Le unioni ortofrutticole italiane, Unaproa, Unacoa  e Uiapoa, che rappresentano circa il 35% della produzione italiana, si stanno  avviando verso l'unificazione. Lo hanno confermato, nel corso dell'assemblea  dell'Unaproa i rispettivi vertici.

L'obiettivo è economizzare, offrendo alle Op associate una  attività di lobbying  strutturata e la predisposizione di piani operativi e servizi, come ha  spiegato il presidente dell'Unaproa Alberto Mario Levi.

Se l'Uiapoa non ha rilevanti  obiezioni da fare circa il percorso di unificazione più cauta, anche se convinta della  necessità di un'unica unione, appare l'Unacoa.

Il suo presidente, Carmelo Vazzana ha  messo in guardia dal rischio di un processo di fusione troppo frettoloso mentre a suo  parere è opportuna, innanzitutto, una riflessione interna ed un franco confronto di idee  con le istituzioni che, a suo giudizio, non sono sempre lineari e  in sintonia tra loro nei  comportamenti verso le unioni ortofrutticole.

"Abbiamo bisogno di un organismo laico,  senza infingimenti tra noi e se il 2% rimane fuori, mi dispiace, ma è meglio così  se questo serve a fare chiarezza", ha sottolineato Vazzana. La nascita di un'unica unione  piace molto al capo dipartimento del Mipaaf MarioCatania.