Una razza bovina dalla storia antichissima, la Romagnola, discendente niente meno che dall'Uro dalle grandi corna e giunta in Italia a seguito dei Longobardi.

Per diversi secoli e fino all'avvento della meccanizzazione agricola fu un'apprezzata "macchina da lavoro", molto popolare nelle campagne della Pianura padana. Con la diffusione della trattrice cambiò anche l'indirizzo selettivo della razza, volto a valorizzare l'attitudine alla produzione di carne.

Ecco perché, dal punto di vista morfologico la Romagnola di oggi si caratterizza per il notevole sviluppo muscolare e per l'ampiezza e la potenza del bacino, che si accompagnano alla spiccata robustezza degli arti.

Riconoscibile dal mantello tendente al bianco con sfumature grigie, oggi la Romagnola può vantare anche una straordinaria rusticità e una notevole resistenza ai climi estremi, virtù che la rendono, in Italia e all'estero, un'apprezzata pascolatrice. Non a caso gli oltre 350 allevamenti iscritti al Libro genealogico della razza sono collocati in prevalenza lungo la dorsale appenninica, tra le province di Pesaro e Bologna ed ospitano 7.600 fra vacche e manze.

Vitelli al pascolo nei pressi del passo del Verghereto
Vitelli al pascolo nei pressi del passo del Verghereto

Ma tra i punti di forza di questa razza non vanno dimenticate le performance di crescita e di resa alla macellazione, così come la qualità delle carni o il contributo dei capi di uno-due anni alla pregiata Igp "Vitellone bianco dell'Appennino Centrale". Questi, in estrema sintesi, i motivi di interesse che si celano dietro al debutto della Romagnola sul ring di Bastia Umbra: è la prima volta infatti, che la Mostra nazionale dei capi iscritti al Libro genealogico di razza si terrà nel quadro di una rassegna agricola di rilievo nazionale come Agriumbria.

Sarà un successo, ne siamo certi.

Un gruppo di fattrici
Un gruppo di fattrici

Questo articolo fa parte delle collezioni: