Il progetto Mipaaf - Regioni, Liste di orientamento varietale in frutticoltura, ha lo scopo di fornire ai frutticoltori informazioni e dati oggettivi sul comportamento delle principali cultivar di pesco, nettarine e percoche, attraverso la loro valutazione in numerosi campi sperimentali situati nelle principali aree produttive italiane.
Nel corso dei 16 anni di attività sono state complessivamente valutate oltre 400 cultivar, contribuendo in maniera significativa all’orientamento di tecnici e peschicoltori nel sempre più complicato compito della scelta varietale. A fronte, infatti, di un numero crescente di cultivar introdotte annualmente in commercio, anche oltre 100/anno, vanno tenuti in considerazione altri due aspetti che contribuiscono a rendere difficili le scelte.
La coltivazione si va espandendo nelle aree meridionali, con una diversa distribuzione territoriale a seguito della contemporanea contrazione produttiva nelle aree centro-settentrionali. Le anomalie delle condizioni climatiche con inverni miti, estati più lunghe, incrementi delle temperature medie (2°C negli ultimi 40 anni), diminuzione e distribuzione più irregolare della piovosità, sono solo alcuni degli aspetti che si riflettono in maniera inequivocabile sull’adattabilità dei genotipi all’ambiente di coltivazione. E', quindi, sempre più difficoltoso fornire delle indicazioni chiare e precise sul comportamento varietale, ma il Progetto, forte di un solido e collaudato protocollo sperimentale, continua nel puntuale aggiornamento delle varietà giudicate positivamente, nell’areale di coltivazione di riferimento.

Le liste varietali 2009

Sono circa un centinaio le cultivar, che la sperimentazione ha valutato positivamente sul territorio italiano, che ha nelle pesche a polpa gialla il gruppo numericamente più consistente,
atto a coprire un calendario molto esteso, dalla prima metà del mese di maggio a fine settembre. Di poco inferiore è il gruppo delle nettarine gialle, con un calendario di circa 4 mesi, leggermente più ridotto rispetto a quello del pesco, ma che presenta maggiori cambiamenti e più dinamicità. Ridotta è la presenza delle polpe bianche sia di pesco che di nettarine, con ampi periodi del calendario produttivo scoperti.
Il gruppo delle percoche è concentrato, ormai, da anni sulle stesse cultivar, che nel periodo precoce si rivolgono essenzialmente al mercato del fresco, esclusiva delle regioni del Sud, mentre migliore è la situazione nell'epoca di maturazione intermedia e tardiva con valide cultivar atte a soddisfare le esigenze della trasformazione industriale.
Dal confronto delle valutazioni nei campi sperimentali del Nord e del Sud emergono evidenti differenze. Complessivamente sono 96 le cultivar in lista per gli ambienti del Sud e solo 58 quelle in lista al Nord. Certamente in questa diversa accettabilità influisce la valutazione commerciale (il Nord produce di più per l’esportazione, per cui le varietà devono essere dotate di una migliore shelf-life), così sono solo 15 le cultivar a polpa bianca (pesche e nettarine) presenti nelle liste del Nord, contro le 26 del Sud, o 4 le cultivar di percoche per la sola per la trasformazione industriale al Nord contro le 12 del Sud (destinate anche al consumo fresco interno).
Ma le maggiori differenze si riscontrano soprattutto nei periodi di maturazione più estremi del calendario produttivo. Se è vero che nei periodi a maturazione intermedia le cultivar nsigliate sono le stesse per gli ambienti del Nord e del Sud (16 al Nord 18 al Sud fra pesche e nettarine gialle) decisamente inferiore è il numero delle pesche e nettarine precoci e tardive presenti nella lista del Nord rispetto a quella del Sud. Sono soprattutto le cultivar tardive e molto tardive che trovano al Sud le migliori condizioni atte ad esaltarne le caratteristiche qualitative.

Nuove opportunità questo è importante

Numerose le nuove accessioni provenienti da recenti e mirati programmi di miglioramento genetico che vanno ad arricchire la gamma varietale in particolare delle nettarine (39 cultivar in fase iniziale di valutazione) e pesche (24 cultivar). Tra queste si segnalano quelle a basso fabbisogno di freddo invernale, quindi potenzialmente adatte agli ambienti meridionali, in grado di anticipare il calendario di raccolta fino ad un mese, grazie alla coltura forzata, necessaria anche per l’epoca precocissima di fioritura. Molte le novità, specialmente di nettarine, in valutazione con frutti dolci molto zuccherini e bassa acidità a favore di un più equilibrato e aromatico sapore (gusto miele, serie honey), nuove tipologie particolarmente apprezzate dai consumatori. Diverse di queste nuove accessioni, alcune frutto del miglioramento genetico italiano, presentano anche altre innovative caratteristiche del frutto come la estesa sovraccolorazione, la forma molto regolare e simmetrica, la polpa croccante, a lenta maturazione.
Altre presentano tipologie con frutti deantocianici, polpa stony hard con elevata tenuta di maturazione e frutti piatti di tutte le tipologie pomologiche.
Anche le liste non ufficiali, formulate da singole organizzazioni ed associazioni di produttori riflettono in gran parte questi contenuti: l’ampliamento del calendario di maturazione, la diversificazione delle tipologie di frutto, l’introduzione di peculiari caratteri di salubrità e di qualità organolettica sono caratteri sempre più ricercati nelle nuove introduzioni, che permetteranno di offrire al consumatore un prodotto in grado di soddisfarlo pienamente.

A cura di:
A. Liverani, Cra - Unità di ricerca per la frutticoltura di Forlì
E. Bellini, Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura Università di Firenze
V. Nencetti, Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura Università di Firenze
L. Conte, Cra - Centro di ricerca per la frutticoltura, Roma
O. Insero, CRra - Unità di ricerca per la frutticoltura di Caserta