Nell'ultima settimana si è levato il coro di voci contro la proposta di riforma della Pac post 2020, in particolare dalla Regione Emilia Romagna, fortemente contrario al disegno della Commissione.
In Lombardia si intraprende la strada della qualità e delle denominazioni per i vini dell'Oltrepò Pavese.

Tutti i dettagli negli approfondimenti a seguire.


Friuli Venezia Giulia

Psr 2014-2020, si allontana il rischio di disimpegno automatico
Accelera il piano di erogazione dei fondi relativi alla programmazione Psr 2014-2020, allontanando così il rischio di disimpegno per il 2018 relativo alle risorse pubbliche comunitarie. Sono stati infatti attivate risorse per 254,5 milioni di euro, di cui 208,6 milioni già impiegate e 38,6 erogate.
La percentuale di attuazione del Psr cresce al 13% del totale del budget, oltre a un avanzamento del 77% rispetto all'obiettivo di fine anno.

Per l'assessore all'Agricoltura regionale Stefano Zannier: "I dati di avanzamento appaiono confortanti e si ritiene non sussistano a oggi rischi di rettifiche finanziarie se il trend attuale si manterrà costante".
In ogni caso la Regione potrà ottenere la conferma dell'assegnazione della riserva del 6% già compresa nell'attuale dotazione finanziaria dei Piani di sviluppo rurale.


Emilia Romagna

Pac post 2020, opposizione dalla Regione alla proposta di riforma
L'Emilia Romagna, insieme alla Toscana, è nella coalizione "Agri-regions", che riunisce undici fra le più importanti regioni agricole europee, per alzare la voce contro la proposta di riforma della Politica agricola comunitaria post 2020, presentata dalla Commissione di Bruxelles, in vista dell'avvio del confronto che si aprirà a inizio dicembre al Parlamento europeo.

La posizione è un no netto al taglio del budget Ue per l'agricoltura e invece un sì convinto al rafforzamento del ruolo autonomo delle regioni nell'attuazione delle politiche europee e nella gestione delle risorse a favore del mondo rurale, oltre a una critica all'ipotesi di rinazionalizzazione della Pac.

"La proposta della Commissione Ue prevede una sensibile riduzione delle risorse per lo sviluppo rurale – sottolinea l'assessore regionale Simona Caselliun taglio a prezzi correnti di circa il 4% sul primo pilastro (premio unico Pac) e di circa il 15% sul secondo pilastro (Psr) e una marginalizzazione del ruolo delle regioni nella gestione degli interventi. Il rischio è che nella prossima programmazione 2021-2027 non si riesca a tenere conto dei fabbisogni delle specificità territoriali, perdendo per di più in efficienza e flessibilità nell'erogazione dei già ridotti finanziamenti. Come regione ci siamo subito attivati a livello europeo e nazionale, cercando ampie alleanze con le altre Regioni e con i parlamentari europei, per chiedere più risorse per la pac e un diverso modello di gestione, più attento ai bisogno dei territori e più vicino agli agricoltori".

Tra i punti programmatici del documento sostenuto da Agri-regions ci sono la richiesta di un sostegno aggiuntivo al reddito per i giovani, un supporto più mirato alle aziende a conduzione famigliare e il rafforzamento della posizione degli agricoltori nell'ambito della filiera agroalimentare.


Lombardia

Vino, ottimi risultati dal tavolo per la tutela dei prodotti dell'Oltrepò Pavese
Buoni risultati dall'incontro tecnico dedicato alla tutela del vino dell'Oltrepò Pavese, convocato dall'assessore lombardo all'Agricoltura Fabio Rolfi. Unità condivisa sulla costituzione dei tavoli a denominazione che riguardano lo spumante metodo classico Docg, il Riesling, la Bonarda, il Buttafuoco, il Pinot Nero e il Sangue di Giuda.

Entro un mese il Consorzio dovrà approvare la proposta con eventuali modifiche sul numero dei tavoli, che saranno poi immediatamente convocati per confermare le variazioni sui disciplinari. Nell'ambito di un accordo tra Regione Lombardia, assessorato all'Agricoltura e Unioncamere, verranno finanziate nel triennio 2019-2021 varie azioni di promozione dei prodotti, di formazione enogastronomica e marketing territoriale.

"Non possiamo che accogliere con favore questa nuova collaborazione tra tavoli regionali ed ente dell'Oltrepò – sottolinea Davide Calvi, presidente di Cia Pavia – Sosteniamo pienamente la proposta dei tavoli di denominazione e chiediamo che tutti i disciplinari dei vini siano approvati dai tavoli prima di passare al vaglio del ministero".