Il Corpo forestale dello Stato ha sequestrato in questi giorni 11 mila confezioni contenenti 450 mila pastiglie al propoli contaminate con antiparassitari utilizzati nella lotta al Varroa destructor, un pericoloso acaro delle api. Le confezioni sono state scoperte ed intercettate, prima che giungessero a una ditta del Torinese, dagli agenti del Corpo forestale dello Stato del Comando provinciale di Ascoli Piceno in collaborazione con il Comando provinciale di Torino.

Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità le sostanze antiparassitarie non consentite possono costituire un serio pericolo per il sistema nervoso dell'uomo. Non a caso, uno degli antiparassitari utilizzato nella lotta al Varroa destructor trovato nel propoli bloccato dalla Forestale, è stato ritirato dal commercio alla fine del 2003 dalla direzione competente del ministero della Salute. Nel mese di gennaio si era verificato un caso simile, ma nella provincia di Forlì.

Mentre in Italia vengono compiute queste operazioni, nell'Arena delle novità di Agripiazza (Salone dei mezzi tecnici per l'agricolture nell'ambito di Fieragricola 2010) si è parlato di uso sostenibile degli agrofarmaci. Ad aprire la giornata del 4 febbraio, un convegno intitolato "2010-2014: ruolo chiave di consulenti e distributori nelle produzioni integrate", organizzato da Image Line in collaborazione con Edizioni "L'Informatore agrario" e con la partecipazione delle associazioni di distributori di mezzi tecnici per l'agricoltura: Agriteam, Ascards e Compag.

L'evento è stato un momento di confronto sui temi presi in considerazione dalla Direttiva uso sostenibile n. 2009/128, con particolare riferimento ai risvolti sull'attività dei distributori di mezzi tecnici e dei consulenti. Formazione, informazione, stoccaggio degli agrofarmaci sono solo alcuni degli argomenti evidenziati nelle norme che dovranno essere recepite dall'ordinamento giuridico italiano.
L'orizzonte temporale del primo gennaio 2014 è un scadenza da tenere in considerazione già oggi: l'applicazione della difesa integrata obbligatoria avrà ripercussioni su tutti gli operatori della filiera.

Il convegno è stato aperto dalla relazione di Floriano Mazzini del Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna e componente della Commissione consultiva per i prodotti fitosanitari,
Fedagri-Confcooperative, rappresentata da  Giovanni Rizzo (Agriteam), ha svolto un approfondimento sugli aspetti applicativi della direttiva in oggetto promossa dal ministero delle Politiche Agricole e dal ministero dell’Ambiente. In generale Fedagri auspica un recepimento della Direttiva nel rispetto dei seguenti punti fondamentali: evitare l'appesantimento delle regole con adempimenti di difficile applicazione e controllo, basandosi sui punti concreti che hanno riflessi sulla sicurezza degli operatori, dell’ambiente e dei cittadini, fondamentali per la dimostrazione di una gestione e un uso razionale dei agrofarmaci; sfruttare il più possibile le norme già esistenti in materia in Italia, eventualmente inserendole in modo semplice e razionale nel recepimento della Direttiva; prevedere il più possibile, nei casi di adempimenti “burocratici” per l’espletazione degli adempimenti (es: domande, accreditamenti, deroghe, formalizzazioni documentali, ecc…), procedure semplici e tempi razionali per non appesantire l’operatività degli addetti e non rischiare il “rigetto” degli adempimenti per eccesso di “formalismi” e “carte documentali”. Inoltre, è stato posto in evidenza come il rispetto da parte delle imprese agricole di un piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile degli agrofarmaci rappresenterà un contributo importante sia per la salubrità degli alimenti che per la conservazione delle risorse naturali (limitazione dell’impatto ambientale).

Tutto questo risponde a importanti obiettivi dell’attuale Pac e, soprattutto, sarà presupposto essenziale per la futura Pac.