E’ venuta a conoscere i flussi produttivi e commerciali della filiera ortofrutticola emiliano-romagnola la delegazione dei funzionari del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, che dal 13 al 15 giugno scorsi ha visitato diverse realtà cooperative delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Bologna.

"Abbiamo organizzato questo corso di formazione per i dirigenti del Mipaaf  in un momento particolare per l’agricoltura - spiega Davide Vernocchi, vicepresidente Confcooperative Ravenna - A breve si discuterà della nuova Pac e a settembre dell’Ocm ortofrutta. Ci sembrava perciò doveroso far conoscere da vicino, a degli addetti che lavorano in un contesto dove spesso le situazioni vengono raccontate, la filiera cooperativa dell’ortofrutta, dall’azienda agricola fino al punto vendita cooperativo o alla piattaforma di partenza dei prodotti".

La prima tappa del "viaggio formativo" ha avuto come protagonista la ciliegi, con la visita ad alcune aziende produttrici di Castelfranco Emilia ed allo stabilimento di confezionamento e commercializzazione di Agrintesa. In seguito la delegazione si è spostata a Faenza (Ra) per conoscere le produzioni di pesche, nettarine, albicocche e kiwi e visitare lo stabilimento manfredo di Agrintesa. Il secondo giorno il gruppo si trasferito nella provincia di Forlì-Cesena per visitare gli stabilimenti di Caviro (Forlì), impegnati nella produzione e confezionamento del Tavernello e degli altri prodotti enologici del Gruppo; quelli di Orogel (Cesena), specializzati nel prodotto congelato e quelli di Apofruit (Cesena), riguardanti il prodotto fresco. Il viaggio si è chiuso sabato 15 con la visita allo stabilimento di Conserve Italia di Pomposa.

"Durante le tre giornate i funzionari hanno avuto modo di conoscere tutte le filiere del settore: quella del prodotto fresco, del prodotto congelato e quella del prodotto trasformato - continua il vicepresidente  Confcooperative Ravenna -. Ma l’aspetto più importante è che i dirigenti hanno avuto modo di ‘toccare con mano’ una filiera che non delocalizza e che ridistribuisce gli utili ai propri soci conferenti facendo prosperare il territorio in cui opera".