La Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha approvato una serie di misure per supportare la vendita dei prodotti agroalimentari nei Paesi terzi e anche all'interno del mercato unico europeo. Le nuove misure prevedono prima di tutto una più alta percentuale di cofinanziamento Ue e una più vasta gamma di prodotti finanziabili, come pasta, pane, granoturco, dolci, cioccolata, cotone e birra. Poi ancora misure eccezionali per rispondere alle crisi e supportare una determinato settore agroalimentare.

La Comagri è riuscita ad estendere le nuove misure proposte dalla Commissione europea per sponsorizzare la commercializzazione dei prodotti agroalimentari europei anche all'interno del mercato unico Ue, visto che in un primo momento erano state previste azioni eccezionali solo per il mercato extraeuropeo (tra il 2001-2011 solo il 30% del bilancio destinato alle azioni di informazione e di promozione riguardava i mercati dei paesi terzi).
L'accordo informale con le altre istituzioni europee è già stato raggiunto e per la settimana prossima si attende solo l'approvazione ufficiale del Parlamento europeo in seduta plenaria a Strasburgo. L'obiettivo dichiarato è “migliorare la competitività del settore agricolo e rafforzarne il valore aggiunto nella catena di approvvigionamento alimentare”. Il focus sull'informazione è motivato dal fatto, secondo Eurostat, che solo il 14% dei consumatori europei è in grado di riconoscere il logo Dop e Igp, i sistemi di qualità per eccellenza Ue.

Più fondi Ue per campagne promozionali e promozione del made in Europe. Le azioni mirate a promuovere la commercializzazione dei prodotti agroalimentari dei 28 Paesi, anche al loro interno, potrà contare su un finanziamento europeo del 70-80 per cento contro il 50-60 per cento originariamente proposto. L'aumento è mirato ad evitare che la congiuntura economica negativa possa penalizzare simili promozioni su scala europea.

Più prodotti finanziabili. L'accordo raggiunto prevede una più vasta gamma di prodotti finanziabili, come pasta, pane, granoturco, dolci, sale, cioccolata, cotone e birra. Prodotti di pescato e acquacoltura possono beneficiare di questi finanziamenti a patto che siano promossi insieme ad altri prodotti agroalimentari ugualmente eleggibili. Inclusi anche i vini Dop e Igp a condizione che i richiedenti dei finanziamenti europei appartengono a più di un Paese Ue. Nel caso questi appartengano a un solo Paese membro, i vini devono essere accorpati a un altro prodotto.

Misure eccezionali in caso di crisi sistemiche. Nel caso si verificassero serie crisi di mercato, come nel caso del cocomero spagnolo e dell'infezione E. Coli, il finanziamento Ue potrà raggiungere l'85 per cento del totale con un eventuale ulteriore 5 per cento se il richiedente appartiene ad un Paese in difficoltà finanziaria. Inoltre, previa esplicita richiesta del Parlamento europeo, la Commissione europea potrà lanciare un'apposita campagna di promozione per rimediare almeno parzialmente alle distorsioni di mercato createsi, alla perdita di fiducia da parte dei consumatori e al conseguente crollo delle vendite.

Soddisfatti gli eurodeputati Comagri. “L'accordo raggiunto aumenterà la promozione dei prodotti agroalimentari europei nel mondo. Queste nuove misure aiuteranno concretamente i produttori europei e l'industria di settore ad aumentare le proprie vendite e a consolidare la propria posizione all'interno del mercato unico europeo”, ha detto la responsabile del dossier in Comagri Esther Herranz García, spagnola popolare. Soddisfatto anche Paolo De Castro, presidente Comagri: “Grazie alla tenacia dell’Europarlamento - ha sottolineato De Castro - siamo riusciti ad aumentare il cofinanziamento europeo per il programma di promozione dei prodotti agricoli. Un risultato importante che segue di pochi giorni lo stralcio dell’articolo 28, articolo che avrebbe escluso i settori ortofrutticolo e vitivinicolo dai destinatari delle risorse disponibili”.

Prossimi passi. Dopo l'accordo raggiunto informalmente con la Commissione europea e il Consiglio, adesso si attende il voto da parte dell'intero Parlamento europeo nella prossima sessione plenaria del 14-17 aprile. Successivamente, in caso di approvazione, seguirà la convalida formale del Consiglio.