Ratificato dal Consiglio generale dell'Ue l'accordo politico sugli Ogm che dà agli Stati membri libertà di coltivazione o di divieto sul territorio nazionale, dopo l'intesa raggiunta dai ministri dell'Ambiente dei 28 a giugno
"Abbiamo approvato la posizione del Consiglio sulla proposta di direttiva che concede agli Stati membri più liberta nel decidere se coltivare o meno Organismi geneticamente modificati", ha detto il sottosegretario alla Presidenza del consiglio Sandro Gozi al termine della riunione del consiglio.
Tocca ora alla Presidenza italiana di turno dell'Ue occuparsi della questione, perfezionando la procedura, a inizio autunno nell'ambito dei negoziati con il nuovo Europarlamento.

"L’Italia è libera di non coltivare Ogm come ha fatto fino ad ora e come chiedono quasi 8 cittadini su 10 (76 per cento) che si oppongono al biotech nei campi". E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo“Il divieto di coltivazione da misura provvisoria e legata al principio di precauzione per motivi ambientali e sanitari diventa giustamente – precisa Moncalvo - una decisione permanente assunta sulla base del modello di sviluppo che ogni  singolo Paese intende sostenere. Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico del made in Italy".