Ha riscosso molto interesse in Umbria la misura 14 del Psr relativa al benessere animale. Sono state ben 470 le domande ammesse ai finanziamenti stanziati con il primo bando del 2015. L'Umbria risulta anche essere la regione che più ha investito in questa misura, tra le sei regioni che la hanno attivata a livello nazionale, dedicando 6 milioni di euro per il primo triennio.

Inoltre, grazie ad un accordo di collaborazione fra l'assessorato regionale all'Agricoltura e l'Izum, l'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Umbria e delle Marche, è stata avviata un'attività di supporto nell'attuazione degli adempimenti e di monitoraggio.

Nel biennio 2016-2017, i sopralluoghi aziendali svolti dai due veterinari incaricati dall'Izsum hanno interessato 437 realtà produttive, fornendo tutte le indicazioni necessarie per l'efficacia degli interventi previsti dalla misura e allo stesso tempo sono stati raccolti dati per valutare la loro incidenza sul livello qualitativo delle aziende.

I primi risultati del monitoraggio sul patrimonio zootecnico umbro sono stati analizzati insieme a rappresentanti delle associazioni degli allevatori, a quelli dell'Ordine dei medici veterinari e dei servizi regionali competenti nel corso di un incontro che si è svolto nei giorni scorsi a Perugia al quale hanno preso parte l'assessore regionale all'Agricoltura Fernanda Cecchini e il direttore sanitario dell'Izsum Giovanni Filippini.

Questa misura, come ha spiegato Filippini, ha come obbiettivo quello di sviluppare buone pratiche in grado elevare le condizioni di benessere degli animali allevati al di sopra dei requisiti minimi individuati dall'Unione europea, innalzando allo stesso tempo la qualità delle carni prodotte e la sostenibilità ambientale.

La misura fa leva su quattro azioni fondamentali per il miglioramento delle condizioni negli allevamenti: la conduzione manageriale, gli aspetti sanitari dell'allevamento, le strutture e attrezzature, e il regime alimentare con una dieta bilanciata per gli animali.

Come ha riportato Filippini, i sopralluoghi - che solo considerando i bovini hanno interessato oltre 28 capi - hanno evidenziato un miglioramento delle condizioni di benessere animale e di produzione.

L'aspetto più importante di questo progetto, per il direttore dell'Izum, è quello di aver attivato un modello integrato di intervento e di consulenza fra regione, Izs e servizi veterinari pubblici, veterinari liberi professionisti e associazioni degli allevatori, un modello che può essere esportato anche fuori regione.

Oltre a questo, nel secondo anno di attività, l'Izsum ha quasi ultimato la realizzazione di una piattaforma informatica per la raccolta e l'elaborazione di tutti i dati sul benessere animale nelle aziende zootecniche umbre, sanitari e zootecnici.