“Esprimo la mia soddisfazione per il parere positivo che la Conferenza Unificata ha rilasciato sul Decreto interministeriale relativo all’incentivazione delle fonti rinnovabili elettriche non fotovoltaiche”.
Così il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, ha commentato la decisione presa ieri dalla Conferenza Unificata.
“Il governo
– ha detto Catania -, dopo aver raccolto le sollecitazioni giunte da istituzioni ed enti locali, ha proposto alcune modifiche da introdurre nel testo del decreto, a cui è subordinato il parere positivo. In particolare, per il settore agricolo rimangono confermati gli indirizzi verso la promozione dei sottoprodotti delle filiere agricole, agroalimentari, forestali e di comportamenti virtuosi, mediante specifici criteri di accesso ai ‘bonus’, con ricadute di interesse agricolo”.

Passati al vaglio della Commissione Unificata, i decreti per le rinnovabili elettriche e il fotovoltaico hanno ottenuto l'ok delle Regioni a condizione che, nella stesura definitiva, vengano apportate le modifiche richieste.
In attesa di indicazioni ufficiali sull'esatta natura delle modifiche, anche il ministero dello Sviluppo economico in un comunicato esprime la propria soddisfazione per l'esito della Conferenza Stato-Regioni che “dopo un articolato confronto – recita il testo -, ha fatto registrare il parere positivo di Regioni, Province e Comuni sui due decreti”.

 

Approvazione con promessa

La nota conferma che in risposta alle richieste formulate da istituzioni ed enti locali, nel corso della conferenza il governo ha proposto  modifiche alle quali è legato il parere positivo e che verranno incorporate nel testo dei due decreti.
Nella stesura definitiva, promette il ministero, “si terrà conto dei pareri della Conferenza Unificata e dell'Autorità per l'Energia, oltre che dei suggerimenti migliorativi della Commissione Ue, confermando, con gli aggiustamenti concordati, l'impianto generale del testo dal punto di vista degli obiettivi in volumi, delle risorse messe a disposizione e degli strumenti di governo”.

 

La pazienza ha un limite

Intanto, in un comunicato congiunto, le associazioni di settore attraverso gli Stati generali delle Associazioni delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, hanno chiesto al governo chiarimenti circa i ritardi nell’emanazione delle norme sugli incentivi.
E' dallo scorso anno che si apetta di vederli prendere vita, tra il previsto (e disatteso) arrivo tra luglio e settembre 2011 e l'attesa per le specifiche sul biometano.
In compenso, è arrivato il Quinto conto energia e il risultato, scrivono le associazioni, è quello di “aver creato incertezza in tutto il comparto, non solo per i suoi contenuti, ma anche per l’indeterminatezza dell’entrata in vigore”.

Sul sito web del Gse, il gestore dei servizi energetici, è visibile in home page un contatore fotovoltaico, ovvero un conto alla rovescia dei fondi ancora disponibili nel Quarto conto energia prima di arrivare al tetto massimo di 6 miliardi di euro dopo il quale partirà il Quinto Conto Energia.
Stando al conto, nel momento in cui scriviamo, per raggiungere la soglia limite mancherebbero poco più di 280 milioni di euro.

 

Le richieste

Le richieste avanzate dagli Stati generali, partono innanzitutto dalla necessità di condividere con le associazioni le bozze dei decreti. A ciò si aggiungono la necessità di chiarire la mancata modifica dell'attuale schema incentivante almeno fino all'1 ottobre, quella di innalzare le soglie delle aste uniformandole per tutte le tecnologie e il superamento dei registri attraverso meccanismi automatici e progressivi di adeguamento delle tariffe, parallelamente alla crescita dell'installato.

Da prorogare, secondo gli Stati generali, gli attuali meccanismi di incentivazione nei territori dei Comuni colpiti dal terremoto.

Le ultime richieste riguardano l'applicazione del decreto rinnovabili elettriche con uno slittamento pari al ritardo accumulato dal governo e la possibilità di rendere pubblica la Strategia energetica nazionale, così da valutarne la coerenza negli scenari europei considerando l'evoluzione del nostro sistema energetico.

 

Europa

Viene dall'Unione europea, con la dichiarata volontà di fare chiarezza, l'annuncio di avere in programma la stesura di una guida dedicata alla revisione dei Programmi di sostegno all'energia rinnovabile.

Una riforma o riprogettazione dello schema di supporto – si legge nella bozza dell'Esecutivo - è necessaria man mano che le tecnologie raggiungono la maturità e i costi scendono. Tuttavia – prosegue -, è chiaro che in alcuni Stati membri le recenti riforme non sono andate come avrebbero dovuto, senza consultazione delle parti interessate, con l’introduzione di cambiamenti improvvisi e talvolta imponendo modifiche con effetto retroattivo”.