La fertirrigazione in pieno campo puo’ essere intesa come una valida alternativa alla concimazione in copertura con fertilizzanti granulari a cessione controllata o a lenta cessione, in quanto permette di effettuare interventi mirati, corrispondenti ai reali fabbisogni delle colture e di scegliere titoli differenti in base alla fase fenologica delle stesse. In generale non è consigliabile superare i 2.500 – 3.000 mS (compresa l’EC dell’acqua di irrigazione) ad ogni intervento. Con acque che non superano i 500 – 1.000 mS, si puo’ optare per una fertirrigazione discontinua all’1,5‰ (1,5 gr/lt) ogni 10-15 gg.
In caso di acque con EC più elevata è preferibile fertirrigare a concentrazioni dell’1 ‰ (1 gr/lt) ogni 7-10 gg.
La frequenza dell’intervento puo’ essere maggiore (anche 2 volte/settimana) in terreni sciolti, sabbiosi: in questo caso le pratiche agronomiche si avvicinano molto a quelle utilizzate nella fertirrigazione delle piante ornamentali in contenitore. Al contrario, in caso di terreni molto pesanti, nei quali la componente argillosa è preponderante, la frequenza dell’intervento diminuisce.
Volendo indicare un rapporto di concimazione riferito alla superficie, ricordiamo che una pianta con bassa esigenza nutritiva asporta in media ca. 0,10-0,15 gr/N/m2/giorno, mentre si sale a 0,30-0,40 gr/N/m2/giorno per piante di grosse dimensioni. Significa che dovremo apportare da ca. 1 a 2,5 gr/N/m2/settimana.
Questo risultato è ottenibile utilizzando un idrosolubile come Universol 18+11+18, in quantità variabili da 5,5 a 14 kg/settimana.
Ricordiamo inoltre che quando si parla di superficie, intendiamo la superficie “effettiva”, cioè la porzione di terreno realmente interessata dall’apparato radicale delle piante (insidenza). Quindi, in altre parole, nel caso di un terreno con sola presenza di giovani piante, la superficie effettiva che si deve considerare per il calcolo del fertilizzante puo’ risultare anche il 40-50% della superficie totale; nel caso invece di colture mature e ben insediate si puo’ arrivare anche al 70-80% della superficie totale.
E’ buona regola, terminata la fertirrigazione, inviare in linea (manichette) acqua pura al fine di ripulire gli impianti da eventuali sedimenti.
Nel calcolo dei dosaggi si deve sempre tenere conto delle perdite dovute alla lisciviazione. In caso di nuova piantumazione, attendere almeno 20-30 gg prima di iniziare la fertirrigazione per dar modo alle piante di affrancarsi, a meno che non si vogliano effettuare fertirrigazioni specifiche per favorire e stimolare la radicazione, ad esempio con Universol 12+30+12 oppure Peters Professional 10+52+10.
La fertirrigzione viene effettuata generalmente da aprile/maggio fino ad ottobre.
ü Il rapporto N:P:K del fertilizzante idrosolubile, da aprile a luglio/agosto dovrebbe essere 2,5:1:1,8 (Universol 23+6+10 e 18+11+18 in parti uguali)
ü Ad agosto-settembre, in funzione anche della taglia raggiunta dalla coltura, il rapporto cambia in 1,8:1:2,5 (Universol 16+5+25 o 18+11+18 nel caso si renda necessaria una ulteriore spinta sulla crescita)
ü Da settembre fino ad ottobre il rapporto è 1:1:3 (Universol 10+10+30)

Attenzione all’apporto azotato derivante dalla eventuale correzione dell’acqua di irrigazione con acido nitrico: ricordiamo che l’aggiunta di 1 mg/l di acido nitrico ha come conseguenza un arricchimento della soluzione nutritiva di ca. 14 mg/l di N (NO3-); oppure, in altri termini, 1 litro di acido nitrico al 67% in 1 metro cubo d’acqua, apporta ca. 2,1 mg/lt di N.
Nel periodo tardo primaverile/estivo si possono inoltre prevedere eventuali correzioni con prodotti fogliari (Peters Professional 30+10+10 o 27+15+12), da abbinare per esempio a trattamenti fitosanitari.

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