E' stato raggiunto l'accordo sul prezzo del latte in Lombardia tra Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Italatte (una delle principali industrie del settore, propretaria, tra l'altro, del marchio Galbani). 

L'accordo prevede per il periodo ottobre-dicembre 2011 un prezzo di 403 euro/1000 litri, mentre per il periodo gennaio-marzo 2012 il prezzo sarà di 407 euro/1000 litri, quindi con una media per i 6 mesi dell'intesa pari a 405 euro/1000 litri. 

La Coldiretti sottolinea come l'accordo, pur riguardando in senso stretto la Lombardia, rappresenta un punto di riferimento anche per le altre regioni italiane, visto che proprio la Lombardia, con 4 milioni di tonnellate produce il 40% circa di tutto il latte italiano. "Abbiamo migliorato le condizioni dell'ultimo accordo scaduto a settembre e abbiamo dato alle imprese una prospettiva per il futuro in un periodo come questo che è già molto tormentato", spiega Nino Andena, vice presidente della Coldiretti nazionale e presidente della Coldiretti Lombardia. 

"La firma dell'accordo - prosegue Andena - è stata una scelta di responsabilità per garantire la stabilità delle aziende agricole, per difendere il latte italiano e per dare sempre maggiori certezze ai consumatori". 

"L'accordo raggiunto - sottolinea da parte sua la Cia, Confederazione italiana agricoltori della Lombardia - va a consolidare il rapporto di reciproca collaborazione e consentirà un'adeguata programmazione aziendale". 

"I valori concordati - sottolinea il vicepresidente di Confagricoltura e presidente della Libera associazione agricoltori cremonesi, Antonio Piva, che ha partecipato alla definizione ed alla sottoscrizione dell'intesa - consentono alle aziende lombarde che producono latte alimentare di recuperare valore e di partecipare con maggior interesse e tornaconto ad una dinamica economica che da alcuni mesi aveva visto le quotazioni del latte spot registrare costanti recuperi. Permettendo anche di contenere la pressione esercitata verso la trasformazione casearia da quantitativi sempre maggiori di prodotto". 

Anche piva rileva come l'accordo lombardo costituisca un preciso e positivo segnale e un riferimento economico per la valorizzazione di tutta la produzione nazionale indirizzata all'utilizzo alimentare.