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Difesa da parassiti animali
Bacillus thuringiensis
Discussione avviata giovedì 10 marzo 2016 - 14:04 • viste: 6405 • risposte: 5 |
Spesso mi capita di sentire le lamentele degli agricoltori sul Bacillus thuringiensis, secondo loro non funziona. Il problema è che questo prodotto ha le sue regole di utilizzo. Per questo vi posto il seguente articolo. |
Il PF ha comunque dei grossi limiti, in primis la persistenza: è un fitofarmaco che, se non piove, ha comunque una copertura attiva di una settimana al massimo. In secondo luogo è un prodotto che agisce per ingestione, per cui è molto attivo su parassiti che mangiano molto e superficialmente; difficile pensare che una Carpocapsa di seconda generazione o una Cidia, che penetrano nel frutto rapidamente, siano particolarmente controllati da questo insetticida. Anche con un impiego corretto non si può pensare di paragonarlo, come efficacia e flessibilità di impiego, ad un prodotto di ultima generazione... |
Buongiorno, in merito al Bacillus thuringiensis, volevo sapere se è considerato come PF di uso professionale e quindi per poterlo comprare e usare è necessario il cosiddetto patentino. Eventualmente a quale normativa posso fare riferimento? |
tonylar wrote: Buongiorno, in merito al Bacillus thuringiensis,volevo sapere se è considerato come PF di uso professionale e quindi per poterlo comprare e usare è necessario il cosiddetto patentino.Eventualmente a quale normative posso fare riferimento? Grazie Libera vendita senza patentino. |
mbelletti1 wrote: Il PF ha comunque dei grossi limiti, in primis la persistenza: è un fitofarmaco che, se non piove, ha comunque una copertura attiva di una settimana al massimo. In secondo luogo è un prodotto che agisce per ingestione, per cui è molto attivo su parassiti che mangiano molto e superficialmente; difficile pensare che una Carpocapsa di seconda generazione o una Cidia, che penetrano nel frutto rapidamente, siano particolarmente controllati da questo insetticida. Anche con un impiego corretto non si può pensare di paragonarlo, come efficacia e flessibilità di impiego, ad un prodotto di ultima generazione... è possibile utilizzare in alternativa prodotti naturali? conoscete qualche tecnica che non preveda l'uso di insetticidi aggressivi e chimici? |
Bella domanda, si e no: pensare di fare agricoltura "industriale", senza chimica, con gli standard che pretende la grossa distribuzione, avendo una produzione costante tutti gli anni, è piuttosto utopico, per lo meno nelle zone in cui lavoro e con le specie e soprattutto varietà che si hanno a disposizione; i prodotti fitosanitari non di sintesi sono pochi e in molti casi la loro affidabilità non è certo paragonabile a quelli di sintesi. Ho un caro amico, agricoltore bio, onesto, e questo lo sottolineo, al quale faccio assistenza fitoiatrica, che da tre anni quasi non raccoglie le albicocche, perché i prodotti che possiamo impiegare, con le stagioni che ci sono state, non hanno consentito il controllo efficace della moniliosi del fiore. Va anche detto che, pur con dei limiti, fare bio è possibile, ed inoltre la ricerca delle industrie, su prodotti non di sintesi, è costante, per cui magari nel prossimo futuro, avremo tantissimi prodotti fitosanitari efficaci (come ad esempio lo Spinosad) non derivati da sintesi chimica. |