Eima Agrimach si appresta a celebrare, a New Delhi dal 3 al 5 dicembre, la sua quarta edizione. Numeri in crescita per questa esposizione di macchine e attrezzature per l’agricoltura, che è organizzata in partnership dalla Federazione indiana delle camere di commercio e dell’industria Ficci e dalla Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma (Confindustria), con la partecipazione diretta del ministero indiano dell’Agricoltura, e la collaborazione del Consiglio per la ricerca in agricoltura Icar, la Regione Emilia Romagna e l’Agenzia italiana per il commercio estero Ice. Il numero di aziende espositrici è pari a 270, delle quali circa una metà indiane e la restante metà proveniente da Paesi esteri, in particolare Italia, Spagna, Cina, Turchia e Giappone.

La superficie su cui si sviluppa la rassegna è così ripartita: 4.000 metri quadrati di padiglioni coperti, 5.000 metri quadrati di spazi espositivi all’aperto e 6.000 metri quadrati di area prove dove la macchine possono essere viste in azione e quindi mostrate nella loro specifica funzionalità. Allestita presso lo Iari, Indian agricultural research Institute, di Pusa, la rassegna – che verrà inaugurata dal ministro dell’Agricoltura indiano – attira moltissimi agricoltori, operatori economici e tecnici della meccanizzazione, interessati a tutte quelle tecnologie che sono in grado di aumentare la produttività dell’agricoltura e di alleviare la fatica legata alle operazioni colturali.

Partita nel 2009 con poco più di 18.000 visitatori, la rassegna ha registrato nella scorsa edizione (2013) 31.300 presenze e punta a superare questa soglia nell’edizione di quest’anno, grazie ad una strategia di promozione dell’evento che coinvolge, oltre che i vari Stati indiani, anche operatori provenienti da Bangladesh, Cambogia, Francia, Germania, Indonesia, Malesia, Myanmar, Sri Lanka, Thailandia e Vietnam, oltre che da alcuni Paesi dell’Africa Occidentale.

"In India esiste un’industria della meccanica agricola molto importante – spiega il presidente dei costruttori italiani Massimo Goldoni – chiamata a soddisfare la domanda di tecnologia di un Paese che negli ultimi anni si è affermato come il maggior mercato a livello mondiale con oltre 600 mila trattrici annue vendute sul territorio nazionale".

"Tuttavia l’India è anche un Paese interessato alla cooperazione tecnica e industriale con i Paesi esteri – aggiunge Goldoni – perché le necessità dell’agricoltura sono grandi e differenziate a seconda dei territori e delle produzioni, e questo richiede spesso quel know how tecnico e quella flessibilità che le industrie di altri Paesi specializzati nella meccanica agricola, in particolare quelle italiane, hanno sviluppato nel tempo".

Spazio inoltre all'informazione e al confronto su temi di politica agricola e industriale, grazie alla presenza di autorità politiche e al nutrito calendario di convegni.