Il 15 luglio scorso un boeing 737 della South African Airways è decollato da Cape Town alla volta di Johannesburg. Nei suoi serbatoi non un jetfuel qualunque, ma una miscela per il 50% di origine naturale. Dietro alla rivoluzione green c'è una azienda italiana, la Sunchem holding, fondata dall'imprenditore ligure Carlo Ghilardi, che nel Ponente è attivo da anni nel waste management con la sua Idroedil.

Il carburante per il boeing è stato prodotto a partire dai semi di una varietà molto speciale di tabacco chiamata Solaris, selezionata proprio per produrre un olio utilizzabile, dopo specifiche lavorazioni, come combustibile. "Questo volo è motivo di grande soddisfazione e speriamo di replicare il modello anche in Italia", spiega ad AgroNotizie Sergio Tommasini, managing director di Sunchem holding.

Tommasini, come nasce Solaris?
"Nasce dalla collaborazione vincente tra impresa e ricerca. Carlo Ghilardi, fondatore della Idroedil, e Corrado Fogher, dell'Università Cattolica di Piacenza, unirono le forze per valorizzare alcune ricerche che il professore stava portando avanti sul tabacco energetico. Insieme depositarono il brevetto italiano, poi esteso a 130 paesi, che descrive e protegge l'uso energetico del tabacco. Solaris è il primo seme, unico nel suo genere, che risponde ai dettami del brevetto".

Come si è arrivati a questa varietà di tabacco?
"Solaris nasce da una procedura di mutagenesi effettuata incrociando diverse varietà di tabacco e favorisce la produzione di seme anziché foglie. Ci tengo a dire che non è un organismo geneticamente modificato e non contiene nicotina".

Quali sono le sue caratteristiche agronomiche?
"La pianta è molto robusta e si adatta a diversi climi e territori. L'abbiamo testata in vari areali e anche in situazioni estreme. Per ottenere il massimo dalla pianta gli agricoltori devono seguire un protocollo agronomico messo a punto dalla Sunchem che tiene conto delle zone di coltivazione".

Quando è stato brevettato Solaris?
"Solaris viene registrato all'Ense nel settembre del 2011 dopo due anni di valutazioni scientifiche. Il brevetto del tabacco energetico è datato invece 2008 ed oggi è rilasciato in oltre 100 paesi".

Quali sono gli usi di questo tabacco?
"La pianta può essere coltivata per la produzione di biomassa ad uso energetico, biogas e biometano. Secca può essere usata come mangime in zootecnia. Nel caso del volo della South African Airways i semi di Solaris sono stati utilizzati per produrre biojetfuel, ma possiamo produrre anche biodiesel o bioplastiche".

La pianta può essere dunque utilizzata come mangime?
"Solaris produce proteine di buona qualità, fibre grezze e acidi grassi ottimi per la mangimistica. Il Sud Africa è un importatore netto di mangimi e dunque per gli allevatori coltivare il Solaris ha un valore aggiunto forte".

Perché avete scelto il Sud Africa come luogo per il primo volo con il biojetfuel?
"In Sud Africa abbiamo trovato un contesto favorevole sia sotto il profilo agronomico sia per quanto riguarda il supporto al progetto e le partnership. Sempre con la Boeing, Sky Nrg e i nostri altri partner, con cui abbiamo un rapporto ormai consolidato, siamo anche presenti in Brasile, Malawi e prossimamente in Etiopia".

Dove è coltivato Solaris?
"E' coltivato in Italia, Brasile, Stati Uniti, Malawi, Namibia e Sud Africa. Naturalmente adottiamo approcci differenti per ogni regione, ma per ogni Stato abbiamo una filiale locale di Sunchem che gestisce la licenza brevettuale e investe tramite i partner locali".

Se un agricoltore italiano volesse iniziare una coltivazione a chi si deve rivolgere?
"A noi, alla Sunchem holding. Abbiamo un gruppo di agronomi che può supportare l'avvio di coltivazioni. Stiamo già coltivando in Abruzzo per produrre semi e biometano. E anche a Pojana, in Veneto, dove stiamo portando avanti un lavoro di selezione del Solaris al fine di migliorarne continuamente le caratteristiche".

Quali sono i ritorni economici per l'agricoltore?
"E' molto difficile fare una stima perché le produzioni dipendono da diversi fattori, dal territorio in primis. La cosa positiva è che chi coltiva Solaris entra in una filiera protetta, perché coperta da brevetto. L'agricoltore è tutelato e fuori dagli schemi speculativi tipici di altre coltivazioni. Noi forniamo all'azienda agricola il seme e il supporto agronomico per ottenere il massimo da Solaris. Dopo il raccolto ritiriamo semi e biomassa che poi vendiamo sul mercato a premium partner certificati".

Solaris può essere coltivato da chi ha impianti di biogas?
"Certamente, in Italia Solaris viene già coltivato a ciclo chiuso da chi è proprietario di centrali a biogas. Solaris è materia prima sostenibile e favorisce il doppio conteggio sul biometano prodotto. Nel decreto del Mise del 29-6-2016 il tabacco energetico è inserito nella tabella delle piante sostenibili ed incentivabili". 

Quali sono i prossimi passi?
"In Italia stiamo per firmare un progetto di collaborazione con Boeing Italia, Eni, Alitalia, Delta Fina e con Fibisa (Filiera integrata biocarburanti sostenibili per l'aviazione)".  


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