La conferenza mondiale sui cambiamenti climatici si è conclusa con l'approvazione di una mozione che "prende atto" dell'accordo raggiunto tra Stati Uniti, Cina, India, Sudafrica e Brasile il 18 dicembre. Al momento non è ancora chiaro se l'approvazione della mozione sia stata unanime e quali siano le sue implicazioni legali. Lo stesso accordo a cinque è assai sfumato quanto alle azioni da intraprendere.

Si riconosce la fondatezza scientifica della necessita' di mantenere l'aumento della temperatura al di sotto dei due gradi centigradi ma non viene introdotta nessuna limitazione vincolante alle emissioni di gas serra. Una parte dell'accordo prevede uno stanziamento di 30 miliardi di dollari ai paesi in via di sviluppo per i prossimi tre anni, che aumenteranno a 100 miliardi all'anno entro il 2020, per aiutare le nazioni piu' povere a far fronte al cambiamento climatico.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che si e' impegnato personalmente nei negoziati, pur riconoscendo che l'accordo raggiunto "non basta", ha detto che se si fosse insistito perche' fosse vincolante, non si sarebbe arrivati a niente.

Per il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon si tratta comunque di un "primo passo essenziale". "Faremo di tutto perché l'accordo diventi legalmente vincolante entro il 2010", ha aggiunto.