Non bastava il caso glifosate, ora si aggiunge l'emergenza Pfas, acronimo che sta per perfluoroalchili, sostanze impermeabilizzanti dai molti usi, impiegate ad esempio per i brick destinati ad accogliere latte o vino e altre bevande. L'allarme è scattato in Veneto, dove questa sostanza è stata rintracciata nelle acque. Fra gli accusati della prima ora le attività agricole.
Se ne parla sul “Corriere Veneto” del 26 aprile, ma nello stesso giorno il “Gazzettino” ospita la voce degli allevatori che rifiutano la proposta di chiudere i pozzi, scelta che comporterebbe molti problemi alle stalle.

Il giorno seguente è ancora il “Gazzettino” a tornare sull'argomento, spiegando che gli allevatori sono vittime e non causa della eventuale presenza del Pfas nelle acque, eventualità che le autorità sanitarie locali dovranno verificare. Le cause di questo inquinamento restano incerte e il “Corriere Veneto” del 27 aprile sollecita che a pagare i costi della bonifica siano i responsabili e non altri.

La vicenda Pfas non spegne i riflettori sul glifosate, del quale si parla il 23 aprile su “Repubblica” che dà la parola ai produttori di pasta che si dicono certi della sicurezza del grano utilizzato. E per quanto i dati in proposito siano tranquillizzanti e nonostante la proroga di sette anni decisa a Bruxelles, il nostro ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, afferma dalle pagine di “Test” del 25 aprile che “il made in Italy sarà a glifosate zero”.

I mercati
Intanto sui mercati si registrano prezzi in ripresa per soia e cereali grazie al maltempo in Sud America e ad alcuni movimenti speculativi, come spiega “Il Sole 24 Ore” del 22 aprile. Note positive giungono il 25 aprile dal “Giornale di Vicenza” a proposito della produzione dell'asparago bianco Dop di Bassano, che si preannuncia abbondante e di qualità.

Il mondo del vino deve fare i conti con il calo dei consumi interni, che ha fatto perdere all'Italia uno dei suoi primati in questo campo ed ora, si legge su “Il Giornale” del 25 aprile, siamo al terzo posto dietro a Francia e Usa. Nonostante ciò le richieste di nuovi impianti di vigneti registrano un boom in particolare in Veneto per il prosecco, argomento che viene sviluppato sulle pagine del “Corriere Veneto” del 28 aprile. Anche i ladri sembrano interessati all'argomento, tanto che “Il Gazzettino” del 25 aprile riporta la cronaca di un ennesimo furto di barbatelle di prosecco.

Qualche segnale di difficoltà arriva dal mercato delle orticole per le quali la “Nuova Ferrara” del 24 aprile registra una certa volatilità per i prezzi di radicchio e carote, mentre sembrano tenere le quotazioni di fagiolini e patate.
Per le ciliegie i problemi non nascono dal mercato ma dalla burocrazia. La raccolta, in anticipo grazie all'andamento stagionale, è infatti bloccata dalla mancata iscrizione di gran parte dei produttori alla “rete di lavoro agricolo di qualità” istituita per combattere il caporalato. E ora si chiede a gran voce una proroga attraverso le pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” del 28 aprile.

Le previsioni
Molte le aspettative riposte sulla crescita dell'agroalimentare, che nei prossimi dieci anni offrirà 200mila nuovi posti di lavoro e potrà muovere più di 40 miliardi di euro ogni anno, queste le proiezioni di un'analisi pubblicata il 24 aprile su “Libero”.
Che il settore sia in buona salute lo dimostrano poi i “numeri” del prossimo Cibus in programma a Parma dal 9 al 12 maggio e per il quale la “Gazzetta di Parma” anticipa la presenza record di oltre 3mila espositori. Buoni risultati raggiunti anche grazie al buon andamento dell'export, i cui risultati potrebbero essere anche migliori se l'export agricolo non fosse frenato dalle barriere fitosanitarie denunciate da “Italia Oggi” del 27 aprile.

Nelle stalle
Il mondo degli allevamenti è in bilico fra le buone notizie de “Il Sole 24 Ore” del 24 aprile in merito alla riapertura del mercato giapponese alle importazioni di carni bovine (ancora bloccate dopo gli episodi di Bse) e le difficoltà degli allevamenti avicoli, costretti a spostarsi in Croazia nel tentativo di ridurre i costi di produzione, come scrive “L'Arena” del 26 aprile.

Per il latte continuano le preoccupazioni legate al mancato ritiro della produzione da parte di alcune aziende del gruppo Lactalis. Un problema almeno in parte risolto ricorrendo ai mercati locali, come si apprende da “Il Secolo XIX” del 23 aprile. Entra in scena la cooperazione con Latte Virgilio che si è impegnata a ritirare 90mila quintali di latte, notizia pubblicata da “Il Giorno” del 27 aprile. Nella stessa data “Il Sole 24 Ore” si sofferma sulla decisione del ministero agricolo di ritirare dal mercato 300mila quintali di latte che saranno destinati agli indigenti.

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