Il mercato delle macchine agricole chiude il terzo trimestre 2013 con un saldo ancora negativo. Da gennaio a settembre si è infatti registrata una flessione del 5,6% per le immatricolazioni di trattrici, del 17,4% per le trattrici con pianale di carico e dell’8,1% per i rimorchi. Unico dato in controtendenza è quello relativo alle mietitrebbiatrici, che segnano un attivo del 15,4%, relativo però ad un numero di unità relativamente modesto e quindi poco indicativo sotto il profilo statistico. I dati sono stati diffusi questa mattina, 17 ottobre a Bari all’apertura di Agrilevante.

In termini di unità immatricolate, i dati – elaborati da FederUnacoma sulla base delle registrazioni fornite dal ministero dei Trasporti, e diffusi questa mattina a Bari in occasione dell’apertura della fiera internazionale di Agrilevante – indicano nei nove mesi un totale di 14.793 trattrici (contro le 15.664 dello stesso periodo 2012), di 756 trattrici con pianale di carico (915 nel 2012), di 7.551 rimorchi (8.214 nel 2012), e di 390 mietitrebbiatrici – come detto unico dato positivo - contro le 338 dei primi nove mesi del 2012. In assenza di una ripresa nell’ultima parte dell’anno, il mercato delle trattrici è destinato a toccare un nuovo minimo storico (dopo quello raggiunto lo scorso anno con un totale di appena 19.300 unità immatricolate) fermandosi ad una quota intorno alle 18 mila, che sarebbe la più bassa mai raggiunta dagli anni del dopoguerra. In un contesto nazionale così critico, solo poche Regioni fanno eccezione, mostrando dati in controtendenza: fra queste la Puglia che – secondo le statistiche illustrate nel corso della conferenza dal presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni – registra nei primi nove mesi incrementi molto consistenti per le trattrici (+21,8%) e per le mietitrebbiatrici (+33,3%), mentre ancora in calo sono i dati relativi ai rimorchi (-11,1%). Gli incrementi nelle vendite di trattrici risultano ancora più consistenti in alcune province, vedi quelle di Bari (+26,7%), di Brindisi (+29,8%), di Taranto (+41,1%) e di Barletta, Andria, e Trani (47,6%).

La vivacità e il clima di fiducia che in questo momento caratterizzano il mercato della meccanizzazione in Puglia possono essere un volano per la ripresa delle vendite anche in altre Regioni del Mezzogiorno – ha concluso Goldoni – a condizione che si mettano a punto in sede politica strumenti di sostegno concreto per la meccanizzazione, e sistemi di incentivazione per tutte quelle aziende agricole che, nell’incertezza che caratterizza questa fase dell’economia nazionale, tendono a sospendere gli investimenti per l’acquisto di nuove tecnologie riducendo così ulteriormente la propria capacità di competere sui mercati”.