Il 3 e 4 febbraio scorsi, a Verona si è tenuto il sesto forum della Federazione italiana produttori piante officinali, Fippo, che ha visto la partecipazione di coltivatori e imprese del settore. Nonostante le avverse condizioni meteorologiche, l'evento si è tenuto regolarmente con la quasi totalità degli iscritti e degli interventi previsti. Il Forum ha trattato aspetti tecnici specialistici del settore con interventi di elevata qualità, di ricercatori, funzionari, tecnici e esperti che hanno trattato il tema dell'innovazione del settore e delle possibilità di avviamento di nuove attività. I temi trattati sono stati la biodiversità come fonte di ispirazione (professor Benvenuti di Pisa) per le piante da coltivare, l'avviamento di impresa nelle zone montane (Kaisermann della Fondazione Mach di S. Michele all'Adige), la normativa sanitaria relativa al centro di produzione (Lazzaro di Asl Mirano) e il concetto e la metodologia del business plan per lo sviluppo delle attività imprenditoriali (Maurizio Longo della Banca della nuova terra di Milano). Le presentazioni saranno disponibili sul sito www.fippo.org.

Il presidente, Andrea Primavera, ha quindi relazionato sulle attività del Tavolo di Filiera, istituito al Mipaaf nel luglio scorso, e sull'importanza dei lavori ai fini della definizione di un piano di settore per sviluppare le attività di coltivazione, trasformazione e commercio di piante aromatiche e medicinali, in un panorama normativo e di incentivo, chiaro e aperto. Il presidente ha auspicato che tutti gli operatori e le loro associazioni si esprimano perché il Piano di settore sia concepito nell'interesse di tutti.

La mattina di sabato ha visto la presentazione delle aziende, nuove e storiche, e il tradizionale borsino di prodotti da piante officinali. Fra le maggiori richieste: erbe essiccate biologiche e oli essenziali.

Durante l'assemblea di sabato pomeriggio è stata approvata una mozione del direttivo tesa a riformarne e potenziarne le attività verso soci e verso terzi, nonché le sue possibilità di autofinanziarsi senza ricorre a un eccessivo aggravio della quota sociale. Inoltre l'associazione dovrà ora trovare una sede meno decentrata rivedere l'organizzazione interna. Bilancio dell'evento positivo con il rammarico dello scarso contributo delle aziende acquirenti, di solito molto presenti, due delle quali hanno rinunciato all'ultimo minuto a causa del tempo.