Ismea ha pubblicato il primo report 2016 riguardo le dinamiche del mercato del vino italiano.

A livello europeo, la produzione 2015, stimata di poco superiore a quella del 2014, fa crescere la disponibilità per la campagna 2015-2016 dell'1% rispetto ai 331 milioni di ettolitri della campagna precedente. Se si considerano le due fasi della filiera oggetto della rilevazione delle giacenze, produzione e commercio, le dinamiche risultano differenti, con una riduzione annua del 4%, mentre al commercio risulta una crescita del 5%.

Dei 41,3 milioni di ettolitri che costituiscono il bagaglio della campagna 2015-2016 per quanto riguarda l’Italia, 25,3 milioni di euro sono restati in giacenza presso la produzione ed altri 16 milioni presso i trade, ponendo il nostro Paese in seconda posizione dopo la Francia, che guida la graduatoria con 50,3 milioni di ettolitri. Molti buoni i riscontri in termini di scambi, per un totale di volumi movimentati nei primi nove mesi del 2015 di 75 milioni di ettolitri. Germania, Regno Unito e Stati Uniti si posizionano ai vertici della graduatoria dei principali Paesi importatori di vino.

Crescono i mercati di Usa e Uk, rispettivamente dell’1,9% e del 2,4%, mentre il mercato tedesco registra una lieve flessione (-2,9%). Al quarto posto c’è la Cina, che supera il Canada, in particolare per l’import di vini confezionati, a vantaggio dei principali paesi fornitori sui mercati internazionali. Secondo la rielaborazione Ismea dei dati Istat, l’export italiano ha registrato rispetto all’anno precedente un calo del 3% con 16,4 milioni di ettolitri spediti all’estero tra gennaio e ottobre, registrando però un incremento del 4%, con un incasso di 4,4 miliardi di euro.

Battuta d’arresto per i vini comuni, in particolare gli sfusi, mentre , in particolare per il segmento spumanti. Infatti, nei primi dieci tirano sempre di più le Dop e Igp mesi del 2015 le bollicine hanno registrato un export superiore ai 2 milioni di ettolitri (+10%), per un controvalore di 742 milioni di euro (+12%). Sui vini fermi si registrano in volume buone performance per le Igp, a fronte della lieve frenata delle Dop, mentre in valore entrambe seguono una dinamica positiva. Infine, per il segmento commerciale della Gdo, i dati di dicembre confermano quanto rilevato nel corso dell’anno, con una crescita degli acquisti.