Le aziende agricole multifunzionali sono una minoranza, appena il 3% del totale, ma hanno dimostrato una maggiore capacità di resistenza alla crisi rispetto a quelle tradizionali.
Negli anni il loro numero è cresciuto diffondendo i valori della tutela del territorio e della biodiversità, dell'inclusione sociale e dello sviluppo culturale. È questa la realtà che ha cercato di fotografare il convegno “La nuova azienda agricola tra produzione e territorio” che si è tenuto nell'auditorium del Padiglione Italia ad Expo 2015.

Mario Adua, ricercatore dell'Istat, ha dato alcuni dati quantitativi relativi al mondo della multifunzionalità agricola.
Le aziende di questo settore sono 76 mila, appena il 3% del totale, e la fetta più grande, circa l'1%, è rappresentato dagli agriturismi”. Ma al di là dei numeri assoluti bisogna osservare il trend: dal 2003 al 2013 gli agriturismi sono passati da 13 mila a 21 mila, con un incremento del 60%. “Questa tipologia di attività è forse la migliore forma di multifunzionalità. Offre infatti una produzione agricola di qualità e sostegno al reddito attraverso la vendita diretta di prodotti e l'accoglienza dei turisti”.

Legame e tutela del territorio, insieme allo sviluppo culturale. Sono questi i plus della aziende multifunzionali secondo la ricerca presentata da Marcella De Martino, responsabile scientifico del progetto Multifunzionalità agricola del Cnr, che è andata ad analizzarne i modelli organizzativi di queste attività.
Le aziende agricole multifunzionali non solo generano occupazione, ma tutelano anche la biodiversità e il territorio. Promuovono l'inclusione sociale, ad esempio con l'inserimento di persone con disturbi psichici, e una cultura dell'alimentazione attraverso incontri con le scolaresche”.

Durante la conferenza sono state molte le realtà che hanno portato la loro testimonianza. Aziende che si occupano della commercializzazione di mangimi, produzione di pasta e di vino, oppure attive nel florovivaismo. Piante Faro è un'azienda siciliana che ha affiancato all'attività vivaistica un agriturismo, frequentato sopratutto da stranieri. “Teniamo dei corsi di architettura del verde”, spiega Mario Faro, “ma abbiamo anche aperto un parco botanico che funziona anche da banca del seme, l'unica di tutta l'isola”.
La multifunzionalità ha permesso all'azienda di crescere e oggi il 25% dei ricavi arrivano da attività collaterali a quelle florovivaistiche. L'azienda ha anche investito nel risparmio energetico, impiantando pannelli solari che forniscono il 100% dell'elettricità usata, e sistemi di irrigazione per il risparmio di acqua.

Mentre le aziende agricole 'tradizionali' sono in diminuzione, quelle multifunzionali sono in aumento. Un trend che rispecchia il passaggio da un'agricoltura di quantità, ormai in declino in quasi tutti i settori, ad una di qualità, che invece ha saputo resistere meglio alla crisi. Ma perché questo modello si affermi – raccomanda Marcella De Martino – serve che ci sia un impegno delle istituzioni pubbliche, oltre che del settore privato e delle associazioni di categoria.
 

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