E' una anomala combinazione fra siccità e gelo quella che sta mettendo in ginocchio molte colture da Nord a Sud.

Come se non bastassero le bizzarrie del clima, c'è allarme per l'arrivo dalla Cina di nuovi insetti che possono mettere a rischio ciliegi e mandorli. E la Fao invita a fare squadra contro la Xylella.

Le nuove etichette del latte fanno discutere e le industrie prendono posizione. Per il latte di pecora va in porto l'operazione per portare i pecorini sulle tavole che "contano" nel mondo.

Si allontana l'accordo per il prezzo del pomodoro da industria nel Sud, mentre l'olio italiano guarda al mercato cinese e il Parmigiano Reggiano spinge su export e lotta alle frodi.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati su quotidiani e periodici di questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
 

Primavera anomala

Non piove abbastanza mentre le temperature salgono e scendono con velocità inusitata, compromettendo i risultati di colture e frutteti. Un problema che coinvolge tutta l'agricoltura italiana, da Nord a Sud, come testimoniano i molti articoli che i quotidiani hanno dedicato a questo argomento.

Iniziamo dalla Lombardia, con “La Provincia Pavese” del 21 aprile che descrive i danni subiti da vigneti e frutteti bruciati dalle gelate.

In Emilia Romagna è la grandine protagonista dei danni ai vigneti dell'Appennino, descritti da “Il Resto del Carlino”. E' ancora “Il Resto del Carlino” che il giorno seguente torna sull'argomento occupandosi questa volta delle gelate e dei danni che queste hanno provocato su molte colture. Ancora in Emilia Romagna, lo scrive la “Gazzetta di Reggio” del 22 aprile, interi vigneti sono stati letteralmente bruciati dalle gelate.

In Umbria il gelo ha colpito vigneti, frutteti e ortaggi e “La Nazione” del 27 aprile riporta l'appello ad attivare le procedure per riconoscere lo stato di calamità naturale.

Nel Mezzogiorno, scrive la “Gazzetta del Sud”, le maggiori sofferenze sono a carico delle coltivazioni di fragole, compromesse dalle gelate e penalizzate anche dal mercato.
 

I danni

Sull'entità dei danni provocati dal clima interviene “Libero” del 23 aprile, ipotizzando una prima stima di 100 milioni e nello stesso giorno “La Stampa” invoca l'intervento del Governo per soccorrere gli agricoltori le cui colture sono state colpite da questa calamità.

In Valbelluna, lungo il Piave della provincia di Belluno, sono state compromesse le semine e vigneti e frutteti sono stati bruciati dal gelo, come denuncia “Il Gazzettino” del 24 aprile.
I danni ai vigneti, scrive “Il Mattino”, sono diffusi da Nord a Sud, dai vini della Franciacorta a quelli dell'Irpinia.

Da “La Nuova Sardegna” del 27 aprile si apprende che anche per i vigneti sardi le cose non vanno meglio. E si continua con “Il Messaggero” del 26 aprile, che lamenta per l'area di Frosinone perdite del 60% per uva e ortaggi.
 

Mal comune

Non c'è solo l'agricoltura italiana coinvolta nei cambiamenti climatici. Preso atto del nuovo andamento di temperatura e pioggia, c'è chi pensa di impiantare uliveti in Baviera, piuttosto che vigne in Gran Bretagna, come scrive “Italia Oggi” del 26 aprile.
Ancora “Italia Oggi” segnala i problemi che la siccità sta creando alla cerealicoltura francese e lamenta la scarsa attenzione di Bruxelles alle problematiche emergenti con le modifiche al clima.
 

Il mercato

Ai problemi del clima si aggiungono quelli del mercato, che per il pomodoro da industria del Mezzogiorno si riassumono nelle difficoltà a raggiungere un accordo sul prezzo con le industrie di trasformazione. Se ne parla il 22 aprile su “Il Sole 24 Ore”.
Ancora su “Il Sole 24 Ore” si parla dell'olio italiano e delle opportunità offerte dal mercato cinese, dove le nostre esportazioni sono cresciute del 32%.
I produttori di asparagi dal canto loro devono fare i conti con la saturazione del mercato, che sta spingendo i prezzi verso il basso, come si apprende dalla “Nuova Ferrara” del 25 aprile.
 

Formaggi ed export

Chi invece ha buone possibilità di spingere sull'export è il Parmigiano Reggiano ed è in questa direzione che il neo presidente del Consorzio di tutela, Nicola Bertinelli, intende impegnarsi lottando al contempo contro la diffusione dei falsi, come spiega nell'intervista raccolta da “Il Resto del Carlino" del 22 aprile.

Spinta all'export anche per il Pecorino prodotto in Sardegna, che può contare sul sostegno di Flavio Briatore che ne sta promuovendo il consumo nei ristoranti stellati da New York a Dubai. Un progetto, spiega la “Nuova Sardegna” del 22 aprile, che nasce dal patto che lo stesso Briatore ha siglato nei mesi scorsi con gli allevatori sardi.
Il Pecorino prodotto in Sardegna è il protagonista di un altro accordo, quello con un grande caseificio piemontese. Se ne parla su “Libero” del 23 aprile che racconta come l'intesa preveda la valorizzazione del latte e del formaggio prodotto in Sardegna.
 

Il latte con la targa

Di latte e di etichette si continua ancora a parlare dopo la scadenza del 19 aprile, quando è scattato l'obbligo di indicare l'origine del latte sulle etichette dei prodotti caseari. Su questo tema “Italia Oggi” del 26 aprile ha raccolto l'opinione di Gianpiero Calzolari, presidente del gruppo Granarolo, che puntualizza il ruolo della Grande distribuzione organizzata e dei suoi marchi.
Di etichette del latte si parla anche su “Libero” del 23 aprile, in questo caso per dare voce ad Assolatte, l'Associazione delle industrie del latte, che su questo tema ha da tempo una posizione critica.
 

Nuovi patogeni

Sul fronte fitopatologico la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 26 aprile denuncia l'arrivo di un nuovo insetto, l'Aromia bungii, un coleottero di origine asiatica che minaccia ciliegi e mandorli.
Per un altro insetto, la Drosophila suzukii, “L'Arena” del 25 aprile segnala le ricerche in corso da parte dell'ateneo di Padova, che sta sperimentando nuovi programmi di difesa.

Non potevano mancare articoli sulla Xylella, questa volta per annunciare dalle pagine del “Quotidiano di Puglia” del 24 aprile l'arrivo di 32 milioni di euro, destinati alle aziende del Salento che hanno subìto danni.
Di Xylella si occupa anche la Fao, che dalle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” del 26 aprile invoca uno sforzo comune per debellarla.
Continua la ricerca di nuovi strumenti per combattere la Xylella e il 27 aprile il “Quotidiano di Puglia” illustra il progetto che attraverso l'installazione di sensori consentirebbe di ottenere una diagnosi precoce della malattia.
 

Aglio a difesa del pianeta

Meritano un cenno alcune curiosità, come le sperimentazioni descritte da “QN” del 23 aprile sull'impiego dell'allicina, ricavata dall'aglio, per ridurre le emissioni metanigene dei ruminanti, che secondo alcuni avrebbero responsabilità nei cambiamenti climatici.

Una lettura interessante è quella proposta il 26 aprile da “Il Foglio” che si dice preoccupato per l'avanzata delle "diete" assurte a professione di fede che mettono sul banco degli imputati industrie alimentari e produzioni intensive.

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