"La tecnica dello Strip-Tillage o Strip-Till, ideale su mais e sorgo, consiste in una lavorazione superficiale del suolo ad una profondità di 15-20 centimetri su bande larghe circa 20 centimetri, intervallate da fasce dove vengono lasciati in superficie i residui colturali".

È con queste parole che Massimo Motti, titolare dell'azienda agricola Motti di Orzinuovi (Brescia) e vicepresidente di Soil Tech Solutions, società italiana che offre soluzioni made in Usa per l'agricoltura conservativa e di precisione, definisce la lavorazione a strisce del terreno, metodo di origine statunitense che lui stesso pratica dal 2011.

La tecnica - ancora poco diffusa in Europa, soprattutto in Italia - insieme al No-Tillage, Minimum-Tillage e Vertical-Tillage è alla base dell'agricoltura conservativa, dove non è previsto l'uso dell'aratro allo scopo di contenere il numero e l'intensità delle lavorazioni del terreno.
"Per un'agricoltura sostenibile è necessario il rispetto del suolobene primario per l'agricoltore. Senza tale riguardo, lo Strip-Tillage non può essere eseguito nel modo corretto" sottolinea Motti.
 

Aprire la mente verso un nuovo modo di lavorare

Fare la cosa giusta, nel posto giusto e al momento giusto è dunque lo slogan dell'agricoltura conservativa, capace di offrire benefici ambientali ed economici.
"Si tratta di un metodo che, proprio per il risparmio in termini di ore di lavoro e di carburante, risulta essere una scelta vincente" aggiunge Leonardo Faifer, tecnico di Soil Tech Solutions. Sono numerosi poi i vantaggi agronomici che lo Strip-Tillage apporta".

Nello specifico, i residui colturali lasciati in superficie esercitano un effetto benefico sul suolo incrementando la sostanza organica e contrastando eventuali fenomeni erosivi.

Inoltre si assiste ad una riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera e ad un aumento della capacità del terreno di assorbire acqua e nutrienti che crea un ambiente ideale per la germinazione della semente. Il veloce riscaldamento del suolo, infine, facilita l'espansione radicale delle colture.
 
La lavorazione a strisce apporta diversi vantaggi agronomici al suolo
La lavorazione a strisce apporta diversi vantaggi agronomici al suolo

"Il terreno dev'essere ben strutturato e l'apparato radicale deve avere la possibilità di espandersi, soprattutto in profondità" specifica Faifer.
 

Il meglio dell'esperienza americana ora in Italia

Lo scorso settembre, ospite dell'azienda Motti, AgroNotizie ha avuto la possibilità di conoscere da vicino questo tipo di lavorazione che, chiarisce Motti, "per una corretta applicazione richiede necessariamente l'utilizzo di specifiche macchine operatrici" o strip-tiller.
Certo, non è da sottovalutare nemmeno il ruolo dei pneumatici della trattrice, la cui impronta a terra dev'essere la più ampia possibile così da compattare al minimo il suolo.

Da ricordare è il principio secondo cui, spiega Faifer, "è l'attrezzatura che deve adattarsi al terreno e non viceversa", pensiero valido soprattutto per la seminatrice, "la macchina in assoluto più importante all'interno di un'azienda" sottolinea il tecnico.

"Effettuare una buona semina non è un'operazione semplice" aggiunge Motti. Quindi, in base al tipo di suolo, occorre personalizzare e adattare la macchina che, obbligatoriamente dotata di sistemi di precisione, dev'essere perfetta in quanto a posizione e profondità del seme senza intaccare le file coperte dai residui colturali".
 

Lo strip-tiller in azione

Al lavoro sul campo dell'azienda Motti - un terreno non lavorato per quindici anni - lo strip-tiller Yetter, i cui diversi organi hanno svolto ognuno uno specifico compito.
 
Lavorazione del terreno a Strip-Tillage
(Video di Barbara Righini - AgroNotizie)

I dischi anteriori hanno inciso e tagliato i residui vegetali, i dischi stellari Sharktooth hanno spostato lateralmente il residuo, i coltri assicurato l'incisione ed il sollevamento del terreno, i dischi di chiusura creato la necessaria baulatura del terreno e, infine, i rolling Basket - il cui compito è compattare leggermente il suolo - hanno dato uniformità.


Ci vuole impegno, costanza e passione

Una conoscenza approfondita della propria realtà aziendale è, secondo gli esperti, imprescindibile per un approccio sensato alla tecnica dello Strip-Tillage. A ciò vanno aggiunti gli investimenti iniziali per l'acquisto delle attrezzature adatte, per la cui scelta è comunque importante godere delle linee guida di un tecnico esperto.

"È necessario - aggiunge Motti, prima di passare a questo tipo di minima lavorazione - abituare il terreno e, solo una volta ottenuto un suolo fertile, sarà possibile partire con la coltivazione a strisce. Un passaggio - aggiunge - che diventa più semplice e rapido se si parte da un terreno già ricco di microrganismi, nutrienti minerali e sostanza organica". 

"Il mio consiglio - chiosa l'imprenditore agricolo che ci spiega come in Italia ad oggi solo l'1 per cento degli agricoltori ricorra a questa pratica agronomica - è quello di provarci e persistere perchè in pochi anni si vedranno risultati positivi. Inoltre, invito gli operatori a cambiare la propria mentalità lavorativa e ad affidarsi a dei veri professionisti che potranno essere utili nell'attuare scelte operative corrette".

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