Partiamo con un breve riassunto.

Lo scorso 23 dicembre il Decreto Legislativo n. 184/2023, recependo una precedente Direttiva europea - 2118 del 24 novembre 2021 -, ha introdotto numerose modifiche nella norma assicurativa tra cui l'obbligo assicurativo Rc (Responsabilità Civile) per qualsiasi veicolo, compresi quelli agricoli operanti in aree private anche se privi di targa di circolazione.

 

Pochi mesi dopo, il 23 febbraio 2024, con l'approvazione del Decreto Milleproroghe 2024, il Governo - ascoltando le richieste delle maggiori associazioni di categoria - ha spostato la data di entrata in vigore dell'obbligo per i veicoli non circolanti (per i mezzi agricoli che transitano su strada l'obbligo rimane e in realtà sussisteva anche in precedenza) al 30 giugno 2024. Scadenza che per ora resta in vigore ma che, a luglio iniziato, risulta attualmente bucata.

 

Un'ulteriore proroga sembrerebbe in arrivo per effetto di alcuni emendamenti introdotti ad hoc in fase di conversione in legge del Dl Agricoltura prevista per le prossime settimane. L'obiettivo del legislatore è spostare la scadenza almeno a fine 2024. Ma dopo la bocciatura degli emendamenti in Senato questa possibilità è ora più remota.

 

In attesa di capire quando l'obbligo di assicurazione sarà effettivo, AgroNotizie® ha fatto il punto con alcune realtà del settore per capire meglio cosa è cambiato negli ultimi mesi, cosa sta succedendo e cosa accadrà nelle prossime settimane.

 

Assicurazione e trattori: le nuove regole

In un precedente articolo (link sotto) abbiamo cercato di fare il punto sulla nuova norma - a tratti assai complessa - con chi di assicurazioni si occupa giornalmente. Siamo giunti a una semplice conclusione: se il trattore può muoversi va assicurato, regola che ad oggi sarebbe ufficialmente in vigore.

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Dopo 6 mesi cosa è cambiato?

Nulla. La proroga da dicembre a giugno è stata introdotta per dare il tempo agli agricoltori di mettersi in regola e per consentire agli enti assicurativi di modulare delle polizze ad hoc per questi mezzi ma, passati 6 mesi, pare che la situazione non sia molto variata.

 

"Come hanno osservato diversi analisti, si rileva un clima di 'attendismo' in una parte del mondo agricolo a causa delle comprensibili difficoltà che i nuovi scenari potrebbero generare su piccole e micro imprese del settore" fa sapere Enzo Cattaneo, segretario provinciale di Confai Bergamo.

 

Qualche responsabilità va attribuita anche agli istituti assicurativi che non hanno ancora disposto polizze assicurative adatte alla nuova casistica: trattori, per lo più privi di targa, che non circolano su strade pubbliche, ma impiegati solo in aree private all'interno dell'azienda o in terreni limitrofi.

 

"Il nuovo obbligo normativo coinvolge almeno 3 milioni di veicoli e oggi, non vi sono assicurazioni disponibili che possano contemplare i casi della disposizione" commenta Andrea Borio, presidente di Federacma.

 

"Occorre individuare soluzioni assicurative che privilegino la copertura del rischio aziendale, e non soltanto del singolo bene, per fare in modo che gli agricoltori, già obbligati alla copertura assicurativa RCT per i mezzi che transitano su strada, possano estenderla anche ai mezzi agricoli che limitano il loro impiego nell’ambito del fondo aziendale. Possibilmente, senza eccessivi aggravi di costi e tenendo conto del grado di sinistrosità accertata negli anni precedenti" sottolinea Cia-Agricoltori Italiani raggiunta da AgroNotizie.

 

Arriverà una seconda proroga?

A pochi giorni dal termine del 30 giugno, il mondo agricolo è in fermento per trovare una soluzione rapida e scongiurare, prorogando la scadenza del 30 giugno, nuovamente l'obbligo assicurativo.

 

Quale occasione migliore della conversione in legge del Dl Agricoltura (Decreto-legge del 15 maggio 2024, n. 63) per far spuntare tra i 693 emendamenti presentati , 4 emendamenti (visibili sotto) dedicati proprio all'obbligo assicurativo delle macchine agricole.

 

"Abbiamo atteso oltre 5 mesi per essere convocati del Ministero dei Trasporti al fine di definire le modalità per adempiere al nuovo obbligo comunitario di assicurare i mezzi agricoli anche nelle aree private. Diviene, dunque, assolutamente necessario prevedere in sede di conversione del Dl Agricoltura, una proroga sino a fine anno" annuncia Borio.

 

Emendamento 2.0.22

Art. 2-bis (Disposizioni urgenti in materia di obbligo di assicurazione per mezzi agricoli)

1. All'articolo 8, comma 10-ter, del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2024, n. 18, le parole: "Fino al 30 giugno 2024" sono sostituite dalle seguenti: "Fino al 30 giugno 2025".

 

Emendamento 5.0.40

Art. 5-bis (Disposizioni in materia di circolazione stradale)

1. Le macchine agricole di cui all'articolo 57 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, impiegate per l'esercizio delle attività agricole e forestali su fondi rustici sono soggette all'obbligo di assicurazione per la responsabilità civile verso i terzi solo se poste in circolazione su strade di uso pubblico o su aree a queste equiparate.
2. L'articolo 8, comma 10-ter, del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2024, n. 18, è abrogato.

 

Emendamenti 5.0.41 e 5.0.42

Art. 5-bis. (Disposizioni urgenti per la circolazione delle macchine agricole)

1. All'articolo 8, comma 10-ter, del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, convertito dalla legge 23 febbraio 2024, n. 18, le parole "30 giugno 2024" sono sostituite dalle seguenti: "31 dicembre 2024".

 

Per maggior chiarezza riportiamo il sopracitato Articolo 8, comma 10-ter, del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, convertito dalla legge 23 febbraio 2024, n. 18.

 

Articolo 8, comma 10-ter.
Fino al 30 giugno 2024, in deroga all'articolo 122 del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, le macchine agricole indicate all'articolo 57 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, sono soggette all'obbligo di assicurazione per la responsabilità civile verso i terzi solo se poste in circolazione su strade di uso pubblico o su aree a queste equiparate.

 

Tante le vie percorribili

Tre le proposte: si passa da un'ulteriore proroga di un anno (30 giugno 2025) o al termine del 2024, fino all'abrogazione del sopra riportato articolo 8 a favore dell'inserimento di un nuovo articolo che escluda definitivamente dall'obbligo assicurativo le macchine agricole non circolanti su strade pubbliche.

 

Lo stesso sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, commenta così gli emendamenti al Dl Agricoltura. "Avevamo preso l’impegno con gli agricoltori di intervenire al fine di ampliare i casi di deroga all’obbligo assicurativo contenuti dall’articolo 122-bis del Codice delle assicurazioni private, sempre nel rispetto di quanto previsto dalla direttiva (UE) 2021/2118. Con questo emendamento, teniamo fede alle promesse fatte prorogando l’esenzione fino al 31 dicembre 2024".

 

Ora occorre attendere l’approvazione definitiva del testo del Dl Agricoltura - da ottenere entro il 14 luglio pena la decadenza del Decreto - da parte di Camera e Senato per vedere se e quale emendamento sarà inserito. Nel frattempo qualcosa si muove. "Siamo stati convocati per il 2 luglio in Commissione trasporti al Senato per dibattere dell'argomento" fa infatti sapere Federacma.

 

Attenzione. Il 4 luglio il Senato ha approvato con voto di fiducia il Dl Agricoltura, ma gli emendamenti relativi all'obbligo assicurativo risultano tutti respinti o ritirati. La possibilità di una proroga sembra così naufragata. Ora il provvedimento tornerà alla Camera per essere convertito definitivamente in legge. Seguiranno aggiornamenti.

 

Obiettivo: modificare la norma

Di fatto, l'intero mondo agricolo auspica un passo indietro normativo che, come proposto anche da uno degli emendamenti, escluda le macchine agricole dall'obbligo di essere assicurate per la responsabilità civile se non utilizzate su strada pubblica. 

 

Non è ancora il momento di cantar vittoria, ma l’inserimento nel pacchetto degli emendamenti è sicuramente un segnale molto positivo - commenta Stefano Calderoni, presidente di Cia Ferrara. Se la proroga venisse confermata ci sarebbero sei mesi in più che ci consentirebbero di negoziare a tutti i livelli per chiedere al Governo di tornare sui propri passi".

 

La nuova norma - come per ora definita - non considera la complessità del mondo agricolo dove molto spesso i mezzi a motore sono utilizzati solo in aree private e, ancor più di frequente, senza uscire dal perimetro aziendale. Senza contare le macchine e i trattori fermi nei capannoni o nelle rimesse e non utilizzati, per i quali gi stessi addetti del settore ritengono superfluo dotarsi di un'assicurazione rc.

 

"Ci stiamo ancora interrogando sulla corretta attuazione della Direttiva (UE) 2021/2118, laddove anche autorevoli esperti della materia, dubitano sull’obbligatorietà assicurativa dei mezzi agricoli utilizzati esclusivamente nel perimetro aziendale e per di più non in movimento - fa sapere Cia. Auspichiamo che la scadenza, già prorogata, venga ulteriormente posticipata, in modo da consentire una più coerente attuazione della Direttiva. Un tempo che speriamo sia congruo e utile alla definizione di nuovi e più coerenti parametri degli obblighi assicurativi". 

 

In Italia i trattori da assicurare sono molti

Il parco macchine agricolo Italiano è uno tra i più vetusti in Europa: secondo l’Archivio Nazionale veicoli, aggiornato a maggio 2019, circa 994mila trattori sono stati registrati prima del 1983. Tra questi sono probabilmente numerosi quelli utilizzati solo nelle aree aziendali e spesso anche privi di targa. Tutti mezzi fino a ieri esclusi dall’obbligo ma che ora andrebbero.

 

"La vetustà di una parte significativa del parco macchine impiegate in agricoltura, incide molto nella quantificazione dei costi aziendali correlati al nuovo obbligo assicurativo. In particolare, a danno delle micro e piccole aziende agricole che il più delle volte non hanno marginalità economiche e risorse proprie per realizzare il processo di ammodernamento di trattori e motrici" ci spiega Cia. 

 

Non solo, c'è da chiedersi se le assicurazioni proporranno lo stesso trattamento (polizza) per un trattore neo immatricolato dotato dei più moderni sistemi di sicurezza e per una trattrice ultra trentenne priva di alcuni sistemi di sicurezza. 

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"La previsione dell’obbligo assicurativo su questi mezzi, il più delle volte destinati a impieghi statici e non dinamici, non fa altro che produrre effetti negativi sul conto economico dell’azienda agricola, mantenendo un alone di incertezza sull’eventuale copertura assicurativa, laddove proprio l’usura del mezzo per i troppi anni di attività, dovesse rappresentare un ostacolo al risarcimento del danno causato" continua Cia.  

 

E in Europa quali trattori sono da assicurare?

La Direttiva che ha innescato tutto ciò è stata recepita anche in altri paesi europei. Prendiamo ad esempio Francia, Germania e Spagna .

 

In Germania la Direttiva è stata recepita il 17 aprile 2024. Come per l'Italia, l'obbligo assicurativo e la nuova definizione di veicolo ha ampliato la platea di interessati ma con un’eccezione: I veicoli soggetti alle norme sulla procedura di immatricolazione ma non immatricolati per l'uso su strade pubbliche, sono esenti da assicurazione. Tali mezzi - come riporta la normativa tedesca - possono essere utilizzati solo in un'area non pubblica.

 

In Francia, il cambio normativo è avvenuto contestualmente all'Italia e nelle stesse modalità: il mezzo - compreso quello agricolo - che sia immatricolato per la circolazione o meno, deve essere assicurato. Non è presente nel Code des assurances (codice delle assicurazioni) alcuna deroga o esenzione particolare per i mezzi non circolanti ne per le macchine agricole.

 

Infine, in Spagna troviamo una situazione ancora in fase primordiale: il processo di recepimento della Direttiva Eu è appena iniziato. Il Governo spagnolo ha approvato solo ad inizio giugno il disegno di legge sull'assicurazione obbligatoria e, da quanto si può leggere per ora nei documenti ufficiali, non sono previste eccezioni per le macchine agricole.

 

Emerge, da un'osservazione dei paesi più vicini all'Italia, un quadro non dissimile da quello nazionale: le modifiche richieste dall'Europa hanno lascito ampio spazio interpretativo senza fornire un'indicazione chiara sull'operatività.

 

Occorre forse attendere perché la "macchina burocratica", compresa quella italiana, si metta in moto - debitamente assicurata - per fare chiarezza.

 

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Questo articolo è stato modificato dopo la pubblicazione in data 04 luglio 2024 con l'esito dell'approvazione in Senato del Dl Agricoltura.

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