Non è una novità che il numero degli allevamenti italiani sia in forte calo. Se venti anni fa si contavano oltre 100mila stalle da latte, oggi ci fermiamo a poco più di 30mila. Non è diversa la situazione per i suini o per i bovini da carne. E per qualche razza meno diffusa si paventa lo spettro dello scomparsa. Lo si sa da tempo, ma pochi sono i quotidiani che si sono accorti del fenomeno, a dispetto della sua importanza economica e sociale. Almeno sino ad oggi. Poi è bastata una “velina” che sollevasse il problema e l'argomento è diventato “di moda”, anche se solo per un giorno, quello dedicato alla festa di Sant Antonio Abate, protettore degli animali. Così il 18 gennaio, “Il Giornale”, il “Quotidiano Nazionale - QN” e “Avvenire” per citarne solo alcuni, si sono gettati sulla “non notizia”. Nessuno sforzo nemmeno per immaginare un titolo originale. La maggior parte si è limitata a prendere spunto da quello della velina, “Addio alla vecchia fattoria”. Ma non c'è da stupirsi, accade un po' per tutti gli argomenti e non solo per quelli che riguardano l'agroalimentare. Ben lo sanno i lettori (pochi purtroppo) che hanno l'abitudine di sfogliare più di un quotidiano.

Di crisi in crisi
Non mancano tuttavia notizie e approfondimenti sul mercato agroalimentare degli ultimi giorni e restando nel mondo degli allevamenti è l'”Eco di Bergamo” del 18 gennaio che ospita l'intervento del ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina che invita le industrie del settore lattiero caseario ad aprire nei confronti delle richieste di prezzo che giungono dagli allevatori di bovine da latte. Che il settore sia in difficoltà lo evidenzia anche “Il Giorno” del 16 gennaio, che mette in risalto i problemi conseguenti alla flessione del prezzo. Il giorno seguente la “Voce di Mantova” si chiede perché ancora una volta il ribasso del prezzo all'origine non si rifletta su quello del latte al consumo. Non è solo il latte a soffrire, ma tutto il settore agricolo come si può leggere su “Il Sole 24 Ore” del 20 gennaio, che prende in esame la flessione dell'indice di competitività dell'intero settore. Le difficoltà nel comparto hanno molte componenti e fra queste anche l'embargo deciso dalla Russia, questa la tesi sostenuta da “Il Mattino” del 19 gennaio. Non sfugge a questa congiuntura negativa il settore ortofrutticolo che si trova anche a fare i conti con le insufficienti risorse del bilancio Ue, ma il ministro Martina promette dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 17 gennaio di “dare battaglia”, su questo e su altri settori, come riso e latte. Ma potrà andare meglio dopo gli accordi sul Ttip (Trattato transatlantico sui commerci), Che a parere del presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, potrebbe valere per l'export italiano almeno 50 miliardi di euro. Questa la tesi sostenuta il 21 gennaio su “Italia Oggi”.

Non c'è pace per l'Imu
A complicare il quadro ci si mettono ancora una volta le incertezze su come e quando dovrà essere applicata l'Imu, tanto che il 20 gennaio “La Nazione” invita ad attendere prima di passare dalla cassa. Il quotidiano di Gorizia, “Il Piccolo”, anticipa nello stesso giorno che la scadenza del 26 gennaio è destinata a slittare, tanto più che si è in attesa di nuove regole per la sua applicazione, come scrive anche “Il Sole 24 Ore”. Ancora “Il Sole 24 Ore” interviene il giorno seguente per ricordare che su questa materia si attende il verdetto del Tar. Verdetto che sarà negativo come si apprende il 22 gennaio da “Libero”. Ma “Il Sole 24 Ore” nello stesso giorno avanza la possibilità di una “sospensiva bis” che porterebbe le scadenze dal 26 gennaio al 4 febbraio. In forse non c'è solo l'Imu ma anche l'applicazione della direttiva nitrati per la quale gli agricoltori piacentini chiedono dalle pagine della “Libertà” del 19 gennaio una deroga. C'è attesa, e qualche timore, per la riforma del Catasto, prossima al via. Dalle pagine de “Il Tempo” del 21 gennaio giunge l'appello a che la riforma non si traduca in un inasprimento della tassazione. C'è anche qualcosa che “gira” per il verso giusto. E' la semplificazione dell'atto costitutivo dei contratti di rete, che ora si potrà fare on line, più semplicemente e senza carta. I dettagli sono su “Italia Oggi” del 16 gennaio.

Lotta ai falsi
Non si fermano le preoccupazioni degli olivicoltori per gli attacchi di Xylella, tanto che si è decisa l'istituzione di un cordone sanitario destinato a contenerne la diffusione, come spiega la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 21 gennaio. Il 22 gennaio si parla della Xylella su “Avvenire” per criticare l'atteggiamento di Bruxelles, pronta a imporre l'abbattimento delle piante, ma assente quando sarebbe stato necessario controllare le importazioni di piante ornamentali che hanno veicolato il patogeno. Non si fermano nemmeno le “agromafie”, come denuncia “Avvenire” del 16 gennaio, ma si può contare almeno sulla stretta decisa dal Governo per l'agropirateria, contro la quale scattano norme più severe e maggiori controlli stando a quanto scrive “Italia Oggi” del 16 gennaio. Una lotta importante, visto che i prodotti falsi si portano via un valore che “Il Giornale” del 16 gennaio sostiene arrivi a ben 60 miliardi di euro.

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