Prosegue l’iter istituzionale del Protocollo di Milano promosso dalla Fondazione Bcfn che, in vista della sua presentazione in versione finale in occasione del 6° Forum on Food and Nutrition (3-4 dicembre, Università Bocconi, Milano), approda - su indicazione di Paolo De Castro, coordinatore del gruppo S&D alla Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento europeo, relatore permanente per Expo 2015 della stessa Commissione e membro del Cda della Fondazione Barilla center for food and nutrition -, davanti alla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo a Bruxelles. “La vera grande sfida del futuro è il cibo. Per garantire una maggiore sostenibilità delle risorse naturali in un’epoca di nuova scarsità è urgente mettere in campo un tavolo di confronto e un piano di azione globale sui temi che animano il Protocollo di Milano”, sottolinea Paolo De Castro. “Il Parlamento europeo è da tempo impegnato per una politica agricola più giusta, per la lotta allo spreco e per un’educazione alimentare che accompagni i cittadini comunitari sin da piccoli. Fattori, questi, che devono tutti lavorare in sinergia per garantire un futuro sostenibile sotto il profilo sociale, ambientale ed economico”.

L’audizione di oggi è una tappa importante anche in vista dell’imminente inizio dei lavori di Expo 2015, appuntamento che si pone come momento per tracciare lo stato dell’arte delle politiche internazionali nei confronti di sostenibilità, ambiente, cibo e alimentazione. Relatore è Riccardo Valentini - membro dell’Advisory board fondazione Bcfn, direttore della Divisione impatti del clima al Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici e Premio Nobel 2007 per le sue attività all’interno dell’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) – che illustra nel dettaglio gli obiettivi posti dal Protocollo: abbattimento del 50% entro il 2020 dell’impressionante cifra di 1.3 miliardi di tonnellate di cibo sprecato nel mondo attraverso campagne mirate ad accrescere la consapevolezza del fenomeno e accordi di lungo termine che coinvolgano l’intera catena alimentare a partire dalla filiera agricola; attuazione di riforme agrarie e lotta alla speculazione finanziaria, con limitazioni all'utilizzo di biocarburanti a base alimentare; lotta all’obesità, con il richiamo all’importanza dell’educazione alimentare sin da bambini e alla promozione di stili di vita sani.

L’invito rivolto ai membri della Commissione Agricoltura è di contribuire a redigere il Protocollo, che si caratterizza per essere un documento aperto ai suggerimenti di tutte la parti interessate – la piattaforma www.protocollodimilano.it ospita commenti e opinioni - e vigilato da un Comitato di controllo e monitoraggio per seguirne l’effettiva esecuzione. Ad oggi, sono oltre 70 i sostenitori internazionali che accompagnano e promuovono il Protocollo.
Questa è un'importante opportunità per elevare a un livello globale il dibattito intorno al Protocollo di Milano. Auspichiamo che, oltre alla società civile, anche la politica si attivi per fare propri gli obiettivi del documento con l’intento di agire definendo linee guida chiare e universali” – afferma Riccardo Valentini – “Le istituzioni stanno dimostrando un sempre maggiore interesse nei confronti dell’Accordo su cibo e alimentazione, che si pone come punto di partenza per condividere e formulare soluzioni utili alla salvaguardia del Pianeta e delle persone”.

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