E' quasi fatta, i fabbricati agricoli sono esenti da Imu. Lo scrive senza esitazioni “Il Sole 24 Ore” del 18 dicembre sebbene la legge di Stabilità debba ancora affrontare gli ultimi passaggi. La “clemenza” del fisco, scrive nello stesso giorno “Italia Oggi”, si spinge sino alle cooperative e alle società agricole alle quali è ridotto l'imponibile Imu. Il saldo sarà da versare il prossimo anno, dopo aver superato lo scoglio del 16 dicembre, data di ingorgo fiscale per il “Gazzettino” del 15 dicembre, vista la coincidenza di numerose scadenze fra le quali Tares e Imu. Per la mini Imu del prossimo anno, quella da pagare nei comuni ove l'aliquota supera il 4 per mille, la scadenza potrebbe essere rinviata di una settimana. Lo si apprende da una breve nota pubblicata il 17 dicembre sul “Resto del Carlino”. Nelle ultime battute per l'approvazione della legge di Stabilità, scrive “Italia Oggi” del 19 dicembre, c'è anche spazio per discutere dei contributi Inail che potrebbero essere ridotti per le coop agricole.
Risolta, almeno in parte, la questione Imu, si apre la partita sulla disponibilità di risorse per i Psr, dove si accendono nuove contese per la possibilità o meno di impiegare questi contributi anche per i piani irrigui nazionali, argomento affrontato sulle pagine di “Italia Oggi” del 18 dicembre. Da Bruxelles nel frattempo è polemica sulla possibilità o meno di vincolare la circolazione delle sementi ai soli prodotti certificati. La discussione è aperta dalle pagine di “Repubblica” del 18 dicembre.
Ogm e semafori
Dalle sementi certificate ai semi Ogm il passo è breve e l'argomento torna di attualità dopo lo stop europeo alla “superpatata” Amflora messa a punto dalla ricerca Basf. La notizia ha occupato le pagine di numerosi giornali e fra questi il “Corriere della Sera” e “Il Sole 24 Ore” del 14 dicembre. Il giorno seguente è “La Stampa” che torna sull'argomento accogliendo la presa di posizione di alcune Regioni schierate fra i “No-Ogm”. La crociata anti Ogm della quale parla anche “Sette”, il settimanale del Corriere della Sera in edicola il 13 dicembre, potrebbe essere risolta, almeno in parte, con le etichette che dichiarassero la eventuale presenza di alimenti Ogm. Ma questa delle etichette è una partita assai difficile da districare. Lo dimostrano le polemiche per i “semafori” che la Gran Bretagna ha introdotto per distinguere alimenti buoni e alimenti cattivi. Contro questa decisione, scrive “QN” del 13 dicembre, si è schierato il ministro Nunzia De Girolamo per tutelare gli interessi dei nostri produttori. Sulla vicenda interviene il 17 dicembre “Il Sole 24 Ore” lamentando le penalizzazioni che il sistema infligge ad alcuni dei nostri prodotti. A dar man forte alle tesi italiane arrivano altre 15 nazioni, scrive “Il Tempo” dello stesso giorno.
Etichette
Il problema sollevato dai semafori inglesi sarebbe superato se Bruxelles decidesse finalmente cosa fare con le etichette trasparenti, quelle che indicano la provenienza dei prodotti, un problema che riguarda in particolare le carni presenti nei prodotti trasformati. A frenare questa soluzione, scrive “Italia Oggi” del 18 dicembre, è però l'elevato costo necessario per attuare i meccanismi di tracciabilità. Almeno per l'olio il problema è stato risolto, come si apprende da “Avvenire” del 14 dicembre, e produzioni particolarmente pregiate come quella di Andria ottenuta dalla varietà pugliese Coratina, potrà essere meglio tutelata. Nessuna protezione, lamenta la “Nuova Sardegna” del 16 dicembre, è riservata ai prodotti sardi, in balia di sin troppo facili imitazioni.
Latte e mozzarella
Chi non teme concorrenza è la mozzarella di bufala campana Dop, dopo che le analisi condotte nei laboratori tedeschi ne hanno decretato con certezza la salubrità, a dispetto degli allarmismi del dopo inquinamento denunciato per le terre dei fuochi. La notizia si può leggere sulle pagine de “Il Giornale” in edicola il 14 dicembre. Un'ulteriore conferma arriva poi il 18 dicembre da “Italia Oggi”, ma gli eccessivi allarmismi che hanno coinvolto il latte di bufala hanno provocato al settore danni che il quotidiano “Roma” del 16 dicembre stima in 30 milioni di euro.
Restiamo in tema di latte, di vacca in questo caso, con le nuove vicende che riguardano le quote. Se ne parla sulle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 14 dicembre per denunciare i ritardi nella riscossione delle multe. E alla fine, scrive “Italia Oggi” del 18 dicembre, le multe finiranno per pesare sul bilancio dello Stato e saranno così pagate da tutti. Il latte se la deve vedere poi con un calo dei consumi che il “Secolo XIX” del 13 dicembre descrive come preoccupante e che si accompagna alla chiusura di molti allevamenti. La crisi non si ferma alle stalle da latte, ma coinvolge il settore suinicolo. Se ne parla sulla “Gazzetta di Mantova” del 18 dicembre descrivendo le difficoltà nello stabilire i prezzi di mercato.
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Autore: Angelo Gamberini