"Dopo una trattativa non facile e in un contesto di crisi, è stato raggiunto un risultato soddisfacente che coglie elementi fondamentali".

Così Fai, Flai e Uila hanno commentato la notizia della sottoscrizione del verbale di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) per 1,2 milioni di operai agricoli e florovivaisti, avvenuta questa mattina a Roma.

Il contratto, scaduto il 31 dicembre 2013 e sottoscritto oggi da Fai, Flai e Uila con Confagricoltura, Coldiretti e Cia, ha decorrenza 1 gennaio 2014 e vede l’inclusione anche dei lavoratori della manutenzione del verde.

Tra i punti qualificanti va evidenziata la parte riguardante l’aumento salariale pari al 3,9% per il biennio 2014-2015, in due tranche da 2,1% e 1,8%. Su una retribuzione media di 1.300 euro mensili si avrà a regime un aumento di circa 50 euro per quattordici mensilità.
"Si tratta di un risultato importante per la tutela dei redditi che, considerando il contesto di crisi e deflazione, porta un aumento reale nelle tasche dei lavoratori" commentano Fai, Flai e Uila.

Inoltre è stata rafforzata la esigibilità dei Contratti provinciali di lavoro. Si prevede anche un percorso a livello regionale che ha l’obiettivo di armonizzare gli inquadramenti dei lavoratori previsti nei Cpl. Sono state definite indicazioni più precise al fine di favorire lo sviluppo della contrattazione legata agli incrementi della produttività aziendale a livello territoriale.

In tema di welfare contrattuale è stato aumentato di un giorno il permesso per i padri in occasione della nascita e adozione dei figli. È stato anche ottenuto un periodo di aspettativa oltre il comporto per i lavoratori affetti da patologie oncologiche.

"Questo rinnovo, valorizzando il lavoro e la produttività delle aziende all’insegna di un sistema di buone relazioni sindacali - commenta Stefano Mantegazza, segretario generale Uila - assume una valenza ancora maggiore alla luce del prossimo appuntamento di Expo 2015, in cui il sistema agroalimentare italiano sarà al centro dell’attenzione mondiale”.

Sul meccanismo che disincentiva e contrasta i ritardi nel rinnovo dei Cpl, Mantegazza commenta: “Il settore ha appena rinnovato 97 Cpl, a dimostrazione che il sistema di relazioni e la struttura contrattuale funzionano anche in tempi difficili come questi”.
Di grande importanza”, conclude Mantegazza, “l’elaborazione di indicazioni per disciplinare a livello territoriale le erogazioni di incrementi di produttività, segno della volontà delle parti di aumentare l'efficienza e la competitività del comparto”.

La Cia - Confederazione italiana agricoltori ha accolto con soddisfazione quelle norme che vanno nella direzione della flessibilità, esigenza prioritaria per le aziende agricole.
In particolare, la Cia sottolinea l’aumento da 250 a 300 ore del limite massimo di ore di straordinario, l'aumento da 75 a 85 ore del limite massimo della variabilità dell’orario ordinario settimanale di lavoro, l’aumento da 2 a 3 ore del limite massimo giornaliero e da 12 a 18 ore del limite massimo settimanale delle ore di lavoro straordinario.

"Sempre in tema di orario di lavoro - ricorda la Cia - sono state ampliate in modo significativo le causali previste per le interruzioni, molto frequenti in agricoltura, delle attività lavorative che giustificano l’applicazione di un orario ridotto".

"Infine - conclude la Cia - il nuovo contratto non contiene norme di ulteriore appesantimento burocratico nei confronti delle aziende agricole, già soggette a una ipertrofia normativa e amministrativa del tutto insostenibile".
 
La notizia del rinnovo del Ccln è stata accolta favorevolmente anche da Coldiretti, che ribadisce la dinamicità del settore agricolo e il ruolo che può svolgere a sostegno della ripresa.

"L’agricoltura – ricorda l'organizzazione agricola – ha fatto segnare una crescita record delle assunzioni con un incremento del 5,6 per cento nel numero di lavoratori dipendenti nel secondo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si stima peraltro che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani ed immigrati".

"Il rinnovo siglato da tutte le organizzazioni datoriali e di  rappresentanza del mondo del lavoro si contraddistingue – sottolinea la Coldiretti - in termini di contenuti in una riconferma e rafforzamento del sistema della bilateralità contrattuale oltre alla integrale riconferma degli assetti contrattuali esistenti".

"Di rilevante importanza - precisa la Coldiretti - l'allineamento alle effettive necessità delle imprese dei livelli di flessibilità nella gestione del rapporto in termini di monte ore di straordinario sia annuale che giornaliero e settimanale e del regime di flessibilità multi periodale. In ordine ai risultati del negoziato lo sforzo profuso in sede di trattativa al fine di creare i necessari spazi di rinnovamento e semplificazione,  oltre ad aver avuto esito positivo, non ha prodotto alcuna particolare compromissione a riguardo l’entità degli aumenti salariali risultati assolutamente compatibili e congrui rispetto alla congiuntura economica che – conclude la Coldiretti - attraversa in complesso il sistema agricolo, né alle concessioni alla controparte sindacale per molta parte legate al sistema di protezione sociale dei lavoratori".