Anthocoris nemoralis è il più noto ed efficace fattore di controllo naturale della Psilla del pero Cacopsylla pyri in Europa.

Si tratta di una specie molto rustica ed adattabile, che compie in condizioni naturali tre generazioni annue.

Sverna da adulto in luoghi riparati come fessure nella corteccia, legno o foglie secche.

Gli adulti, lunghi 4-5 mm e di colore nerastro, alati e in grado di compiere voli notevoli, sono molto mobili e voraci.

In primavera, quando le temperature minime iniziano a superare i 10°C, la femmina inizia a deporre le uova sulla prima vegetazione verde (foglie o gemme).

Le uova, incolori e lunghe poco meno di 1 mm, vengono inserite nei giovani tessuti verdi (gemme e germogli) lasciando sporgere solo un opercolo biancastro.

Prima della comparsa dei nuovi adulti si succedono tre stadi di neanide e due di ninfa.

Le neanidi sono di colore giallo chiaro che diventa poi arancione più scuro col procedere dello sviluppo fino al bruno-rossastro delle ninfe.

Anche gli stadi giovanili, pur privi di ali, sono molto mobili ed attivi predatori.

Pur nutrendosi attivamente di psille, di cui predano uova, adulti e stadi giovanili, gli antocoridi possono sopravvivere anche cibandosi di altri fitofagi quali acari, afidi e cecidomidi.

A.nemoralis è fornito in flaconi contenenti 200 individui adulti.

La distribuzione sulla coltura è molto semplice e viene effettuata in appositi contenitori di lancio.

La grande mobilità degli adulti consente che 5-6 punti di lancio per ettaro siano sufficienti per garantire una buona dispersione nel frutteto.

Il lancio si basa sull'immissione di un totale di circa 1000-1500 individui/ha mediante 3-4 immissioni a cadenza settimanale dalla ripresa vegetativa a fine fioritura.

La precocità d'introduzione dell'antocoride consente l'insediamento in campo di una popolazione consistente del predatore molto prima di quanto avverrebbe naturalmente.

In tal modo vengono prevenuti e contenuti i picchi di presenza della Psilla, riducendo il ricorso alla lotta chimica e limitando l'insorgenza di fenomeni di resistenza del fitofago ai pesticidi convenzionali.

Inoltre le popolazioni di antocoride nel pereto si consolidano negli anni garantendo stabilità all'agroecosistema.

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