La Francia trema per la Xylella fastidiosa: il ministero dell’Agricoltura transalpino ha scovato ieri mattina in un mercato all’ingrosso parigino una pianta di caffè, proveniente dal Sud America via Rotterdam, infettata dal pericoloso batterio.

Dalla Puglia, dove è in corso una vastissima opera di bonifica dei terreni per fermare l’avanzata del Complesso del disseccamento rapido dell’olivo, giungono subito durissime reazioni, due in ordine di tempo, dall’ex assessore all’Agricoltura pugliese Dario Stefàno e da Coldiretti Puglia, e per le frontiere dell’Ue gli aggettivi sono "gruviera" e "colabrodo".

Poco dopo le 15,30 di ieri il senatore pugliese Stefàno dichiara: “L’Europa è una groviera. Quanto avvenuto in Francia non ci fa gioire, ma anzi fa crescere la preoccupazione sulla portata della fitopatia. Ci aspettiamo ora dall’Ue uno scatto di reni”.
“Questo fatto – prosegue Stefàno - evidenzia ancor di più l'assurdità dell'embargo francese nei confronti di 102 specie di vegetali pugliesi. Una misura, presa unilateralmente dalla Francia ed avallata dall'Ue, contraria a tutti i trattati europei, sbagliata, inutile, oltre che ingiusta. L’Europa è stata sino ad ora superficiale e distratta, che aspetta ad agire? Questo è un problema troppo grande per essere lasciato sulle spalle di una Regione ma anche di un  Paese”.

Intorno alle 19 giungono la dichiarazioni di Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia: “E’ vergognoso che, a distanza di due anni dal ritrovamento del patogeno da quarantena in Puglia, sia arrivata a Parigi una pianta di caffè con la Xylella fastidiosa proveniente dal Centro America attraverso l'Olanda ed è un’ulteriore conferma dell’immobilismo e dei gravissimi ed inaccettabili ritardi della Commissione europea nell’affrontare l’emergenza fitosanitaria con delle frontiere colabrodo". 

"E’ evidente – sottolinea il presidente di Coldiretti Puglia - che non sono state ancora attivate efficaci misure di rafforzamento dei controlli alle frontiere e l’embargo avverso le aree da cui proviene il batterio che sta distruggendo gli ulivi salentini, come ad esempio il sud America ed un doveroso periodo di quarantena delle piante provenienti da Paesi extra Ue, al fine di bloccare il commercio di materiale vegetale infetto”.
Cantele ricorda anche un altro episodio: “Dall’Olanda possono entrare piante infette, come quelle di caffè che sono state ritrovate nei vivai lombardi. L'origine e la traiettoria del batterio che sta distruggendo gli ulivi pugliesi sono scientificamente provati: è stato introdotto nel Salento dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam”.

Intanto prosegue la lotta della Puglia alla Xylella fastidiosa: “L’unico strumento a disposizione degli olivicoltori – dice il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsettiè la corretta pratica agronomica. Il bilancio del lavoro degli ultimi giorni svolto dai nostri olivicoltori nella zona cuscinetto e di profilassi nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto è al momento del 50% di terreni lavorati. Stanno procedendo con grande sollecitudine, mettendosi anche a disposizione delle aree pubbliche e incolte”.

Intanto, non più tardi di ieri mattina è stato consegnato il Piano di Silletti al Genio della Marina militare di Taranto che ha in concessione svariati ettari di superficie olivetata in provincia di Taranto.