Il maltempo di queste ultime settimane sta compromettendo gravemente lo stato degli alveari e la produzione di miele di tutto il nord Italia.
A segnalarlo la Fai-Federazione apicoltori italiani che preconizza un vero e proprio sconvolgimento primaverile. Dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia, areale con circa 300 mila alveari in produzione, è un vero e proprio bollettino di guerra: piove ininterrottamente nel corso della fioritura, le api sono ridotte alla fame a causa delle escursioni termiche notturne, il raccolto del pregiato miele di robinia (Robinia pseudoacacia), il monoflora di punta dell’apicoltura italiana, è andato quasi per intero perduto. 
"Mancheranno all’appello oltre 5 milioni di chili di miele - denuncia il presidente Fai Raffaele Cirone - e si stimano in circa 20 milioni di euro le perdite per la mancata produzione. La speranza è ora riposta nel meteo: se le condizioni del tempo miglioreranno, è ancora possibile un recupero nelle zone montane, laddove la fioritura dell’acacia tarda a comparire e che, ci si augura, potrà in parte compensare le gravi carenze produttive finora registrate".