Emilia-Romagna
Sharka delle drupacee: non abbassare la guardia

E' continuata anche nel 2011 l'avanzata nei frutteti dell'Emilia-Romagna della Sharka, la pericolosa virosi delle drupacee, che ha già provocato notevoli danni alla frutticoltura dell'Emilia-Romagna.

Il Servizio fitosanitario regionale, in applicazione del Decreto Ministeriale del 28 luglio 2009 di lotta obbligatoria alla malattia, ha ridefinito la dimensione e la localizzazione delle aree contaminate (nuovi focolai e zone di insediamento) e delle aree circostanti (zone tampone). 

I dati, le nuove prescrizioni per il 2012 e la relativa cartografia, sono consultabili alla pagina dedicata alla virosi del portale di Ermes Agricoltura.

Per garantire la continuità delle produzioni di drupacee e salvaguardarne la qualità, è indispensabile il controllo attento delle piante, sia nelle aree dove la malattia è già presente e diffusa, sia nelle zone ritenute indenni. 

La fioritura del pesco è il momento più opportuno per il controllo delle varietà a fiori rosacei: l'individuazione dei sintomi è relativamente semplice e permette di individuare ed estirpare le piante infette prima che queste vengano visitate dagli afidi vettori. Per la diffusione di Sharka è altrettanto pericoloso il prelievo di marze da piante non controllate. Nelle zone indenni è consigliato l'impiego di piante certificate di categoria 'virus esente' o almeno di piante Cac provviste di 'bollino blu', che discendono da piante madri ben individuate e controllate con specifiche analisi in laboratorio.

Si ricorda che è vietata l'autoproduzione da parte degli agricoltori, a meno che non vengano impiegati marze e portinnesti certificati virus esenti ai sensi dal DM 20/11/2006 e dichiarati al Servizio fitosanitario. Il mancato rispetto di questo divieto comporta sanzioni pecuniarie e la distruzione delle piante non conformi.

Fonte: Ermes Agricoltura

 

Veneto
Finanziamenti per il 'Vigneto Veneto', c'è ancora tempo

E' stato prorogato dal 15 al 29 del mese di febbraio il termine per la presentazione di domande di finanziamento per la ristrutturazione e la riconversione viticola aziendale

"La decisione – ha spiegato l'assessore regionale all'Agricoltura Franco Manzatoè stata adottata dalla Giunta regionale in considerazione delle problematiche connesse con la gestione del potenziale produttivo della Doc Prosecco, rispetto alle quali sono state adottate talune restrizioni. Potrebbe infatti risultare difficile per numerosi viticoltori acquisire in tempo utile l'idoneità alla designazione delle superfici oggetto dei lavori per questa denominazione".

"Abbiamo peraltro verificato con Avepa – ha aggiunto l'assessore – che ci sono le condizioni per procrastinare il termine previsto dallo specifico Bando del dicembre scorso, consentendo così ai conduttori di operare i necessari cambiamenti dei propri piani colturali".

"Per questo tipo di iniziative – ha ricordato Manzato – abbiamo messo a disposizione per nuove domande circa 7 milioni e 750 mila euro". Con il bando di dicembre sono stati rimodulati alcuni adempimenti riguardanti i titoli d'impianto, indicando procedure che possono costituire un aggravio per le strutture tecniche provinciali interessate nell'attività istruttoria, ma che tengono conto in primo luogo delle esigenze di programmazione dei viticoltori.

Fonte: Regione Veneto

 

Calabria
Istituito il distretto agroalimentare di qualità del Lamentino

 

La giunta regionale della Calabria ha approvato una delibera che istituisce il Distretto agroalimentare di qualità del Lametino.

"Questo riconoscimento è ancora una volta la testimonianza che la sinergia tra le istituzioni, il mondo associativo e quello imprenditoriale rappresenti un percorso obbligato per far crescere l'economia agricola nella nostra Regione". Così il presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti, in un comunicato nel quale esprime soddisfazione per la decisione della Regione di riconoscere un organismo "dove - sottolinea - l'integrazione tra le attività agricole e quelle di altri settori economici, in una logica di filiera produttiva, si tramuta in un vantaggioso strumento di sviluppo territoriale".

"Adesso - conclude Statti - auspichiamo che l'importante riconoscimento si possa concretizzare attraverso un ulteriore sforzo finanziario da parte della Regione".

Fonte: Agrapress

 

Lombardia
856.000 euro ai giovani imprenditori

Ammonta a 856.000 euro l'assegnazione dei fondi approvata dalla Regione Lombardia per il primo periodo di applicazione della misura 112 del Programma di sviluppo rurale, finalizzata a incentivare l'insediamento dei giovani imprenditori agricoli e forestali. La dotazione complessiva messa a bilancio è di 3 milioni di euro, suddivisi nei quattro periodi di apertura della misura, che chiuderà 14 dicembre 2012. 

La prima tranche delle risorse va dunque ai beneficiari che hanno presentato domanda tra il 21 ottobre e il 15 novembre 2011. Su 59 domande giudicate ammissibili a finanziamento, 47 riceveranno il contributo. Restano in graduatoria anche 12 domande ammissibili ma al momento non finanziabili, che potrebbero quindi essere recuperate con l'approvazione dei prossimi riparti. Il loro periodo di validità per ricevere il contributo regionale sarà di 18 mesi.

"Con le risorse della misura 112 del Psr - ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura Giulio De Capitani - abbiamo finora aiutato oltre 1000 giovani agricoltori ad avviare il proprio sogno di impresa e siamo riusciti a soddisfare tutte le domande pervenute e giudicate ammissibili. Il gradimento che questa misura ha riscosso è un segnale che non vogliamo ignorare e con 3 milioni di euro daremo nuove opportunità ai giovani che vogliono investire il proprio futuro nell'agricoltura".

Fonte: Regione Lombardia

 

Veneto
Freddo e neve, coltivazioni di radicchio in ginocchio

Il gelo siberiano delle ultime settimane ha colpito duramente tutte le varietà di radicchio: dal tardivo di Treviso, al variegato di Castelfranco, al tondo di Chioggia, al semilungo di Verona.

Sui campi c'è ancora molto prodotto, rimasto in alcuni casi gravemente danneggiato, quando non del tutto compromesso. Le scorte si stanno riducendo, con offerta insoddisfacente rispetto alla domanda. E' il caso del tardivo di Treviso, le cui scorte nei magazzini sono quasi dimezzate, ma, fatto tutto da valutare, il suo prezzo, finora è lievitato di poco. Si chiamano in causa psicologia e comportamenti dei consumatori, che potrebbero ritenerlo troppo caro per permetterselo in tempi di crisi. Si prevedono, comunque, giorni di più accentuato rialzo, con difficoltà, già registrate, di soddisfare la domanda.

Per le altre varietà di radicchio (variegato di Castelfranco, tondo di Chioggia, semilungo di Verona) scarseggia l'offerta, mentre i prezzi sono balzati verso l'alto sino a raddoppiare. Si sta, inoltre, profilando il problema dei tempi di arrivo del precoce di Chioggia, che per il ghiaccio non è ancora stato trapiantato. Potrebbero esserci notevoli ritardi nella maturazione con contraccolpi sul mercato e sulle quotazioni.

Per fare il punto sulla situazione e soprattutto per darsi una strategia operativa e limitare le perdite, si è tenuto un vertice tra i produttori a Sant'Alberto di Zero Branco (Tv), nella sede di Opo Veneto.

Radicchi sotto la neve: guarda le immagini sul sito di Orto Veneto.

Fonte: Orto Veneto

 

Abruzzo
Confagricoltura: 'Urgenti fodi per ricostruire le imprese agricole'

A due anni dal devastante sisma che ha colpito L'Aquila, Confagricoltura provinciale ha chiesto al commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, ed all'assessore regionale all'Agricoltura, Mauro Febbo, di "individuare altre fonti di finanziamento per parificare i diritti delle imprese agricole agli altri comparti produttivi". Il suggerimento di Confagricoltura è di "puntare verso le risorse non spese nel campo del sociale (circa 12 milioni)", in modo da "recuperare le strutture produttive agricole" distrutte dal terremoto.

"Questo sì - afferma il direttore provinciale della Confagricoltura, Stefano Fabrizi - che sarebbe un intervento veramente sociale e, tra l'altro, altamente produttivo, visto che consentirebbe al mondo agricolo di ricominciare a produrre ricchezza per tutti".

Fonte: Agrapress

 

Lombardia
Semine primaverili 'last-minute'

Sarà una semina last minute, economica e sostenibile, impostata sull'andamento dei listini di mais e soia. E' questa la stima che Apima Mantova avanza sulla campagna di semina primaverile. L'effetto sorpresa è assicurato anche nell'area virgiliana, trainata dalle superfici a mais.

E' troppo presto prevedere se il segno sarà positivo o negativo rispetto a un anno fa, quando le dinamiche erano molto più chiare. "Alla vigilia delle semine primaverili del 2011 – dice Marco Speziali, presidente di Apima Mantova – i segnali delle imprese agricole erano ampiamente decifrabili. D'altronde il ciclo di cereali autunno-vernini aveva subito un forte contraccolpo, per l'eccessiva piovosità che aveva minato il felice esito delle semine. Si era seminato a più riprese per far attecchire il seme; il prezzo del mais a 235 euro la tonnellata esercitava tutto il proprio fascino sui conti correnti delle aziende, che da mesi non vedevano listini così alti". Nel 2012 la situazione è cambiata. Innanzitutto, frumento e orzo non hanno avuto alcun intoppo meteorologico. "Le semine sono state ottime e senza strascichi temporali – precisa Speziali -. Anzi, la coltre di neve che si è posata sui terreni e le nevicate previste nei prossimi giorni andranno a sistemare qualche inconveniente dovuto alla siccità. Sono 70 giorni che non piove e la neve svolgerà il proprio ruolo di ammortizzatore termico".

Resta da pianificare la campagna 2012. I terreni sono già tutti preparati, anche se, per effetto della neve, le semine slitteranno dai primi di marzo alla seconda metà del prossimo mese. Cosa finirà nei campi lo decideranno i prezzi. "Si stanno verificando forti tensioni sui listini, tanto che i contratti fino a giugno indicavano una quotazione del mais sui 190 euro la tonnellata – riassume Speziali – mentre oggi si parla già di cifre intorno ai 210 euro, franco partenza". Non si capisce il perché di questo trend, dal momento che "i magazzini sono pieni e non c'è una grande domanda, per il fatto che gli allevatori di suini e di bovini da carne hanno modificato la dieta alimentare degli animali per contenere i costi". Eppure, la freccia guarda in alto. Facile dunque intuire le intenzioni degli agricoltori. "Se il prezzo sale, sarà boom di mais e di soia, che pure dai 385 euro la tonnellata sta per mettere il turbo a oltre i 400 euro". Anche il fabbisogno idrico giocherà un ruolo determinante. "Irrigare comporta dispendio di gasolio, che non è certo economico – prosegue Speziali -. Il mais richiede molta acqua, la soia no. L'ago della bilancia potrebbe pendere verso la soia, anche perché colza e girasole sono colture residuali in provincia di Mantova". Potrebbe registrare un calo, seppure lieve, il riso, anche se, come per le altre colture, molto dipenderà dai listini.

Possibile, secondo Apima Mantova, un calo drastico nell'utilizzo dei concimi chimici in campagna: più che per una forte attenzione all'ambiente, decisivo sarà il prezzo dei mezzi tecnici. La parola d'ordine è: risparmiare.
"Con simili input – nota Speziali – il ruolo delle imprese agromeccaniche è cruciale. I contoterzisti professionali sono gli unici che hanno le attrezzature idonee per svolgere in una sola operazione la semina e la concimazione localizzata vicino alla pianta. Quest'anno c'è una richiesta sistematica di queste tecnologie. Con un taglio del 50 per cento delle unità fertilizzanti di fosforo e potassio, il risparmio si aggira intorno ai 150 euro per ettaro".

Fonte: Apima Mantova

 

Sardegna
Codiretti: nuovo caso di mozzarelle blu

Dopo i nuovi casi di mozzarella blu accertati in 4 campioni su 19 analizzati dall'Istituto zooprofilattico in Sardegna, la Coldiretti regionale chiede al presidente Cappellacci "che sia fatta trasparenza e che i consumatori sardi sappiano quali sono le aziende i cui prodotti sono risultati positivi alla presenza di Pseudomonas fluorescens".

"La presenza del batterio è un indicatore della carenza igenico-sanitaria degli alimenti - dichiara Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti - ed è giusto che i consumatori siano consapevoli della qualità che si nasconde dentro le confezioni e dietro un prezzo. Dobbiamo tutelare e premiare gli agricoltori e gli allevatori che lavorano seriamente per garantire qualità e sicurezza alimentare sulle tavole dei sardi".

Fonte: Agrapress