Era il 24 gennaio quando dalle pagine del “Corriere della Sera” si dava notizia che il Parlamento avrebbe discusso una mozione di sfiducia al ministro per le Politiche agricole, Nunzia De Girolamo. Poi, il giorno seguente, l’anticipazione di “Repubblica” sull’avvio di indagini della Guardia di Finanza per verificare la correttezza dell’operato di Agea. Complicazioni in più, scrive il 26 gennaio “Il Giornale”, per il ministro che medita un cambiamento della sua collocazione politica, ma ancora non si parla di dimissioni. Che arrivano, a sorpresa, a sera inoltrata del 26 gennaio, notizia che il giorno seguente ritroviamo su molti giornali, come il “Corriere della Sera” o “Il Mattino”. Numerosi i commenti sulle conseguenze politiche, pochi quelli sulle ripercussioni per il mondo agricolo, con l’eccezione della “Gazzetta di Mantova” che ospita la delusione del mondo agricolo e chiede che si interrompa il valzer dei ministri. Ma già il 28 gennaio si apre una nuova partita per il toto-ministri, con il “Giornale di Sicilia” che fa i nomi di Martina, Tabacci e Farinetti per il dicastero di via XX Settembre. Il toto ministri continua sulle pagine di “Avvenire” del 30 gennaio, dove si sottolinea l'urgenza di una nuova nomina. Nel fratttempo è il premier Enrico Letta che ad interim si è assunto il compito di guidare il ministero delle Politiche agricole e che diventa così il sesto ministro dell'Agricoltura negli ultimi cinque anni. Secondo quanto scrive “Italia Oggi” del 28 gennaio, Letta in questa sua ulteriore veste se la dovrà  vedere nei prossimi giorni con il taglio degli enti agricoli che rientrano fra quelli da chiudere perché inutili. Ma ormai non ci crede più nessuno.

Maltempo
Continua intanto a destare preoccupazione il maltempo, che dopo le alluvioni che hanno colpito non solo l’Emilia Romagna, si presenta ora con un brusco calo delle temperature che mette a rischio i frutteti. Le gemme, scrive la “Voce di Mantova” del 28 gennaio, sono più vulnerabili a causa delle temperature più elevate del mese di gennaio. Si fanno intanto i conti dei danni, enormi nei campi come nelle stalle, scrive “Il Resto del Carlino” del 25 gennaio. E danni per milioni si registrano a causa del maltempo anche in Campania, come si apprende dalle “Cronache del Salernitano” del 24 gennaio.

Soldi e burocrazia
In Veneto gli agricoltori possono intanto contare sull’anticipo deciso dalla Regione per l’erogazione dei fondi comunitari, notizia salutata con soddisfazione sulle pagine de “La Padania” del 24 gennaio. In tema di Pac “Il Sole 24 Ore” del 25 gennaio commenta la possibilità di accedere agli aiuti diretti ora concessa ai viticoltori ed ai produttori di tabacco. Criticità si registrano invece per i giovani. Lo scrive il “Corriere di Viterbo” del 26 gennaio segnalando la sospensione dei contributi legati ai Psr. Se ne parla poi il 28 gennaio su “Il Sole 24 Ore” che a sua volta denuncia lo stop registrato per il “pacchetto europeo” e per i giovani. A complicare la situazione c’è poi la sempre invadente burocrazia. Questa volta il problema è evidenziato dalle analisi del “Barometro” della Commissione europea, i cui risultati sono evidenziati da “Il Sole 24 Ore” del 29 gennaio.

In affanno
Le difficoltà non arrivano solo da Bruxelles, ma anche da casa nostra. “Italia Oggi” del 24 gennaio ricorda a questo proposito le vicende legate all’operatività di Agea, la riduzione dei finanziamenti destinati alla ricerca portata avanti dal Cra e il sostegno ad altri enti agricoli. In cinque anni, scrive “Il Sole 24 Ore” del 29 gennaio, la ricerca in agricoltura ha visto ridurre del 30% le risorse che le erano destinate. A dispetto di queste difficoltà, dai laboratori escono alcune novità come la mela che non invecchia e i pomodori viola descritti il 26 gennaio sulle pagine del “Giornale di Sicilia”. Argomento che il 27 gennaio trova eco su “Repubblica”. Si riparla anche di Ogm, questa volta con “Avvenire” del 28 gennaio che spezza una lancia a favore del riso biotech, per il quale si chiede ne sia autorizzata la coltivazione per dare una risposta alla fame nel mondo.

Troppe truffe
L’agricoltura italiana intanto continua a macinare buoni risultati sul fronte delle esportazioni anche oltre i paesi della Ue. I dettagli sono riportati da “Il Sole 24 Ore” del 24 gennaio. Per proteggere l’identità dei nostri prodotti, sempre in balia delle contraffazioni, arriva alla Camera la discussione sull'etichettatura d’origine, notizia che si apprende dalle pagine de “La Stampa” del 26 gennaio. Si spera possa contrastare l’esercito di falsi che a detta de “L’Unità” del 27 gennaio ci “ruba” l’1% del Pil. Ma la colpa dei falsi non è solo degli altri, ma anche nostra. E’ il caso dell’olio prodotto in Italia, ma a partire da olive nate altrove. A tirarci le orecchie sono gli americani con alcune graffianti vignette riportate dal New York Times. E se ne parla anche sui giornali italiani in edicola il 29 gennaio, come ad esempio “Libero” o “La Nazione”. Tutti concordi nel denunciare una situazione che da troppo tempo viene tollerata e che nuoce alla credibilità di tutto il made in Italy e non solo all’olio. Intanto le nostre esportazioni di olio negli Usa crollano, ma a quanto scrive “La Stampa” del 30 gennaio, la colpa non è delle vignette, ma delle troppe truffe che l'olio è costretto a subire.

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