A due passi dai padiglioni di Expo2015 si è chiuso lo scorso 6 maggio TuttoFood, la fiera dedicata al mondo del cibo che ha messo in contatto produttori piccoli e medi con buyers da tutto il mondo. I numeri raccontano una realtà in espansione, che ha attirato acquirenti da 119 Paesi, e che contribuisce all'export italiano, arrivato a 33 miliardi. Numeri che però sono destinati ad aumentare, almeno nei progetti del Governo.

Sull’agroalimentare possiamo costruire un punto di svolta per l’economia italiana, puntando sull’internazionalizzazione, ha spiegato durante una visita a TuttoFood il ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina. “L’obiettivo dei 50 miliardi di euro di export nel 2020 è alla portata, anche grazie al piano straordinario che partirà a giugno”.

Rispetto alla scorsa edizione i visitatori professionali certificati Ufi (Unione delle fiere internazionali) sono aumentati del 40,8%, superando le 78 mila unità. Aumentano anche i visitatori esteri, quasi dell'80%. Ma anche gli italiani confermano il loro interesse per il settore agroalimentare, segnando un incremento del 25,3%.

Al di là dei numeri TuttoFood ha tastato il polso del mercato, rivelando che l'Italia ha le potenzialità per sviluppare il settore agroalimentare, che oggi rappresenta il 15% del Pil. Se i consumatori mediorientali apprezzano soprattutto la naturalità dei nostri prodotti, i mercati occidentali, quelli più sviluppati, ricercano invece la tipicità. I Paesi meglio rappresentati sono stati gli Usa, il Belgio, il Canada, la Germania, la Francia, il Giappone, il Regno Unito e la Spagna.

Ma è l'Asia il vero mercato da scoprire. I prodotti made in Italy sono richiesti dalla classe media cinese e indiana perché sono sicuri e di qualità, oltre ad avere un fascino intrinseco. “Acquistiamo 12 tonnellate l’anno di mozzarelle in Australia”, spiega Peng Zheng, logistics manager di Tube Station, una delle più grandi catene di pizzerie della Cina, con 15 locali solo a Pechino. “Siamo qui per spostare questi acquisti sull’Italia. Il nostro obiettivo è usare solo ingredienti made in Italy. La nostra catena si rivolge soprattutto a un target di 30-40enni colti e con elevato potere d’acquisto, che viaggiano in Occidente e sanno valutare la differenza tra una specialità originale e un’imitazione”.

Qualità, sicurezza e originalità per conquistare i mercati esteri. Ed è su questi tre cardini che si sono svolti i quasi 12 mila meeting tra circa 2.100 top buyer internazionali e 2.838 espositori in rappresentanza di 7.000 marchi. E per la sesta edizione di TuttoFood appuntamento a maggio 2017, sempre in Fieramilano.