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Fruttiferi

Viti malate di mal dell'esca

Discussione avviata domenica 31 luglio 2011 - 17:28 • viste: 4503 • risposte: 5

viti malate mal dell esca

Scritto domenica 31 luglio 2011 - 19:28

Vorrei estirpare le viti malate. Ho però il dubbio che le radici infette che restano nel terreno mi contagino le nuove barbatelle: qualcuno di voi, sicuramente più esperto di me, ne sa qualcosa? A proposito di barbatelle, sapete se è stato trovato un selvaggio resistente al mal dell'esca?
Ciao

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RE: viti malate mal dell esca

Scritto mercoledì 3 agosto 2011 - 14:27

2ma1954 wrote:

Vorrei estirpare le viti malate. Ho però il dubbio che le radici infette che restano nel terreno mi contagino le nuove barbatelle: qualcuno di voi, sicuramente più esperto di me, ne sa qualcosa? A proposito di barbatelle, sapete se è stato trovato un selvaggio resistente al mal dell'esca?
Ciao
Ciao, guarda a me hanno detto che invece di estirparle si può tentare di tagliarle più o meno a metà fusto,sempre se la parte sottostante nn è infetta, per poi far crescere un pollone e portarlo a filo. Personalmente non ho mai provato però tentare non nuoce..

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RE: viti malate mal dell esca

Scritto mercoledì 3 agosto 2011 - 17:43

2ma1954 wrote:

Vorrei estirpare le viti malate. Ho però il dubbio che le radici infette che restano nel terreno mi contagino le nuove barbatelle: qualcuno di voi, sicuramente più esperto di me, ne sa qualcosa? A proposito di barbatelle, sapete se è stato trovato un selvaggio resistente al mal dell'esca?
Ciao

Ciao, ormai sono 14 anni che convivo con questo fungo. Nel mio caso è molto attivo sul Sangiovese. Partendo dal presupposto che ad oggi non può essere curato, bisogna cercare di attenuarlo. Se la vite ormai è morta va estirpata altrimenti diventa fonte di inoculo. Se invece ci si accorge prima è giusto il consiglio di allevare qualche pollone, avendo cura di segnare quelle viti magari con del nastro al fine di riconoscerle durante la potatura invernale e potarle con forbici diverse da quella usata di solito.
Per quanto riguarda il selvatico che resta nel terreno posso dirti che di solito è più resistente, e comunque si trasmette da una pianta all'altra durante le operazioni di taglio o a causa di ferite provocate sia nel legno che nella parte verde. A tal proposito riveste un ruolo molto importante la disinfezione di tutti gli attrezzi da taglio usati per le normali operazioni colturali.
Mi scuso se mi sono dilungato più del dovuto, ma spero di essere stato di aiuto.

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RE: viti malate mal dell esca

Scritto mercoledì 31 agosto 2011 - 14:44

paolozito wrote:

2ma1954 wrote:
Vorrei estirpare le viti malate. Ho però il dubbio che le radici infette che restano nel terreno mi contagino le nuove barbatelle: qualcuno di voi, sicuramente più esperto di me, ne sa qualcosa? A proposito di barbatelle, sapete se è stato trovato un selvaggio resistente al mal dell'esca?
Ciao

Ciao, ormai sono 14 anni che convivo con questo fungo. Nel mio caso è molto attivo sul Sangiovese. Partendo dal presupposto che ad oggi non può essere curato, bisogna cercare di attenuarlo. Se la vite ormai è morta va estirpata altrimenti diventa fonte di inoculo. Se invece ci si accorge prima è giusto il consiglio di allevare qualche pollone, avendo cura di segnare quelle viti magari con del nastro al fine di riconoscerle durante la potatura invernale e potarle con forbici diverse da quella usate di solito.
Per quanto riguarda il selvatico che resta nel terreno posso dirti che di solito è più resistente, e comunque si trasmette da una pianta all'altra durante le operazioni di taglio o a causa di ferite provocate sia nel legno che nella parte verde. A tal proposito riveste un ruolo molto importante la disinfezione di tutti gli attrezzi da taglio usati per le normali operazioni colturali.
Mi scuso se mi sono dilungato più del dovuto, ma spero di essere stato di aiuto.

Sono Moretta,
la mia idea era di rimpiazzare le barbatelle a 30 cm di distanza per poi fra un paio di anni estirpare la pianta malata: che ne dite?
Ciao grazie

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RE: viti malate mal dell esca

Scritto venerdì 2 settembre 2011 - 18:09

2ma1954 wrote:

paolozito wrote:
2ma1954 wrote:
Vorrei estirpare le viti malate. Ho però il dubbio che le radici infette che restano nel terreno mi contagino le nuove barbatelle: qualcuno di voi, sicuramente più esperto di me, ne sa qualcosa? A proposito di barbatelle, sapete se è stato trovato un selvaggio resistente al mal dell'esca?
Ciao

Ciao, ormai sono 14 anni che convivo con questo fungo. Nel mio caso è molto attivo sul Sangiovese. Partendo dal presupposto che ad oggi non può essere curato, bisogna cercare di attenuarlo. Se la vite ormai è morta va estirpata altrimenti diventa fonte di inoculo. Se invece ci si accorge prima è giusto il consiglio di allevare qualche pollone, avendo cura di segnare quelle viti magari con del nastro al fine di riconoscerle durante la potatura invernale e potarle con forbici diverse da quella usate di solito.
Per quanto riguarda il selvatico che resta nel terreno posso dirti che di solito è più resistente, e comunque si trasmette da una pianta all'altra durante le operazioni di taglio o a causa di ferite provocate sia nel legno che nella parte verde. A tal proposito riveste un ruolo molto importante la disinfezione di tutti gli attrezzi da taglio usati per le normali operazioni colturali.
Mi scuso se mi sono dilungato più del dovuto, ma spero di essere stato di aiuto.

Sono Moretta,
la mia idea era di rimpiazzare le barbatelle a 30 cm di distanza per poi fra un paio di anni estirpare la pianta malata: che ne dite?
Ciao grazie

Secondo me rischi di far infettare le nuove barbatelle. Invece se sei sicura che la vite è ammalata, estirpala, disinfetta il terreno e quest'inverno rimpiazzala con i barbatelloni che non sono altro che barbatelle di 80 cm. La loro comodità è data dal fatto che essendo più alte non dovrebbero subire effetto ombra da parte delle viti vicine.

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RE: viti malate mal dell esca

Scritto sabato 3 settembre 2011 - 12:29

2ma1954 wrote:

Vorrei estirpare le viti malate. Ho però il dubbio che le radici infette che restano nel terreno mi contagino le nuove barbatelle: qualcuno di voi, sicuramente più esperto di me, ne sa qualcosa? A proposito di barbatelle, sapete se è stato trovato un selvaggio resistente al mal dell'esca?
Ciao


Ciao,
dalla mia opinione di studente il mal dell'esca è un complesso di agenti fungini che comprende anche la carie bianca e quindi potenzialmente qualsiasi vite può essere attaccata... Non credo quindi esista un selvaggio resistente... La predisposizione alla malattia dipende molto anche dal clima. Ad esempio nel 1985, a seguito di molte gelate che hanno lesionato i fusti delle viti, c'è stata un'esplosione della malattia. Proprio perchè i funghi coinvolti nel mal dell'esca entrano per ferita. Io quindi estirperei totalmente la pianta colpita perchè comunque qualche spora o il micelio del fungo potrebbe rimanere nelle radici e passare dal legno infetto a quello sano. Si potrebbe provare a far crescere un pollone ma c'è il rischio che dopo alcuni anni si ripresenti la malattia. La soluzione migliore da adottare dipende anche dal grado di diffusione del mal dell'esca sulla pianta. Scusa per la lunghezza della risposta e Ciao.

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