Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sul "futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura" nel contesto della futura Politica agricola comune (Pac) post 2020. No alla rinazionalizzazione dell'agricoltura, mantenimento della spesa europea e sostenibilità.
Preoccupano i tagli proposti dalla Commissione europea. Per evitare stalli, è possibile un regolamento transitorio a cavallo delle elezioni 2019.
 
 

Pac, le linee guida del Parlamento europeo

L'Europarlamento chiede che la nuova Pac sia adeguatamente ed equamente finanziata. Importante la semplificazione e flessibilità nella gestione dei fondi ed evitare assolutamente la nazionalizzazione del Secondo pilastro, soprattutto se venisse male interpretato il principio di "adeguamento ai contesti nazionali".
Bisogna evitare, secondo il Parlamento europeo, una sovraregolamentazione a livello nazionale e regionale, che certamente andrebbe nella direzione opposta rispetto all'obiettivo di semplificazione. E' importante che gli Stati membri possano garantire gli stessi standard e che le sanzioni per eventuali violazioni siano le stesse in tutti i paesi Ue.
 

I tagli alla Pac proposti dal nuovo budget Ue 2020-2027

Il Parlamento ha valutato negativamente i tagli alla Pac previsti nella proposta del bilancio - che ammonta circa al 15% rispetto alla dotazione attuale - e dei tagli del 25% circa del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, sempre previsti dalla proposta di budget. Richiesta esplicita degli eurodeputati è una ripartizione equa dei finanziamenti tra i paesi Ue in quanto la ripartizione prevista sulla base degli ettari ha finora fortemente svantaggiato paesi come l'Italia.
Secondo il report bisogna tenere in considerazione i costi della produzione o il potere d'acquisto dei paesi - che non è lo stesso in tutti gli Stati Ue. Le piccole e medie imprese dovrebbero essere le maggiori aziende a cui destinare i fondi Ue.
 

La Via (Fi/Ppe): "No alla rinazionalizzazione della Pac"

"Togliere risorse all'agricoltura significa attentare allo sviluppo e alla crescita dell'economia europea" ha dichiarato Giovanni La Via, membro del Partito popolare europeo. "Purtroppo le strategie messe in atto nell'ambito della ridefinizione delle risorse per i prossimi sette anni" continua La Via, "sembrano non cogliere le opportunità di un settore di importanza fondamentale per 12 milioni di aziende e terreni agricoli e che rappresenta il 47% del territorio europeo e 22 milioni di agricoltori".
 

De Castro (Pd/Pse): "La Pac resti comune"

"Il voto espresso dal Parlamento europeo sulla futura riforma della Pac manda un messaggio chiaro" ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale Paolo De Castro. Il Parlamento europeo è favorevole alla semplificazione "ma non accetterà mai una rinazionalizzazione della Politica agricola comune. Il futuro della nostra agricoltura deve rimanere comune" continua De Castro, "garantendo crescita, produttività, sostenibilità e competitività a tutti i nostri agricoltori, senza rischi di distorsioni di concorrenza tra Stati o addirittura tra regioni differenti".
 
 

Sostenibilità e beni pubblici

Gli eurodeputati chiedono di incentivare i beneficiari dei fondi a attuare pratiche agricole sostenibili e anche con azioni dirette a fornire beni pubblici ambientali e sociali come per esempio la protezione della biodiversità: garantire la fertilità dei suoli, proteggere gli insetti impollinatori e curarsi del benessere degli animali. Inoltre, la lotta al cambiamento climatico si mostra tra le priorità: importante dunque la cattura di CO2 emessa dai suoli.
 

Approvvigionamento alimentare

La risoluzione parlamentare mira a garantire un piano di protezione degli agricoltori nella filiera alimentare, proponendo un'equa distribuzione del valore aggiunto fra i produttori, trasformatori e dettaglianti con la creazione di organizzazioni dei produttori. Si propone di allargare il meccanismo dei programmi operativi Ocm - al momento dedicati al settore della frutta e degli ortaggi - anche al settore lattiero caseario.
 

Largo ai giovani agricoltori

Il Parlamento europeo si è espresso a favore di un aiuto alle nuove generazioni di agricoltori: misure nazionali per superare gli ostacoli economici che spesso i giovani agricoltori si trovano nel momento in cui avviano un progetto di azienda. Importante anche trovare dei giusti metodi di transizione della terra tra agricoltori anziani e giovani.
 

Prossimi passi

La proposta sul futuro della Pac della Commissione europea nel contesto del piano pluriennale dopo il 2020, dovrà essere approvata all'Europarlamento e poi dal Consiglio. L'iter legislativo sarà fortemente influenzato dall'appuntamento delle elezioni europee del maggio del 2019. Per ovviare ad eventuali ritardi, il Parlamento europeo ha proposto l'adozione di un regolamento transitorio in modo tale da far accedere gli agricoltori ai finanziamenti Ue in particolare alle misure del Programma di sviluppo rurale.