Si è tenuta ieri, giovedì 7 luglio 2016, sulla spiaggia di Bari la manifestazione della Coldiretti Pane e pomodoro in difesa del grano italiano e della pasta prodotta con mescole di semola ottenuta nei molini da grano duro fino nazionale. All’incontro tra cittadini, 14 associazioni dei consumatori e tanti produttori di grano è intervenuto, tra gli altri, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
 
L’evento era stato programmato la settimana scorsa, nel corso delle agitazioni degli agricoltori pugliesi, che avevano portato gli uffici della Borsa merci della Camera di commercio di Foggia a non rilevare il prezzo dei cereali e dei loro derivati “per assenza della componente agricola”, e si è svolta il giorno dopo la rilevazione dei prezzi d’ufficio che hanno condotto il grano duro di qualità ad un prezzo massimo di 200 euro alla tonnellata, cedendo così oltre il 24% dall’inizio dell’anno.
 
Il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele ha chiesto al governatore Emiliano che il tavolo cerealicolo regionale approdi ad un accordo di filiera tra le parti che preveda un prezzo del grano mai al di sotto dei costi di produzione, altrimenti lo stato di agitazione si farà sempre più pressante. E Coldiretti mette sotto accusa anche il sistema di formazione del prezzo del grano nelle Borse merci delle Camere di commercio: va cambiato - sostiene l'organizzazione - perchè poco trasparente.
 
“Per fare un chilo di pasta – ha spiegato ai consumatori il presidente di Coldiretti Puglia, Cantele – serve 1,3 Kg di grano. Ciò significa che per ogni pacco di pasta acquistato al costo di euro 1,85, solo 0,23 euro servono a remunerare il prodotto agricolo. La inaccettabile remunerazione del prodotto locale è direttamente collegata all’import non stop di grano dall’estero che continua ad invadere quotidianamente i porti di Bari, Manfredonia e Barletta”.
 
“Siamo venuti qui – ha affermato il presidente di Regione Puglia, Emiliano – per rafforzare la richiesta di utilizzare grano italiano per la pasta italiana”.
 
“Gli attacchi alle produzioni di qualità di grano italiano mettono in difficoltà i produttori  - ha proseguito - che si trovano davanti limiti posti dalle importazioni talvolta poco chiari. E poi non si indica in etichetta che la pasta viene prodotta con grani di provenienza mondiale, continuando a dire che si tratta di pasta italiana solo perché viene prodotta qui in Italia. Invece il settore per noi è strategico per valore e per qualità e richiama l’attenzione dei consumatori sulla necessità di consumare pasta con la certezza che sia prodotta con grani italiani e in particolare con quelli pugliesi”.
 
“L’attività borsistica della Camera di commercio di Foggia, se non favorisce, sta agevolando il fenomeno speculativo – ha denunciato il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsettiattraverso la scarsa trasparenza nella formazione del prezzo, oppure apportando variazioni nelle quotazioni in assenza di compravendite o per contratti di scarsa rilevanza economica, che rende necessario ed urgente il riordino di tutta la materia come da tempo chiede Coldiretti. Serve l’etichettatura obbligatoria di pasta e pane che informi sulla provenienza geografica, sulla qualità e salubrità del cibo. Abbiamo bisogno di uno strumento forte di protezione dei nostri prodotti, nonché di garanzia per i consumatori, che avranno quanto meno l’opportunità di fare scelte di consumo consapevoli, potendone premiare la qualità”.