L'epidemia di blue tongue in Sardegna da Cagliari approda nelle aule parlamentari a Roma ed appare molto più complessa del previsto: da mesi Regione Sardegna e Ministero della Salute si palleggiano la responsabilità sul come vaccinare i capi ovini in Sardegna, ma la profilassi annuale sarebbe dovuta terminare entro il 31 luglio a copertura della rimonta, invece, con 120mila dosi di vaccino di scorta, il tempo è trascorso invano e sin dalla fine di agosto l'epidemia è riesplosa in tutta la sua gravità.

Non solo: il ministro della Salute Roberto Speranza attende ancora l'arrivo di novanta veterinari dall'Assessorato Agricoltura della Sardegna, da impiegare per le vaccinazioni in Sanità, che l'assessora all'Agricoltura Gabriella Murgia ha già dichiarato indisponibili la settimana scorsa, confermandolo ieri sera ad AgroNotizie. Anche se, sulle carenze di personale sanitario, il ministro sottolinea la responsabilità della Regione Sardegna.


L'infezione avanza

La gravità della situazione è tutta nei dati di ieri, diffusi dall'Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna: i focolai attivi al 16 settembre 2021 - dove è stata riscontrata la malattia indotta dal virus BTV - sono 932 e contengono complessivamente 296.172 capi, dei quali ben 28.205 infetti (+49% rispetto al 10 settembre) e 27.726 di questi presentano sintomi clinici. I capi morti sono ormai 2.439.


Speranza, 120mila dosi di vaccino di scorta

"Nelle ultime settimane in Sardegna è ripresa la circolazione del virus della blue tongue negli allevamenti di ovini. Già nelle prime notifiche di focolai, la regione in sinergia con il ministero e il Centro di Referenza Nazionale presso l'Istituto Zooprofilattico dell'Abruzzo e del Molise ha incrementato le misure finalizzate ad effettuare una campagna di vaccinazione straordinaria, e si è concordato di procedere alla vaccinazione nelle zone a maggior rischio di diffusione con l'utilizzo di una scorta di 120mila dosi di vaccino - ha detto il 15 settembre scorso il ministro della Salute Roberto Speranza, rispondendo al question time alla Camera dei Deputati sull'immissione di medici veterinari in Sardegna per fronteggiare i focolai di Lingua blu negli ovini.


Speranza, ci sono 90 veterinari dell'Assessorato Agricoltura

"I servizi veterinari locali saranno supportati da novanta medici veterinari messi temporaneamente a disposizione dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura - ha poi aggiunto il ministro. Ma sul punto l'assessora Murgia invece conferma l'indisponibilità dei novanta veterinari della Agenzia Laore, impegnati negli accertamenti per la misura del benessere animale del Programma di sviluppo rurale, come per altro già riportato da AgroNotizie: "Sono molto dispiaciuta per le dichiarazioni del ministro Speranza - ha dichiarato ieri sera, 16 settembre 2021, ad AgroNotizie Gabriella Murgia - evidentemente è stato informato male, riferendosi ad ipotesi anacronistiche, circolate nei giorni scorsi, superate dai fatti ed anche chiarite in Consiglio Regionale". Ma il ministro Speranza aveva anche detto: "Il mancato completamento dei cicli vaccinali previsti è ascrivibile anche a carenze di personale. La gestione del personale è di competenza degli enti regionali".
 

Speranza, Regione Sardegna in cerca di altre 600mila dosi

"Gli specializzandi possono essere ammessi fin dal terzo anno alla dirigenza nel Servizio Sanitario Nazionale - ha detto ancora il ministro, rispondendo all'interrogazione. E ancora: "La situazione è costantemente monitorata dalla competente Direzione Generale del Ministero della Salute". Secondo quanto riferito dal ministro nell'Aula di Montecitorio: "Le movimentazioni di capi sensibili saranno effettuate nel rispetto di specifiche condizioni sanitarie. Le autorità regionali hanno avviato la ricognizione per un'ulteriore fornitura di circa 600mila dosi di vaccino”.
 

Sui ritardi indaga la Procura di Nuoro

Nella sua replica, la deputata Mara Lapia - che aveva presentato l'interrogazione al ministro Speranza - ha sottolineato tra l'altro "il ritardo nella profilassi, che avrebbe dovuto concludersi il 31 luglio". E ha spiegato che "le dosi di vaccino erano disponibili, ma non sono state somministrate". Sulle sollecitazioni e sull'esposto della deputata sarda, la Procura della Repubblica di Nuoro ha aperto un fascicolo sulla vicenda del ritardo nella profilassi della scorsa estate.