Emilia-Romagna
Api e colpo di fuoco batterico: le prescrizioni 2012 per gli alveari

Per evitare il rischio di disseminazione a mezzo delle api del batterio Erwinia amylovora (colpo di fuoco delle pomacee), nel periodo che va dal 21 marzo aòìl 30 giugno 2012, gli alveari ubicati nelle aree della Regione non più riconosciute come 'zona protetta' per Erwinia amylovora potranno essere spostati in aree ufficialmente indenni, solo se sottoposti ad idonee misure di quarantena.

Lo stabilisce la Determinazione del Servizio fitosanitario regionale n. 3125 del 13 marzo 2012 (vedi link più sotto) pubblicata nel n. 52 del 28 marzo scorso del Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna. L'area soggetta alle prescrizioni in quanto non più 'zona protetta' per Erwinia amylovora comprende l'intero territorio delle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini.

Nel periodo soggetto a regolamentazione, lo spostamento degli alveari da questi territori verso 'zone protette' dell'Emilia-Romagna (province di Parma e Piacenza) e del territorio nazionale, sarà consentito solo se gli alveari verranno preventivamente chiusi per 48 ore prima di essere collocati nella nuova postazione. 

Il periodo di quarantena potrà essere dimezzato a 24 ore nel caso l'alveare sia sottoposto, prima della chiusura, a un trattamento antivarroa a base di un farmaco veterinario autorizzato, contenente acido ossalico.

Prima di effettuare lo spostamento è necessario che gli apicoltori ne diano comunicazione al Servizio Veterinario della Unità Sanitaria Locale competente per il territorio, ove ha sede l'apiario e documentino la misura di quarantena adottata utilizzando il modello di dichiarazione sostitutiva di atto notorio. I fac-simile della comunicazione è della dichiarazione sostitutiva sono disponibili al link riportato sotto.

 

Prescrizioni 2012 per lo spostamento degli alveari

 

Fonte: Ermes Agricoltura

 

Veneto
Giovani in agricoltura, accordo Regione-Ismea

La Giunta veneta ha approvato il 17 aprile lo schema di accordo quadro di programma tra la Regione e l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) finalizzato alla realizzazione di servizi in comune a sostegno del comparto agricolo e agroalimentare.

"E' l'inizio di un percorso – spiega l'assessore regionale all'Agricoltura, Franco Manzatoche porterà allo stanziamento di 6 milioni di euro, equamente divisi tra Regione e Ismea, a favore dell'imprenditoria agricola giovanile e per l'estensione della rete di monitoraggio delle principali filiere agricole regionali. Tale cifra va ad aggiungersi ai 288 milioni del Programma di sviluppo rurale, inseriti nel maxi pacchetto di bandi del settore primario reso disponibile da gennaio 2012, dei quali ben 45 milioni sono stati destinati agli under 40. Metteremo, così, a punto uno strumento integrato che denomineremo Progetto Giovani Veneto – Ismea".

Spiega l'assessore: "Lo scorso 6 marzo il Consiglio Regionale ha approvato una deliberazione, conseguente a una mozione, con cui si impegna la Giunta ad attivare un bando di concorso congiunto Regione-Ismea per il subentro e l'insediamento dei giovani in agricoltura, accompagnandoli nella crescita imprenditoriale e consentendo loro di affrontare subito i problemi di ristrutturazione e ammodernamento delle aziende, prevedendo, inoltre, la possibilità di accedere agli aiuti mediante la presentazione di un'unica domanda".

L'accordo quadro approvato definisce gli ambiti di collaborazione tra Regione e Ismea e le seguenti prioritarie attività da sviluppare: iniziative a sostegno dell'insediamento dei giovani in agricoltura; assistenza tecnica nella programmazione dello sviluppo rurale 2014-2020; estensione della rete di monitoraggio delle principali filiere agricole regionali; sviluppo e valorizzazione dello strumento del Business Plan On Line (BPOL), semplificando le procedure nel settore primario; definizione ipotesi di partecipazione a nuovi strumenti in fase di sperimentazione, come ad esempio il sostegno allo sviluppo di reti di imprese.

Fonte: Regione Veneto

 

Marche
Crisi, chiuse 1.700 aziende nel 2011. Ma cresce la vendita diretta

Nelle Marche sono state chiuse oltre 1.700 aziende agricole nel 2011 ma sono anche aumentate di un terzo quelle in sofferenza nel far fronte ai debiti pregressi, anche a causa della stretta creditizia che fa venire meno la possibilità di garantire liquidità. 

E' quanto rileva la Coldiretti regionale in merito allo studio realizzato da Inea è presentato dalla Regione Marche sulla situazione difficile che stanno vivendo molti imprenditori del settore agricolo. 

Da una analisi della Coldiretti si evidenzia che il costo del denaro in agricoltura ha raggiunto il 6 per cento e risulta superiore del 30 per cento a quello medio del settore industriale e ben sei imprese agricole su dieci hanno difficoltà ad accedere al credito. Una situazione di difficoltà che si aggiunge ai costi crescenti di gasolio e mangimi, ai danni da maltempo e anche alle preoccupazioni per l'applicazione della nuova Imu

D'altro canto non mancano però anche i segnali positivi, come il boom fatto registrare dalla vendita diretta, con il progetto Filiera agricola italiana portato avanti dalla Coldiretti che nel 2011 ha visto 210mila cittadini marchigiani fare la spesa in uno dei 39 mercati degli agricoltori attivati in regione, per un giro d'affari stimato in 2,3 milioni di euro. Un fenomeno che sta vedendo molti imprenditori investire, nonostante la crisi, tanto che negli ultimi tempi hanno aperto i battenti quattro Botteghe degli agricoltori, l'ultima a Pesaro, con una struttura da 250 metri quadri.

Fonte: Coldiretti Marche

 

Lazio
Allevamento, convocato il Tavolo di confronto

"Il Tavolo istituzionale di confronto sul sistema allevatoriale del Lazio è già stato convocato per il 24 aprile". E' quanto ha dichiarato Angela Birindelli, assessore regionale alle Politiche agricole, in risposta alle parti sindacali di settore. 

"Trovo eccessiva la preoccupazione delle parti sindacali in quanto non è assolutamente intenzione dell'assessorato interrompere alcun dialogo volto al rilancio delle associazioni allevatori e alla tutela dei lavoratori. Lo spostamento della data del confronto è dovuta solo alla volontà di garantire maggiore chiarezza e consentire al commissario, inviato dall'Aia nazionale solo da pochi giorni, di partecipare al tavolo con un quadro più dettagliato della situazione in essere" ha spiegato Birindelli. 

"Confermo, infine, il totale impegno dell'assessorato per concertare e portare avanti tutte le soluzioni migliori atte a salvaguardare i dipendenti delle associazioni e a costruire insieme un percorso serio e concreto finalizzato a dare nuove prospettive al mondo allevatoriale del Lazio" ha concluso l'assessore. 

Fonte: Agrapress

 

Piemonte:
Ortofrutta, 75 milioni per le aziende colpite dal gelo di febbraio

Ammonta a 75 milioni di euro il plafond messo a disposizione da 16 istituti di credito del Piemonte per sostenere le imprese, i cui impianti sono stati colpiti dal gelo invernale.

Subito dopo l'eccezionale ondata di maltempo di febbraio che ha compromesso circa il 70% della produzione, Coldiretti Piemonte riunì gli istituti bancari della Regione per chiedere loro interventi concreti a costi contenuti per le imprese danneggiate. 

"Un risultato concreto e soddisfacente - sostengono Paolo Rovellotti e Bruno Rivarossa, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Piemonte - quello di aver avuto nell'arco di poco tempo la disponibilità ad intervenire a condizioni di favore nei confronti dei frutticoltori con necessità di liquidità, per avviare le operazioni colturali al fine di non compromettere i frutteti e la produzione degli anni a venire".

Per la lista completa di banche che hanno sottoscritto condizioni migliorative rispetto al mercato a favore delle aziende danneggiate visita il sito della Coldiretti Piemonte.

Fonte: Coldiretti Piemonte