"L’agricoltura italiana vede come priorità l’esenzione degli imprenditori agricoli dal pagamento dell’Imu, rinviando a tempi migliori per le finanze statali la scelta se finanziare (con le tasse) la disciolta Fedit, oppure chiuderne la liquidazione per legge, destinando le risorse allo sviluppo più generale della nostra agricoltura". Così il Consorzio agrario di Ferrara in una nota in merito alla possibile scelta tra l'esenzione dell’Imu agricola e rifinanziamento della Fedit.

Il comunicato del Cap Ferrara spiega: tra i numerosi emendamenti della Legge si stabilità ne sono stati presentati alcuni che impegnano lo Stato a versare 400 milioni di euro alla Federconsorzi, per le attività dei Consorzi agrari associati alla Federazione. A suo tempo la Federconsorzi andò in concordato preventivo con cessione dei beni in seguito al proprio dissesto e la Legge 410/99 ne ha imposto la liquidazione, ma con modalità per le quali attualmente a quasi 15 anni di distanza dalla legge la Federconsorzi è ancora in vita; per uscire dalla liquidazione e per proseguire l’attività interrotta nel lontano 1991, anno del dissesto, servono appunto 400 milioni, costituiti dai crediti della Federconsorzi per gli ammassi di Stato, mai corrisposti.

Nella Legge di stabilità però - continua il consorzio agrario provinciale di Ferrara -, si stenta a trovare copertura all’esenzione dell’Imu agricola, invocata da tutte le associazioni che rappresentano gli imprenditori agricoli.