Segno più davanti al prezzo dei prodotti ortofrutticoli e segno meno davanti all'andamento dei consumi. Ancora un segno più per le esportazioni agroalimentari, ma anche davanti alla voce tasse e a quella dei costi di produzione. E' un altalena di notizie buone e cattive quella che si incontra sui quotidiani degli ultimi giorni, a iniziare da “Avvenire” del 6 luglio che insieme a molte altre testate riporta i dati della flessione dei consumi, anche quelli alimentari, a causa della crisi economica. Nel caso dei prodotti ortofrutticoli la flessione dei consumi trova motivazione anche nella spinta dei prezzi verso l'alto. Una conseguenza, spiega “Il Piccolo” di Alessandria del 9 luglio, delle trascorse avversità atmosferiche che hanno ridotto i raccolti. Fra le notizie con il segno meno va annoverata quella riportata da “Il Sole 24 Ore” del 6 luglio a proposito delle semine di barbabietola da zucchero, scese del 25% rispetto alla stagione precedente. In alcuni casi la colpa non è solo del clima, si legge sul “Quotidiano del Molise” in edicola l'8 luglio, ma anche delle incertezze che ancora assillano il settore, in attesa di conoscere quale sarà il futuro dello zuccherificio del Molise.
Più tasse e costi
Il segno più, ma in questo caso non è certo un bene, lo troviamo davanti ai costi dell'irrigazione che dovranno sopportare gli agricoltori della Sardegna per i quali, scrive “L'Unione Sarda” del 6 luglio, si preparano aumenti del 15%. Difficoltà per le scarse risorse idriche disponibili si registrano poi per uva e ortaggi in Puglia, come si apprende il 5 luglio dalla “Gazzetta del Mezzogiorno”. A far crescere i costi di produzione ci pensa l'elevata pressione fiscale, fra le più alte d'Europa secondo i dati riportati dal “Corriere della Sera” del 6 luglio. All'orizzonte si preannunciano poi complicazioni su come saranno calcolati i redditi. “Il Sole 24 Ore” del 6 luglio informa che a partire dal 2015 solo le società semplici e le persone fisiche potranno determinare il reddito su base catastale. Senza considerare le incertezze che ancora pesano sull'applicazione dell'Imu, per la quale si affaccia l'ipotesi, riportata dal “Messaggero” dell' 8 luglio, di legarne il calcolo al redditometro e al nuovo catasto. A complicare il quadro la notizia riportata da “Italia Oggi” del 9 luglio, con alcune sentenze fra loro contrastanti in tema di Ici emesse dalla medesima commissione tributaria. In compenso “Il Sole 24 Ore” del 10 luglio conferma la possibilità di condivisione del lavoro, che consente in agricoltura assunzioni più semplici. Infine “Italia Oggi” dell'11 luglio ospita una lunga intervista al presidente della Comagri, Paolo De Castro, che commenta i punti chiave della riforma Pac, dove si prevedono meno aiuti alle grandi aziende e fondi solo agli agricoltori “veri”.
Avanti, nonostante tutto
Nonostante le mille difficoltà che la affliggono, l'agricoltura sta offrendo nuove opportunità di lavoro per i giovani in un momento dove al contrario aumenta la disoccupazione. Tendenze queste evidenziate dalla recente assemblea di Coldiretti e riportate da molti media, come il “Corriere della Sera” o “Avvenire” del 5 luglio. Forte poi la presa del made in Italy sui mercati stranieri, ma aumentano al contempo le attenzioni dei grandi gruppi stranieri verso i marchi italiani. Una tendenza anche in questo caso evidenziata dai lavori dell'assemblea Coldiretti e commentata da molti quotidiani, fra questi “Repubblica” o “La Stampa” del 5 luglio. Lo “shopping” sui marchi italiani ha ricevuto un'ulteriore accelerazione con il passaggio alla francese Lvmh (nota per il marchio Louis Vuitton) della Loro Piana, azienda italiana leader nei filati di eccellenza in cachemire e con le lane più rare. Una notizia quest'ultima riportata da molti giornali e fra questi la “Gazzetta del Mezzogiorno” dell'11 luglio.
L'export che tira
Continuano intanto a macinare successi le nostre esportazioni agroalimentari. Lo scrive “Il Sole 24 Ore” del 5 luglio e lo conferma “L'Unità” del 7 luglio, mentre in Toscana i prodotti Dop di questa Regione hanno deciso di unirsi in un consorzio che si occupi della promozione sui mercati stranieri. Una bella idea che si apprende l'8 luglio dalle pagine di “Repubblica”. Della esportazione del made in Italy e delle barriere che in taluni casi vengono erette ai nostri prodotti si occupa nello stesso giorno “La Stampa”. Un problema che è di attualità in particolare per il vino, dopo l'aprirsi della guerra commerciale fra Cina e Ue, combattuta a colpi di dazi. Una soluzione pare tuttavia essere vicina, come si apprende il 10 luglio da “Il Sole 24 Ore” che esclude l'avvio delle procedure antidumping.
Senza prezzo
Ancora lontana, al contrario, è una soluzione alla trattativa sul prezzo del latte che vede contrapposti allevatori e industrie del settore in Lombardia. L'incontro fra le parti promosso dalla Regione Lombardia il 9 luglio non ha infatti fornito una risposta, come scrive la “Gazzetta di Mantova” del 10 luglio. Ma gli incontri continueranno nella prossima settimana ed un avvicinamento delle posizioni pare oggi più probabile. Intanto il “Corriere di Viterbo” del 10 luglio informa che si sta avvicinando la possibilità di un'intesa per il prezzo del latte nel Lazio. Accordo fatto anche per i criteri di definizione del peso delle carcasse suine. Lo si apprende da “Brescia Oggi” del 10 luglio, che evidenzia la soddisfazione dei protagonisti della filiera suinicola per questa intesa che ha forti ripercussioni pratiche nei rapporti commerciali fra produzione e trasformazione delle carni suine.