Un’unica realtà in Europa per dare voce alle esigenze delle aziende e rilanciare le opportunità del settore. Con quest’obiettivo recentemente è stata costituita la Federazione europea dell’olio di sansa e della biomassa da olivo, di cui fanno parte i principali Paesi produttori, attraverso le rispettive associazioni: la Spagna con Aneo, l’Italia con Assitol, la Grecia con Spel ed il Portogallo con Anida. A giungo la nuova federazione (European federation of olive pomace oil and olive biomass), formalizzerà la sua costituzione, fissando la sede ufficiale a Siviglia.

Nello specifico all’Italia è stata affidata la vicepresidenza che vedrà in prima linea Michele Martucci, presidente del Gruppo olio di sansa di Assitol. Laureato in economia aziendale all’Università Bocconi, oggi è amministratore della Saio spa: azienda pugliese che opera nella produzione di olio di sansa.

E’ importante ricordare che la sansa è un sottoprodotto della lavorazione delle olive in frantoio, utilizzata per produrre olio alimentare e, in tempi più recenti, biomasse. Quello che potrebbe essere considerato uno scarto, è invece valorizzato dal lavoro delle aziende che trasformano la sansa e ne estraggono un olio destinato all’alimentazione e, in aggiunta, un combustibile di origine vegetale, con evidenti vantaggi ambientali.

“La nuova federazione europea vuole mettere al centro della sua attività il riconoscimento del ruolo delle nostre aziende all’interno della filiera dell’olio d’oliva - spiega Martucci - che ci vede protagonisti non soltanto grazie alla storica produzione alimentare, ma anche per la creazione di una filiera virtuosa nell’ambito dei sottoprodotti olivicoli e lo sviluppo di bioenergie.

In particolare, l’olio di sansa da sempre funziona da apripista per l’olio d’oliva nei nuovi mercati, soprattutto in Asia e, in generale, nel Paesi non ancora abituati al gusto dell’extravergine. Uno dei primi nodi da affrontare, secondo il neo vicepresidente, è “l’eccessiva frammentazione delle norme a livello comunitario, che nel confronto internazionale vede le nostre imprese in difficoltà rispetto ai Paesi del Nord-Africa, i nostri concorrenti più forti, con poche regole e molta libertà d’azione. Anche per questo serve una federazione unica”.
Su questa linea, l’associazione europea del sansa intende promuovere una politica di investimenti in ricerca e sviluppo per valorizzare il comparto dei sottoprodotti.

“Siamo molto soddisfatti - osserva Martucci - per il lavoro svolto finora: ci sono tutte le condizioni per ridare competitività alle aziende del settore. Per riuscirci dobbiamo lavorare a Bruxelles insieme ai nostri colleghi spagnoli, greci e portoghesi, per la definizione di progetti comuni e di politiche attive che tutelino le nostre imprese”.