Mercoledì 24 ottobre, all’Istituto agronomico mediterraneo di Bari, Aiamb, del Ciheam alle 9.30 si terrà la conferenza finale del Progetto Life+ Centolimed.
Il Progetto, co-finanziato dalla Commissione europea e coordinato dall’Istituto agronomico mediterraneo di Bari del Ciheam, sotto la supervisione del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e l’assessorato alla Qualità dell’ambiente della Regione Puglia, è stato finalizzato all'identificazione e conservazione dell’elevato valore naturalistico degli oliveti secolari nella Regione mediterranea.

Life+ Centolimed ha portato alla definizione sia del Piano di sviluppo socio-economico e ambientale, sia di un Piano di governance locale per le aree di Torre Guaceto (Puglia) e di Voukolies (Creta). Tali documenti programmatici sono stati recentemente approvati dalla Regione Puglia con la Delibera di Giunta Regionale n. 1331/2012. L’implementazione di questi Piani ha dato il via alla realizzazione, nella Riserva naturale dello Stato di Torre Guaceto, di infrastrutture a servizio del territorio e della sua valorizzazione: un percorso pedonale che attraversa l’oliveto secolare, un centro servizi attrezzato all’interno del centro visite della riserva, un laboratorio per la produzione di saponi a base di olio d’oliva.

Il complesso percorso progettuale ha gettato le basi tecniche e scientifiche per definire gli oliveti secolari come aree agricole ad alto valore naturale. Questo punto di arrivo, condiviso anche con gli altri partners Mediterranei (Spagna, Portogallo, Grecia, Libano e Tunisia) rappresenta un passo importante nell’ambito della Pac e del suo progressivo greening, poiché consentirà di veicolare, in queste aree, parte dei fondi comunitari destinati alle cosiddette misure agro-ambientali: un aiuto concreto per la valorizzazione e conservazione degli oliveti.
Con il Life+ Centolimed l’Iam di Bari si è fatto promotore di una serie di azioni volte alla salvaguardia della biodiversità degli oliveti monumentali e ha voluto proporre e attuare, con la Regione Puglia e il ministero per l’Ambiente, in un area circoscritta, ma in modo tangibile, un modello di sviluppo rurale alternativo.

Il progetto è la proposta concreta di un modello di sviluppo sostenibile per l’area mediterranea, alternativo a modelli di sviluppo rurale di tipo intensivo, che sono spesso importati da altri contesti sociali e territoriali e che, talvolta, mostrano punti di debolezza e fragilità; esso ricalca, inoltre, quanto previsto dalla Convenzione per la Diversità Biologica del 1992, di cui l’Italia è tra i Paesi firmatari.
 
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