'Chi considera ubriaco un cittadino che ha bevuto un bicchiere di vino a cena pecca di proibizionismo e fallisce il bersaglio. Se l'efficacia di una strategia di contrasto all'alcolismo in genere, non solo a quello giovanile, si può misurare in numeri, allora l'Istat conferma che si può fare di più e lo si può fare educando al buon bere e insegnando quel 'modello mediterraneo', alternativo al binge drinking, cioè al bere per sballarsi e fuori pasto, cui faceva riferimento, appena due anni fa, lo stesso direttore Scafato. Egli indicava l'abbandono di questo modello come una delle cause dell'abuso di alcolici da parte dei più giovani. Che Scafato si metta d'accordo con se stesso. Del resto, la scienza ci dice anche che un moderato consumo di vino, ha effetti benefici sul cuore e sul sistema cardiovascolare'.
Così il ministro Zaia, in risposta ad Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio nazionale alcol dell'Istituto superiore di Sanità, il quale aveva contestato le dichiarazioni del ministro contenute nell'intervista rilasciata al mensile Quattroruote, in edicola in questi giorni.
'Come ho fatto, con risultati riconosciuti a livello internazionale, quand'ero presidente della provincia di Treviso', ha detto Zaia, 'è necessario agire su più fronti, rifuggendo dalla comoda scappatoia della criminalizzazione indistinta e a tutti i costi. I giovani, e non soltanto loro, non si limitano a bere, ma usano farmaci, droghe, leggere e pesanti. Quante morti sono causate da questo genere di abusi? Quante dalla distrazione; quante, ancora, sono legate all'inesperienza di guida? Nonostante la legge, è frequente infatti incontrare giovani e giovanissimi neopatentati al volante di macchinoni. Che studi e statistiche allora, contemplino anche questi dati, che amplino il loro raggio d'azione, che accendano un faro anche sull'acquisto senza freni e limiti di superalcolici nei supermercati, venduti da multinazionali che hanno più mezzi finanziari e capacità di persuasione di qualsiasi azienda vitivinicola'.
'Noi abbiamo già avviato, senza bisogno che nessuno ce lo ricordasse, una campagna di 'educazione al bere' che si chiama ‘Vino e Giovani' ed è promossa dal ministero, insieme ad Enoteca Italiana, Università e Regioni', ha ricordato il ministro. 'Quest'anno si concentra soprattutto su Veneto, Toscana e Sicilia e mira a promuovere un consumo responsabile e di qualità'.