Si è tenuto oggi, a San Michele all’Adige il seminario regionale del progetto Biomaster organizzato dalla Fondazione Edmund Mach, alla presenza degli assessori Mauro Gilmozzi e Michele Dallapiccola. Sotto la lente di ingrandimento il decreto sul biometano, recentemente approvato, che introduce anche in Italia i meccanismi incentivanti per la produzione di carburante ottenuto da fonti rinnovabili e apre nuovi scenari per la valorizzazione delle biomasse.

L’assessore provinciale alle Infrastrutture e all’ambiente, Gilmozzi, intervenuto dopo i saluti del presidente Francesco Salamini, ha sottolineato l’impegno della Provincia autonoma di Trento nel comparto delle biomasse, illustrando le linee di programmazione e azione contenute nel Piano energetico-ambientale provinciale. “L’obiettivo – ha detto Gilmozzi - è arrivare al 36-44 per cento di energia prodotta e consumata all’interno del nostro territorio con fonti rinnovabili” . L’impegno riguarda anche le biomasse e i rifiuti. L’assessore ha evidenziato che la politica provinciale deve essere orientata anche all’utilizzo del biogas nei trasporti, nella produzione di energia, nei consumi quotidiani. “Gli incentivi statali previsti dal decreto – ha continuato - possono essere determinanti nel favorire  la costituzione di una rete tra tutti i sogetti coinvolti.
L’assessore provinciale all'Agricoltura, Michele Dallapiccola, ha sottolineato la necessità di ottimizzare la convivenza tra le attività agricole e la popolazione trentina. “Se questo poi può avvenire all’insegna dell’esercizio tecnico di una produzione energetica sostenibile - ha puntualizzato - parliamo di un indubbio segno di progresso e di ottimale gestione del territorio”.

Al centro del seminario il progetto Biomaster sul biometano e biogas coordinato in Trentino dalla Fondazione Edmund Mach tramite l’Unità biomasse ed energie rinnovabili del Centro trasferimento tecnologico. Finanziato dal programma Intelligent Energy Europe, si propone di promuovere l’impiego del biometano ottenuto dal trattamento delle biomasse di scarto e di rifiuto per l’immissione nella rete del gas naturale  e per l’utilizzo nei mezzi di trasporto. Un focus è stato fatto su tre aree: la valorizzazione delle biomasse di origine urbana, la gestione delle biomasse agricole e zootecniche, e il metano e biometano per il settore trasporti. In riferimento alla prima area sono stati presentati progetti e iniziative, come l’impianto di Cadino di digestione anaerobica che sfrutta la frazione organica dei rifiuti urbani, l’attività dell’Acea di Pinerolo o ancora dell’Etra di Padova.

Per quanto riguarda la gestione delle biomasse agricole e zootecniche, Lorenzo Maggioni, responsabile del settore ricerca del Consorzio italiano biogas, ha illustrato il decreto del 5 dicembre 2013 che stabilisce regole e incentivi per l’immissione nella rete del gas naturale e l’uso come biocarburante o in cogenerazione del biometano. Spazio poi alla gestione degli effluenti zootecnici con un quadro nazionale aggiornato sullo sviluppo del settore del biogas e biometano (Claudio Fabbri del Crpa) e un approfondimento dedicato ai piccoli impianti idonei alle realtà alpine (Matteo Zandonai della Società Syneco).
In merito ai trasporti Giuliano Giacomelli di Trentino Trasporti, partner tecnico del progetto Biomaster, ha presentato un quadro di confronto tra veicoli tradizionali e quelli a metano, sulla base dell’esperienza aziendale maturata e della pianificazione futura. Si tratta di una filiera innovativa, che potrà trovare applicazione anche nelle regioni alpine e che contribuirà all’ottenimento del 10% di biocombustibili entro il 2020 imposto dall’Unione europea.