L'asticella torna a salire e, dopo i cali del triennio 2014-2016 (-3, -9 e -2%), il 2017 arriva a 2,15 milioni di trattrici vendute nel mondo. Un incremento in volume del 13% (2,1 milioni di unità) sul 2016 (1,9 milioni di unità).

A capitanare la risalita Cina e India - entrambe cresciute del 16% nel 2017 - che da sole coprono la metà circa del volume venduto (490mila unità la Cina e 660 l'India) rappresentato per lo più da potenze medio basse e macchine di valore inferiore rispetto a quanto assorbito dai mercati statunitense, dell'Europa nord occidentale, russo e brasiliano.
 
Mercato mondiale delle trattrici 2015_2016_2017
Mercato mondiale delle trattrici anni 2015, 2016 e 2017
(Fonte: Agrievolution)

Mercati che - fonte Agrievolution ed elaborazione FederUncoma - chiudono il 2017 in crescita di 4 punti percentuali per gli Stati Uniti (220mila unità vendute), 23 punti percentuali per la Russia (22mila unità il volume di vendita), 3 punti percentuali per il Brasile e 13 punti percentuali per l'Europa occidentale con un volume venduto rispettivamente di 37mila e 190mila unità.
 

L'Europa ingrana la marcia ma serve cautela

"Quest'ultimo dato - ha spiegato nel corso della conferenza generale FederUnacoma di fine giugno il presidente di Alessandro Malavolti - risulta anomalo".
Come abbiamo già avuto modo di scrivere, sull'andamento del mercato Europa hanno agito diversi fattori. La ripresa degli investimenti e la crescita del Pil (+2,4% sul 2016, dato Istat), il volume delle esportazioni che ha superato quello dell'import, la crescita del reddito agricolo nell'aera Euro (+8,6%) che associati all'aumento dei volumi produttivi (+1,3% nella produzione di cereali, buon andamento delle produzioni lattiero-casearie, dal comparto della carne suina e dalla domanda di succo d’arancia) e dei relativi prezzi, hanno segnato una cauta ripresa della redditività e della capacità d’investimento per l’acquisto di macchinari agricoli che però non basta a spiegare le immatricolazioni registrate nel 2017.

"Questo risultato è solo in parte legato alla ripresa dei redditi agricoli in Europa, ed è invece dovuto in larga misura agli effetti della Mother Regulation, la normativa comunitaria che ha introdotto da quest’anno nuovi standard per le macchine e che ha spinto le case costruttrici, a fine 2017, ad effettuare campagne promozionali aggressive ed immatricolazioni anticipate per i mezzi rimasti in giacenza" chiarisce Malavolti. 
Mezzi per la maggior parte non conformi alla MR, immatricolati dai concessionari ma non realmente venduti ai clienti finali che avranno un effetto non positivo sul 2018. Sull'anno in corso agirà, inoltre, l'aumento dei prezzi (+10-15%) delle trattrici, imputabile agli adeguamenti richiesti dalla MR e dalla normativa europea sul contenimento delle emissioni.

Tutte forzature che hanno prodotto incrementi statistici molto accentuati in Germania, Austria, Olanda (rispettivamente +19%, +20% e +23%) ma anche Francia (+11%), Regno Unito (+14%) e Italia dove il dato (+ 23,8%) è particolarmente vistoso soprattutto se consideriamo i livelli effettivi di ricambio del parco macchine, che restano molto al di sotto delle reali necessità del settore primario. Si discosta il risultato della Spagna (+4%), interessata da un'annata siccitosa.
 

Produzione nazionale: 2015 lontano ricordo?

L'andamento del mercato europeo, principale sbocco della produzione nazionale di macchine agricole, sembra essere uscito dal periodo di sofferenza che nel 2015 e 2016 aveva inflitto cali alla produzione di trattrici del 9,4% in volume e dell'8,9% in valore.
Il 2017 si chiude, quindi, con 59.362 macchine prodotte (+8,32%) e un valore di 1,953 miliardi di euro - stima FederUnacoma - in crescita di 7 punti percentuali.
 
Produzione delle trattrici agricole in Italia 2016 _ 2017
Dati della produzione nazionale di trattrici agricole 2016 vs 2017
(Fonte: FederUnacoma)

Ammonta poi a quasi 5 miliardi di euro il valore della produzione per le macchine operatrici e attrezzature che vivono anch'esse una crescita in valore sul 2016 del 7,4%.

Ampliando la lente arriviamo al fatturato complessivo dell'industria italiana, il cui valore si attesta su 7,8 miliardi di euro, in crescita di 7,5 punti percentuali sul 2016 (non sono considerate nel dato le sedi produttive estere). Ingrandendo di nuovo otteniamo il dato di un comparto comprensivo anche delle macchine per il giardinaggio e la componentistica - di cui non disponiamo di dati Istat - che, stando alle stime di FederUnacoma, produce un fatturato di 11,1 miliardi di euro, in gran parte derivante dalle esportazioni.
"Stiamo crescendo e assumiamo sempre più la forma di multinazionali. Abbiamo capito - considera Malavolti - che per mantenere un rapporto di esportazione duraturo è necessario creare basi commerciali nei paesi in cui operiamo".
 

2017, Export batte Import

Siamo un paese produttore di tecnologia e a dimostrarlo sono i numeri. Nel 2017 sono state importate 9.936 trattrici (+1,5%) prevalentemente da Germania, Francia e Turchia, che hanno coperto il 62,2% del valore totale delle importazioni - pari a 288 mila euro. A fronte, le esportazioni sono state pari a 50.467 unità (+8,8%) per un valore complessivo di 1,36 milioni di euro (+7,9%). Una netta ripresa dopo i cali registrati nel 2014, 2015 e 2016.
 
Importazioni Trattrici Italia 2016 vs 2017
Importazioni trattrici agricole nazionali e pesi di importazione dati 2016 su 2017
(Fonte: Istat, con elaborazione FederUnacoma)

Cala leggermente la richiesta di prodotto nazionale da parte dei nostri "vicini di casa" dell'Ue a 28, che hanno assorbito circa 28mila macchine per un valore di 750mila euro. Responsabile in primis la Francia - primo destinatario dell'export nazionale - che cala in valore di 15,5 punti percentuali, la Germania (-9,3%) e il Regno Unito (-9,8%).
In netta crescita, al contrario, la domanda dei paesi Extra Ue verso i quali abbiamo esportato 23mila macchine circa (+27,5%) per un valore di 610mila euro (+23,23%).
 
Esportazioni trattrici Italia 2016 vs 2017
Esportazioni trattrici agricole nazionali e pesi di esportazione dati 2016 su 2017
(Fonte: Istat, con elaborazione FederUnacoma)

Particolarmente vivi nell'importazione dall'Italia i mercati statunitense (+31,4% in valore), turco (+26,1% in valore), australiano (+40% in valore) e polacco (+11% in valore).
 

2018, l'Italia parte male

Come da previsioni, il contraccolpo dei risultati di fine 2017 si sta facendo sentire.
I mesi di marzo, aprile e maggio 2018 chiudono in negativo: i dati elaborati da FederUnacoma e forniti dal ministero dei Trasporti relativi primi cinque mesi dell'anno fotografano una situazione delle immatricolazioni in calo sul 2016.

Perdono quota le trattrici che scendono del 3,6% sullo stesso periodo del 2016 con 7.670 unità mentre, arriva a 6,5 punti percentuali la discesa delle trattrici con pianale di carico (301 unità), perdono 2,3 punti percentuali i rimorchi che totalizzano 3.722 unità e scendono di 1,7 punti percentuali i sollevatori telescopici con 282 unità. Si distinguono le mietitrebbie in crescita del 15,4% seppure il mercato nazionale si limiti a 105 unità.
 
Immatricolazioni Italia Gennaio maggio 2018
Immatricolazioni gennaio-maggio 2018
(Fonte: ministero dei Trasporti, con elaborazione FederUnacoma)

"Non va male, è andata troppo bene prima" commenta Malavolti che aggiunge "il risultato di gennaio è stato pessimo, e febbraio e marzo non sono stati meglio. Una leggera ripresa verso la normalizzazione del dato si è però avuta ad aprile e maggio"

Il mercato delle macchine, se consideriamo vendita del nuovo più vendita dell'usato, è in crescita "ma - spiega Malavolti - viviamo il paradosso dell'usato in cui il nuovo resta al palo e cresce il mercato delle macchine di seconda mano quale effetto di una normativa europea copiata da un settore - l'automotive - totalmente differente dall'agricolo".
Ne deriva, come chiarito dal presidente di FederUnacoma, la lievitazione dei prezzi divenuti non sostenibili per gli agricoltori che si trovano ad acquistare macchine più care ma non maggiormente apprezzabili.
Anche in Europa i problemi non sono molto diversi. I primi quattro mesi del 2018 hanno visto il mercato tedesco perdere il 15% di trattrici immatricolate, quello francese il 19% e quello spagnolo il 7,2%.
 

I mercati mondiali visti da vicino

Primo mercato in quanto a volume, l'India è stata interessata da fenomeni meteorologici e politici che ne hanno influenzato l'andamento. Dopo un 2016 i cui risultati sono stati più che buoni, ha vissuto nel 2017 un'ulteriore crescita nella domanda di trattrici ancora caratterizzata da basse potenze e tecnologia elementare.
 
Mercato mondiale trattrici_variazioni percentuali 2017
Variazioni percentuali del mercato mondiale delle trattrici nel 2017
(Fonte: Agrievolution)

Secondo mercato chiave, la Cina - caratterizzata da una crescita del Pil di 6,9 punti percentuali cui hanno contribuito prevalentemente i consumi interni -, dispone di un parco macchine costituito per l'85% (circa 27 milioni di trattrici) da potenze inferiori ai 50 cavalli.
Una tendenza, spiega FedeUnacoma, che sta cambiando in virtù del processo di migrazione dalle aree rurali e del conseguente ampliamento delle strutture agricole che vedono crescere la necessità di una meccanizzazione di livello medio-alto.
Simile la situazione in Giappone, dove la media delle potenze che caratterizza il parco macchine si ferma a 36 cavalli; tuttavia, l'ampliamento delle aziende e delle strutture cooperative porta ad una domanda di trattori più potenti e attrezzature più grandi per lo più di importazione.
 
Da analizzare la crescita degli Stati Uniti che, reduce da cinque anni di sofferenza delle aziende agricole, non riesce a decollare sulle potenze superiori ai 100 cavalli che proseguono il trend negativo del 2016; rimane stabile nelle potenze tra 40 e 100 cavalli e cresce nella fascia hobbistica delle trattrici al di sotto dei 40 cavalli.
Ad emergere è una sofferenza delle aziende agricole, penalizzate da bassi prezzi alla produzione e da un trend negativo dei redditi agricoli destinato a proseguire anche per il 2018. Impulsi positivi potrebbero arrivare dalla riforma fiscale dell'attuale amministrazione.
 
Torna a respirare il Brasile che dalla metà del 2016 e fino a metà del 2017 ha vissuto un'impennata nella domanda di trattrici imputabile, però, a fenomeni transitori quali la valuta debole sul dollaro, la partenza di nuovi standard di emissioni per le alte potenze e aiuti governativi.
 

2018, come andrà?

Partendo da un'economia mondiale con prospettive di crescita per l'anno in corso - pur con l'incertezza legata a fattori politici e commerciali -, arriviamo a una previsione nazionale della Banca d'Italia che prospetta un possibile indebolimento generale nel corso dell'anno.
L'Istat, da parte sua, prevede un aumento del Pil in termini reali di 1,4 punti percentuali pur valutando il modello di crescita economica italiano non al passo con quello dei principali paesi europei più innovativi e attenti alla creazione di occupazione qualificata.

Per quanto riguarda il mercato delle macchine agricole, a livello mondiale è prevista la prosecuzione del trend di crescita anche se con ritmi meno sostenuti. 
La situazione nazionale si prevede abbia una domanda interna positiva pur a fronte delle numerose variabili dovute all'evoluzione dei Psr, agli sviluppi legati all'insediamento del nuovo governo, alla situazione internazionale e all'entità del contraccolpo dato dalle immatricolazioni di dicembre 2017.