Creare dialogo e business tra industria, mondo della ricerca e sistema delle start-up, attivi nel settore agroalimentare. E’ questo lo scopo del workshop promosso dall'Istituto di sicurezza & legislazione alimentare con il contributo dell'Università degli Studi di Firenze. Si svolgerà a Firenze, venerdì 18 novembre, alle 9.00 nella Sala Blu del Centro servizi e formazione Montedomini “Fuligno”, in via Faenza 48.

L’industria alimentare italiana viene oggi incontro alle esigenze dei consumatori mettendo loro a disposizione prodotti per ogni occasione. I consumatori, soprattutto quelli italiani ed europei, sono sempre più consapevoli del valore intrinseco di ciò che scelgono: dalle materie prime agli aspetti tecnologici, alla sostenibilità etica e ambientale, senza sottovalutare gli aspetti legati al servizio, alla logistica ed al packaging.

L’ Istituto di sicurezza & legislazione alimentare e l’Università degli Studi di Firenze hanno condiviso un principio comune: "Offrire visibilità ed opportunità di conoscere i canali di business e networking, creando specifici forum di discussione e dialogo tra stakeholder pubblici e privati e mettendo a loro disposizione gli strumenti di ricerca e sviluppo sostenibile presenti sul territorio toscano".

Con il progetto “Faber”, già promosso in Toscana dall’ente Cr Firenze, in collaborazione con la Fondazione per la ricerca e l’innovazione e Confindustria, si è dato avvio alla sinergia tra mondo accademico e imprese, inserendo i ricercatori nelle aziende per favorire lo sviluppo di attività ad alto impatto innovativo. La partnership con la Fondazione ricerca e innovazione permetterà adesso di effettuare il matching Università-Impresa, per dare avvio a un efficace percorso di R&S anche nella piccola e media impresa.

In Italia negli ultimi cinque anni sono in aumento dottori e dottorandi extraeuropei e cresce il numero degli addetti nella ricerca e innovazione sul totale della forza lavoro (8,8 addetti alla ricerca ogni 1.000 occupati contro 10,4 dato medio Ue). Rimangono invece bassi il numero di brevetti e dei ricercatori che operano nell’ambito delle imprese. Per questo è necessario finalizzare lo sviluppo di nuovi prodotti o di nuove funzioni d’uso di prodotti già esistenti anche nel settore agroalimentare al fine di garantire una crescita della realtà aziendale risvegliando e realizzando la propria imprenditorialità.

Ne discutono, tra gli altri, Federalimentare, FederBio, AssoBio, Confindustria Toscana, Università di Firenze, Regione Toscana, Istituto di sicurezza & legislazione alimentare, Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione, Probios, Bioagricert.

Tre i punti di forza che si possono generare:
  • Favorire una produzione alimentare sostenibile e competitiva
  • Rafforzare la fiducia del consumatore verso la filiera alimentare
  • Migliorare la salute ed il benessere
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