Gli anticorpi contenuti nel colostro proteggono il vitello appena nato dai germi patogeni soltanto nei primi giorni di vita. Ecco perché è necessario che il giovane animale sviluppi subito dopo la nascita ottime difese. Per garantire al vitello le migliori difese possibili, occorre, dopo il colostro, un regime latteo intensivo con l’aggiunta di ferro, vitamine e minerali.
Gli anticorpi nel colostro forniscono al vitello la cosiddetta immunità passiva, necessaria per superare i primi giorni. Il secondo step illustra il protocollo per una gestione efficace del colostro e una conseguente formazione ottimale dell’immunità passiva.
Dopo un paio di giorni dalla somministrazione del colostro l’immunità passiva cala nuovamente. Per non ammalarsi, il vitello deve quindi crearsi rapidamente nuove difese attive, che devono raggiungere il livello desiderato fra i 14 e i 21 giorni. A partire da quel momento i vitelli sono molto meno soggetti ad ammalarsi.

La prima alimentazione deve essere ottimale
La prima somministrazione di colostro è di gran lunga il pasto più importante nella vita di una vacca. Sottolinearlo non è mai abbastanza. Tuttavia, in un’azienda di vacche da latte media il 50% del colostro contiene meno anticorpi di quanti siano necessari per il primo pasto. Motivo valido per riesaminare dalla A alla Z il protocollo sul primo colostro.

Perché il primo colostro è così importante?
Alla nascita il vitello non possiede anticorpi contro gli agenti patogeni ed è quindi completamente indifeso rispetto a eventuali malattie. L’animale riceve questi anticorpi esclusivamente assumendo una quantità sufficiente di colostro di buona qualità subito dopo la nascita. Un buon colostro contiene, oltre agli anticorpi, sostanze che favoriscono l’espulsione delle prime feci nonché sostanze nutritive facilmente digeribili, minerali e vitamine.
Le grandi molecole proteiche del colostro, dette immunoglobuline, contengono gli anticorpi. E solo nelle prime 24 ore di vita il vitello è in grado di assorbire correttamente questi anticorpi completamente intatti dal latte. Le ragioni sono due:
1. il grado di acidità nell’abomaso è ancora talmente alto da non consentire la disgregazione degli anticorpi;
2. la parete intestinale consente il passaggio di anticorpi intatti nelle prime 24 ore e successivamente non più.

Cosa intendiamo in concreto con rapidamente, sufficientemente e di buona qualità?
Rapidamente: il primo colostro va somministrato entro 1 ora dalla nascita. La capacità del vitello di assumere correttamente gli anticorpi è massima subito dopo la nascita mentre diminuisce a partire dall’ora successiva.
Sufficientemente: i primi 4 litri entro 1 ora dalla nascita e in totale circa 6 litri entro le prime 24 ore di vita. Sono quantità necessarie per sfruttare al meglio la capacità di assimilazione del vitello e per fornire all’animale sin dal primo momento le maggiori difese immunitarie e il massimo sviluppo.
Di buona qualità: in ogni caso il colostro di una vacca da tempo presente in azienda e che, quindi, ha sviluppato anticorpi contro agenti patogeni specifici dell’azienda. Non occorre che sia il latte della madre. E non solo: a volte il colostro di un’altra vacca può essere di qualità superiore. È fondamentale controllare la qualità del primo colostro in termini di purezza e di concentrazione di anticorpi. Gli anticorpi contenuti nel colostro servono al vitello per le prime settimane; soltanto dopo la terza settimana di vita l’animale sarà in grado di sviluppare autonomamente sufficienti difese immunitarie.

Primo colostro della vacca madre oppure congelato?
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Difese sotto il livello critico per il minor tempo possibile
Il principio di massima è che quanto migliori sono la somministrazione di colostro e il regime latteo a partire dal giorno 2, tanto minore sarà la possibilità che il vitello sia meno resistente ai germi patogeni in una determinata fase nei primi 21 giorni e quindi a rischio malattie. La sfida, pertanto, consiste nell’arginare il più a lungo possibile il calo delle difese passive con una gestione ottimale del colostro, ponendo le basi per la creazione delle difese attive il più rapidamente e il più efficacemente possibile. Tuttavia, c’è sempre il rischio (minimo) che le difese in un determinato momento restino al di sotto del livello critico.

Vitamine e minerali extra per il vitello
È possibile contenere il rischio o addirittura eliminarlo aggiungendo al regime latteo, a partire dal secondo giorno e per cinque giorni consecutivi, vitamine, minerali e oligoelementi extra, compreso un maggiore quantitativo di ferro per combattere l’anemia.


Sviluppo moderato delle difese immunitarie del vitello


Buona creazione delle difese immunitarie

Questa aggiunta extra è utile, e forse persino necessaria, poiché il fabbisogno del vitello di vitamine e minerali nei primi giorni è superiore all’apporto che l’animale riceve attraverso il regime latteo. Un buon latte per vitelli contiene un menù bilanciato di vitamine e minerali e con un regime intensivo (si veda lo step 5) è possibile soddisfare gran parte di quel fabbisogno. Durante la fase di avvio dell’assunzione di nutrimento, comunque, l’apporto è quasi sempre inferiore al fabbisogno necessario a una formazione ottimale delle difese immunitarie del vitello.
Arricchendo il latte (colostro e latte per vitelli) con sostanze nutritive essenziali, si garantisce all’animale un’ottima partenza. Il vitello si rafforza rapidamente e crea più velocemente le proprie difese attive.

Attenzione: ciò si verifica esclusivamente se la prima somministrazione di colostro (step 2) e l’allattamento con il latte per vitelli (step 5) sono avvenuti correttamente e accuratamente. L’importante è la combinazione dei fattori: l’aggiunta di vitamine e minerali non potrà mai compensare una mediocre gestione del colostro o un inizio di allattamento mediocre.

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