Ancora acqua, ancora tragedie, ancora campi allagati e danni milionari. E' la cronaca di questi ultimi giorni, con acqua, fango e paura che investe Liguria e basso Piemonte, quella raccontata il 14 ottobre da “La Stampa”. Non va meglio in Veneto dove il maltempo, scrive “Il Gazzettino”, ha distrutto anche le serre. La cronaca degli allagamenti continua sulle pagine de “Il Resto del Carlino” che descrive i danni subiti nel parmense. A finire sott'acqua sono anche 30mila prosciutti conservati nei magazzini di stagionatura, una catastrofe descritta il 15 ottobre da “Il Giornale”. Danni pesanti per la Liguria con perdite che il “Secolo XIX” valuta in 50 milioni di euro. Ai danni della distruzione si aggiungono quelli dei mancati raccolti, come nel caso dei campi dove era stato seminato il frumento dei quali parla ”Il Giornale” del 14 ottobre.
Il crollo dei cereali
A pagare un forte scotto al maltempo è la campagna olearia con un calo della produzione che secondo il “Secolo XIX” dell'11 ottobre potrebbe arrivare all'80%. Stime persino peggiori quelle del “Corriere fiorentino” del 14 ottobre che parla di un crollo del 90% della produzione. In Puglia gli ulivi devono poi fare i conti con gli attacchi di Xylella dei quali scrive il 13 ottobre la “Gazzetta del Mezzogiorno”. Dove non arriva il maltempo è la flessione delle quotazioni a destare preoccupazioni. E' il caso del riso, descritto da “La Provincia Pavese” dell'11 ottobre, i cui prezzi sono scesi del 30%, un crollo che coinvolge anche il prezzo del mais. Una conseguenza, scrive “Il Sole 24 Ore”, del boom produttivo dei cereali, una situazione analoga a quella che si registra per il latte, anch'esso con prezzi in caduta. Stenta a decollare poi il mercato del kiwi, come anticipa una breve notizia riportata anche in questo caso da “Il Sole 24 Ore”. Continuano tuttavia ad essere positive le notizie sull'export, che riesce a compensare il calo dei consumi, come si legge su “Italia Oggi” del 15 ottobre. Bisogna però fare i conti con l'embargo deciso dalla Russia, che ha pesanti conseguenze per Parmigiano Reggiano e Grana Padano. La Regione Lombardia, scrive “La Padania” del 10 ottobre, si dice pronta ad intervenire con il ritiro delle forme invendute.
Aiuti anti embargo
A proposito di embargo, è ancora “La Padania” a scriverlo, il blocco delle esportazioni potrebbe mettere a rischio migliaia di posti di lavoro nel settore lattiero caseario. Ma quest'ultimo non è il solo ad essere coinvolto. Anche carni e ortofrutta pagano a caro prezzo l'embargo deciso dalla Russia, come scrive “Il Sole 24 Ore” del 15 ottobre. Si spera che gli aiuti destinati al settore lattiero caseario, per un importo di 12,5 milioni di euro, possano almeno in parte limitare il danno. I dettagli si possono leggere su “Italia Oggi” del 14 ottobre. Nel frattempo è già una certezza il pagamento degli anticipi della Pac 2014 per un importo di circa 1,4 miliardi di euro. Lo scrive “Il Mattino” del 16 ottobre.
Meno soldi per la Pac
Per un aiuto che arriva da Bruxelles, come nel caso della compensazione agli effetti dell'embargo russo, una stangata viene da Roma con la notizia riportata il 12 ottobre da “Il Sole 24 Ore” sul taglio di 1,2 miliardi che deriva dalla riduzione degli sconti fiscali. A proposito di tagli, per il 2015 l'agricoltura europea si vedrà togliere oltre 700 milioni che andranno a coprire i buchi lasciati aperti in altri settori. Questa la denuncia che arriva dalle pagine de “Il Mattino” del 16 ottobre. In compenso la “legge di stabilità”, a parere del presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, consentirà all'agricoltura di battere la crisi economica. E' quanto traspare dall'intervista che il presidente Guidi ha rilasciato al quotidiano cremonese “La Provincia” del 12 ottobre. A conferma di queste previsioni arrivano i dati del rapporto Inea dei quali parla “Il Sole 24 Ore” del 16 ottobre. Il valore aggiunto dell'agricoltura, vi si legge, ha tenuto favorendo occupazione e investimenti.
I successi del vino
Chi continua a macinare risultati positivi è il vino con il Veneto in prima fila nell'export, grazie soprattutto al Prosecco. E' quanto si può leggere il 10 ottobre su “L'Espresso”. Anche il Sangiovese, scrive “Repubblica” del 13 ottobre, ha buone prospettive sul fronte dell'export. Per una volta anche il mondo degli allevamenti può vantare lusinghieri risultati grazie al buon andamento del mercato dei formaggi pecorini dei quali si parla il 10 ottobre su “Unione Sarda”. Non è così per il latte di vacca, i cui costi di produzione superano gli attuali prezzi di mercato. Se ne parla diffusamente su “Italia Oggi” del 15 ottobre che affronta questo tema in vista della prossima apertura della fiera del bovino da latte che si svolgerà a Cremona dal 22 al 25 ottobre.
16 ottobre 2014 Economia e politica