Durante la scorsa edizione di Prowein, appena conclusasi a Düsseldorf, Tina Kezeli (Georgian Wine Association) ha ricevuto uno studio di confronto tra vitigni internazionali e autoctoni, nell'ambito di un processo di trasferimento di conoscenze tra il Trentino Alto Adige e la Georgia.

Gli autori dello studio sono il Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg (Alto Adige), il Centro di ricerca e innovazione della Fondazione Edmund Mach - Iasma (Trentino). Entrambi sono centri di eccellenza nella ricerca italiana per l'agricoltura. Grazie ad Innovitis, una piattaforma per l'innovazione nella viticoltura fondata in Alto Adige nel 2008, già dalla scorsa primavera hanno iniziato una fitta collaborazione che li vede coinvolti nella realizzazione di diversi progetti a sostegno del settore primario.

Il focus dello studio ha preso  in considerazione l'aspetto enologico-analitico e sensoriale delle varietà autoctone georgiane Rkaziteli e Saperavi ed ha messo a confronto vitigni tradizionalmente coltivati in Trentino Alto Adige, come lo Chardonnay e il Teroldego. Questi ultimi sono stati scelti perché risultavano simili ai vitigni georgiani dal punto di vista della qualità delle uve e delle rese per ettaro.

Il vitigno bianco Rkatziteli si avvicina per tipologia ai vitigni bianchi della Borgogna; anche se mostra più spiccatamente toni "verdi" marcati, sfumature speziate e nettamente meno frutta esotica di un tipico Chardonnay. Mentre il vitigno rosso georgiano Saperavi ha delle similitudini con varietà come i Merlot, Cabernet e Lagrein (quest'ultima coltivata prettamente in Alto Adige); al naso mostra note olfattive floreali leggermente agrumate e sottolinea anche nette e percepibili componenti tanniche.

A consegnare i risultati dello studio a Tina Kezeli, presidente  dell'associazione del vino "Georgian Wine Association", è stata Heike Platter del Centro di sperimentazione Laimburg. Questo progetto comune posa le basi su diversi anni di contatti di lavoro con le strutture riconosciute del settore vitivinicolo georgiano, in special modo quelle che rappresentano le regioni Kakheti e Racha-Lechkhumi nell'Arev, l'Assemblea delle regioni vinicole europee.

La "Georgian Wine Association", che riunisce le più importanti realtà vitivinicole georgiane, inizierà nei prossimi mesi una campagna di marketing al fine di far recuperare al vino georgiano la propria identità nei mercati mondiali, compresa l'Italia.

Un primo passo verso il raggiungimento dell'obiettivo è il 33° Congresso mondiale della vigna e del vino che si terrà a Tbilisi a fine giugno, dove parteciperanno i migliori specialisti del settore vitivinicolo internazionale.

Il confronto tra i vitigni sosterrà la Georgia nella sua aspirazione a riaffacciarsi sulla scena internazionale del vino con prodotti di qualità ottenuti da vitigni autoctoni.